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Il lavoro in Sicilia nel 2023 segna numeri in crescita, parola di Bankitalia. Il numero degli occupati ha superato i livelli pre pandemici del 2019 e ha segnato un +5,5% sul 2022. Un dato superiore alla media nazionale che si ferma al 2,2% e superiore pure alla media del Mezzogiorno (3,1). In generale, il tasso di occupazione nel 2023 in Sicilia è aumentato di 2,3 punti percentuali rispetto al 2022, portandosi al 44,9 per cento contro il 61,5 della media nazionale. Tra i nuovi occupati hanno avuto più fortuna coloro che hanno tra 25 e 34 anni e sono in possesso di almeno una laurea. Una tendenza che ha riguardato quasi tutti i settori. Saltano l’appello commercio, alberghi e ristoranti. Sono le donne, in particolare, ad avere trovato un’occupazione. Migliora la situazione anche per gli autonomi, ma siamo ancora a livelli pre-Covid. Il quadro emerge dall’annuale rapporto della Banca d’Italia sull’Economia della Sicilia.

L’edilizia traina la crescita grazie ai bonus

Numeri positivi, dicevamo, per il lavoro in Sicilia nel 2023 secondo Bankitalia, ma vanno anche sottolineati dei ma. A cominciare dal fatto che i settori che sono ancora sotto i livelli pre pandemici sono gli stessi che dovrebbero rappresentare il fulcro dell’economia della Sicilia. Alberghi e ristoranti come il commercio sono molto collegati al turismo ad esempio. Eppure secondo i dati Istat, il 2023 è stato il miglior anno di sempre per il settore turistico nell’Isola. In Sicilia come nel resto d’Italia sono le costruzioni ad avere trainato l’aumento dell’occupazione. Un’attività “supportata dagli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica degli immobili” scrivono da Bankitalia. Dati che di certo l’anno prossimo saranno molti diversi alla luce del fatto che i bonus edilizia, primo fra tutti il Superbonus 110% non ci sono più.

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Bankitalia: nel 2023 in Sicilia il lavoro a tempo indeterminato

Rispetto al 2022 l’occupazione è aumentata, dicevamo. Gli esperti di Bankitalia sottolineano che nel 2023 il lavoro è cresciuto soprattutto per per le donne. È tornata a crescere anche la soglia dei lavoratori autonomi, ma non si è ancora riusciti a superare i livelli del 2019. A crescere di più sono stati dipendenti sia per i lavoratori a tempo indeterminato sia quelli a termine. “La crescita è stata più marcata per la componente a tempo indeterminato, supportata sia da un più elevato numero di trasformazioni sia da un minore ricorso alle cessazioni”. Tuttavia, i rapporti a tempo determinato rappresentano una grossa fetta, “più elevata rispetto alla media nazionale: rispettivamente 19,3 e 12,6 per cento”. Accanto, si è ridotta la quota degli occupati in part-time.

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Più assunzioni dalle piccole aziende

Ad assumere di più sono state le imprese di piccole dimensioni per un totale di 15.117 per le aziende con meno di 15 addetti. E soprattutto nel comparto dei servizi. Il buon andamento del mercato del lavoro si è associato a un’ulteriore riduzione del ricorso ai regimi di integrazione salariale. Rispetto al 2022 si è quasi dimezzato il numero di ore autorizzate per Cassa integrazione guadagni (CIG) e fondi di solidarietà, nel 2023 pari complessivamente a quasi 10 milioni, valore solo di poco superiore a quello registrato nel 2019. Sono molte le aziende, comunque, che hanno segnalto difficoltà nel reperimento della manodopera.

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Mancano molte competenze

In base ai dati Excelsior di Unioncamere e dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), in regione la quota di posizioni giudicate difficili da coprire sul totale delle assunzioni programmate dalle imprese è passata dal 35% del 2022 al 40% del 2023. Si arriva al 45% in Italia. Le imprese hanno programmato 301.190 ingressi di personale, cioè 13.150 in più rispetto al 2022, e nel 28% degli annunci si ricercavano espressamente giovani. Tra il dire e il fare però ci sono le competenze. Sì perché come scrivono da Bankitalia, le difficoltà sono “legate soprattutto alla mancanza di candidati”. Servirebbero principalmente gli operai specializzati, le professioni tecniche, intellettuali, scientifiche e quelle con elevata specializzazione.



 

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