Zandvoort è ammutolita all’improvviso dopo il boato che è esploso dopo il tempo di Max Verstappen: l’olandese con uno strepitoso 1’10″029 sembrava aver scolpito la quarta partenza al palo a Zandvoort, ma il tre volte campione del mondo, autore di un parte centrale del giro magistrale, ha dovuto arrendersi alla superiorità di Lando Norris e della McLaren.
L’inglese ha freddato i tifosi di Verstappen con una prestazione monstre: Lando è stato l’unico a sfondare il muro dell’1’10” arrivando a 1’09″673, una prestazione che è quasi un secondo più veloce rispetto alla pole position dello scorso anno. Norris ha chiuso una tornata perfetta nella quale ha saputo sfruttare il potenziale della MCL38, indiscutibilmente la monoposto più competitiva del momento.
Il distacco di 356 millesimi che Lando ha rifilato a Verstappen la dice lunga sulla qualità di questa quarta partenza al palo dell’inglese, la terza in questa stagione. Norris, saggiamente, ha deciso di non festeggiare la pole position che ha siglato con un sole splendente dopo prove libere bersagliate dalla pioggia e il vento. Norris deve cancellare l’incubo di non riuscire a vincere scattando davanti a tutti: la partenza è il tallone d’Achille e nel via dovrà trovare la forza mentale per azzerare un handicap che si sta facendo pesante…
Le raffiche di vento hanno condizionato anche le qualifiche ma la vettura papaya è sembrata non sentirle. Max, con una Red Bull che non è più invincibile, ha dato un’altra dimostrazione del suo talente: il tre volte campione del mondo non poteva fare altro che infilarsi fra le due McLaren e l’olandese ha regalato al team di Milton Keynes una imprevista prima fila.
Verstappen, quindi, diventa una spina nel fianco delle McLaren e, pur avendo una macchina meno competitiva delle MCL38, può essere protagonista davanti al suo pubblico su un tracciato dove il sorpasso sarà difficile. Max cercherà l’attacco in partenza cercando di infilare il dito nella piaga di Lando. Chi ha toppato la qualifica è stato Oscar Piastri: l’australiano deve accontentarsi di una terza posizione. Più che la posizione in griglia preoccupa il distacco di mezzo secondo dal compagno di squadra. Piastri compromette la sua gara per una qualifica nella quale non ha ancora mostrato il suo meglio, mentre domani in corsa sarà certamente un protagonista assoluto da tenere d’occhio.
La Mercedes è sorprendentemente lontana: George Russell è quarto a 571 millesimi, mentre nelle libere sembrava in grado di sfidare le Mclaren. Se l’inglese si è aggrappato alla seconda fila, Lewis Hamilton è sprofondato fuori dalla Q3: inspiegabile! La Stella si è spenta sul più bello.
Sergio Perez è quinto con la seconda Red Bull: il messicano ha fatto il suo meglio in un momento in cui è sottoposto a una forte pressione. Checo cede quattro decimi a Verstappen, un margine che è minore a quello a cui ci siamo abituati negli ultimi GP. Deve conquistare punti importanti se non vuoe essere rimesso in dubbio a ogni gara…
La Ferrari è dispersa: Charles Leclerc con un giro quasi perfetto è solo sesto. Il monegasco, su una pista molto corta, cede nove decimi a Norris: un’eternità visto che la rossa è braccata dall’Aston Martin di Fernando Alonso. La SF-24 è arrivata a Zandvoort senza aggiornamenti promessi e la Scuderia paga la mancanza di novità tecniche su una pista che non si adatta alla rossa. Carlos Sainz paga in modo pesante il cedimento del cambio nelle libere di ieri che gli hanno impedito di prendere confidenza a Zandvoort con le slick: lo spagnolo è solo 11esimo con la Ferrari. Il madrileno non ha potuto trovare il feeling con la rossa e ha giocato in difesa con una SF-24 che non sembra competitiva nelle curve sopraelevate.
Ottima la prestazione di Alexander Albon, ottavo, che si è infilato fra le due “verdone” con la Williams che ha goduto di un eccellente aggiornamento tecnico. L’anglo thailandese ha capitalizzato il salto di qualità, cosa che non è riuscita a Logan Sargeant che la qualifica non l’ha nemmeno disputata.
Fernando Alonso ha ritrovato l’orgoglio non appena la AMR24 ha dato la sensazione di aver ritrovato la strada dello sviluppo: due Aston Martin in Q3 sono un segnale positivo. L’asturiano ha migliorato di due decimi il tempo di Q2, mentre Lance Stroll ha peggiorato la sua prestazione. La differenza fra i due, a parità di performance è tutta lì. E non è poco.
Fra gli eroi di giornata c’è Pierre Gasly: il francese mette l’Alpine in decima posizione facendo un miracolo, perchè la macchina di Enstone non è certo fra le più competitive. Pierre, forte del rinnovo del contratto, guida in scioltezza e sente l’appoggio della squadra in un momento di totale ristrutturazione del team.
Il dato clamoroso delal qualifica è dato dall’esclusione dalla Q3 di Lewis Hamilton: il vincitore di Spa-Francorchamps alla gara dopo non è riuscito a entrare nella Top 10 pur disponendo di una freccia nero argento che sembra molto in forma. Il sette volte campione del mondo è rimasto basito per un pessimo risultato che non si aspettava.
Dietro alla W15 in 13esima posizione c’è Yuki Tsunoda che ha tratto il massimo dalla sua Racing Bulls: il giapponese è l’uomo di riferimento della squadra di Faenza. Ha limitato gli eccessi e riesce a garantire una positiva regolarità di prestazione.
Anche la Haas ha colto il suo meglio con Nico Hulkenberg 14esimo seguito dal compagno di squadra Kevin Magnussen: i due sono divisi da 80 millesimi, segno che sono arrivati a raschiare il barile della vettura.
Daniel Ricciardo non buca la Q1 con la Racing Bulls e si deve accontentare di una 16esima posizione che lo tiene nella seconda parte del gruppo davanti a un Esteban Ocon in seria difficoltà con l’Alpine. Il francese è molto critico sul comportamento della A524, essendo il pilota in uscita dalla squadra di Enstone e dice liberamente quello che pensa su una macchina che doveva essere in crescita.
Male le due Sauber condannate in fondo alla griglia: l’unica soddisfazione di Valtteri Bottas è rimettersi davanti a Guanyu Zhou, ma il cinese ha pagato un secondo al compagno di squadra, segno che la sua C44 ha avuto qualche problema nel momento risolutivo.
Ultima posizione per Logan Largeant: l’americano non ha girato dopo aver demolito la Williams durante la FP3. Il botto è stato violente e la W46 era anche andata a fuoco, per cui non deve sorprendere se i meccanici di Grove non sono riusciti a ricostruire la vettura. L’americano sarà al via domani pur essendo senza tempo…
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