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(Teleborsa) – Il taglio dei tassi di 25 punti base attuato dalla BCE la scorsa settimana si propone di garantire il “ritorno tempestivo dell’inflazione verso l’obiettivo” del 2%, come “riconfermato nelle proiezioni di dicembre, marzo e giugno”. Lo ha ricordato Philip Lane, membro del Board della BCE intervenendo alla National Banking Conference in Irlanda.

“Con l’avvicinarsi del 2025 la tempestività del previsto ritorno all’obiettivo si profila sempre più all’orizzonte“, ha sottolineato il banchiere, riconoscendo che “la velocità complessiva della disinflazione è stata più rapida del previsto“.

Citando le più recenti stime formulate dagli economisti dell’Eurotower, Lane ha rimarcato che “si è già verificata una notevole disinflazione” e che “il compito attuale della politica monetaria è quello di garantire la completa disinflazione, con un ritorno tempestivo dell’inflazione alll’0obiettivo del 2% e un assestamento a questo livello su una base sostenibile”.

La crescita salariale è ancora elevata, trainata principalmente dal continuo aggiustamento alla passata impennata dell’inflazione. Il tasso di crescita del reddito per dipendente è aumentato dal 4,9% nel quarto trimestre del 2023 al 5,0% nel primo trimestre, riflettendo in gran parte un aumento della crescita dei salari negoziati dal 4,5% al ??4,7%”, ha spiegato il banchiere, aggiungendo che si prevede che “le dinamiche salariali rimarranno elevate nel 2024 ma rallenteranno nel 2025”.

Sebbene la crescita salariale sia destinata a rappresentare il principale motore dell’inflazione nel 2024, l’impatto dell’aumento del costo del lavoro sui prezzi è attenuato da un minore contributo dei profitti“, ha sottolineato Lane, ricordando “la nostra politica monetaria restrittiva sta limitando la capacità delle aziende di trasferire gli aumenti dei costi sui prezzi al consumo”.

Sulla base di queste consideazioni, Lane conferma che bisognerà “mantenere una politica monetaria restrittiva, con un approccio dipendente dai dati e riunione per riunione per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione. Nel corso del tempo, i dati in arrivo dovrebbero fornire informazioni sull’equilibrio tra le dinamiche di aggiustamento del livello dei prezzi (che dovrebbero gradualmente estinguersi) e la componente sottostante più problematica e persistente dell’inflazione”. Ciò implica “analizzare e interpretare attentamente le informazioni in arrivo” sotto tre punti di vista: le implicazioni per le prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e lo stato di trasmissione della politica monetaria.

Siamo determinati a garantire che l’inflazione ritorni al nostro obiettivo a medio termine del 2% in modo tempestivo e manterremo i tassi ufficiali sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a raggiungere questo obiettivo”, ribadisce Lane, precisando “non ci stiamo impegnando preventivamente su un particolare percorso e continueremo ad adottare un approccio incontro per incontro per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione”.

“Le proiezioni di base riflettono la curva dei rendimenti di mercato, che prevede una serie di tagli dei tassi nel 2024 e nel 2025”, afferma il banchiere, anticipando la possibilità di che uno “shock al rialzo l’inflazione venga affrontata con un ritmo più lento di riduzione dei tassi rispetto al percorso del tasso di riferimento incorporato nelle proiezioni”.

 

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