«Investimenti per Roma anche dopo i lavori del Giubileo» #finsubitoagevolazioni

La Capitale deve poter guardare avanti, mantenendo anche dopo il Giubileo (e con la fine dei fondi straordinari del Pnrr) quel livello di investimento necessario ad assicurare alla Città eterna degli standard di crescita e sviluppo in misura adeguata al suo status, e realizzando le opere infrastrutturali di cui ha bisogno. Roberto Gualtieri lo ribadisce alla presentazione di “Destinazione Roma”, l’agenda della Cisl per il Giubileo, ospitata ieri in Campidoglio. «Non vogliamo tornare a un livello di spesa corrente pre Pnrr e pre Giubileo – sottolinea il sindaco – Bensì puntiamo a proseguire l’opera di riqualificazione e investimenti». Secondo Gualtieri, «gli interventi ei lavori per le opere giubilari stanno per chiudersi nei tempi previsti, anche se siamo partiti con quasi nove mesi di ritardo, non per colpa di qualcuno» ma con l’obbligo di recuperare il tempo perduto.

LE PRIORITÀ
«Vogliamo una città più sostenibile e innovativa», è l’auspicio dell’inquilino di Palazzo Senatorio: «Con il Giubileo abbiamo deciso di non sprecare l’occasione per mettere in atto un piano straordinario di investimenti – ricorda il sindaco -. I tanti cantieri sono una necessità». Roma «deve essere la locomotiva del Paese: trovo singolare che si consideri con stupore il fatto che a Roma ci siano delle risorse per fare opere e interventi – sostiene Gualtieri -. L’anomalia non è avere oggi delle risorse per mantenere le strade, ma è che la nostra Capitale per anni non ha avuto le risorse adeguate per assicurare i servizi necessari: Roma può essere trasformata per dispiegare le sue grandi qualità».

I CAPITOLI
Oltre al tema investimenti, il Campidoglio chiede al Governo di poter mettere mano anche alla spesa corrente, a partire dal personale: «Elevare la soglia minima per il personale, ottenere risorse aggiuntive per almeno tremila assunzioni e infine, per arginare la fuga dei dipendenti, incrementare il tetto di spesa per il salario accessorio del personale di Roma Capitale». Punti sui quali Gualtieri incassa l’appoggio del sindacato, che «sosterrà richieste di interventi normativi da parte del Governo, a favore della Capitale in materia di assunzioni e spesa di personale, accompagnato dalla disponibilità di risorse aggiuntive in vista del prossimo Giubileo», dice il segretario della Cisl Lazio, Enrico Coppotelli. «Se vogliamo rendere attrattiva la pubblica amministrazione, affinché venga ambita anche come luogo di lavoro per i dipendenti pubblici che vogliono realizzarsi in un ambiente lavorativo di alto profilo e di alto valore, crediamo che sia necessario riconoscere incentivi economici sulle progettazioni», propone Coppotelli. Sul fronte dello sviluppo economico della città, inoltre la Cisl è al lavoro con il Campidoglio «su una proposta di riduzione fiscale anche sull’addizionale Irpef comunale – rimarca il segretario regionale – Questa è una base di partenza solida e concreta, sulla quale costruire un’azione di rilancio produttivo e occupazionale». Nel frattempo, «dobbiamo spingere verso una forte accelerazione per gli investimenti del Giubileo e rispettare i cronoprogramma», sottolinea il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Infine, sul tema della riforma per i poteri speciali della Città eterna, «confidiamo che si possa arrivare celermente al traguardo – chiosa Coppotelli – Roma merita il riconoscimento di uno status al pari delle grandi capitali europee».

I TEMI
La Capitale, insomma, dovrà guardare avanti, ben oltre il 2025, avendo a disposizione la benzina necessaria per far andare il motore a pieni giri. Nel frattempo, però, il Giubileo «potrà essere un laboratorio, perché sarà fondamentale il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori – dice la deputata di Italia viva, Maria Elena Boschi, intervenendo all’incontro di ieri -. Si dovrà avere il coraggio di aprire i cantieri, di far partire i lavori, di spendere le risorse, come non accaduto in passato con la giunta Raggi, ma non si potrà perdere la sfida della sicurezza e della legalità del lavoro».