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Con un incremento del 13,6% negli ultimi quattro anni, nel 2024 gli indebitati italiani hanno superato i 29 mila euro di passivo medio pro-capite. Un dato che li posiziona al primo posto nel confronto con i paesi iberici, secondo i risultati dell’Osservatorio sull’indebitamento di Bravo, la fintech che opera nell’ambito della gestione e liquidazione dei debiti privati, che ha analizzato lo scenario dell’indebitamento dal 2021 al 2024 in Italia, Spagna e Portogallo su un campione di oltre 160.000 utenti nei tre paesi più un ulteriore campione di circa 15mila persone, parte della base clienti di Bravo, che hanno estinto debiti legati a crediti finalizzati e non, privi di garanzie reali.
“Attraverso l’Osservatorio sull’indebitamento” illustra Daniel Martinez, co-country manager di Bravo in Italia, “abbiamo analizzato lo stato del debito personale in Italia e negli altri paesi europei in cui operiamo. L’analisi ha evidenziato differenze significative che dimostrano come l’Italia mostri oggi caratteristiche economiche e sociali diverse rispetto a Spagna e Portogallo, con conseguenti variazioni nei modelli di indebitamento”.
Il debito degli italiani, nel primo semestre del 2024 è risultato principalmente maschile (67,9%), con le donne che sono state meno di un terzo degli indebitati (32,1%), di età media di 53 anni e in una fascia compresa tra i 27.987 e i 29.948 euro con il picco raggiunto in aprile e il minimo toccato nel mese di giugno. Risultati che posizionano l’indebitato italiano al primo posto tra i tre paesi sia per quanto riguarda l’età e la sproporzione tra i sessi, che per l’ammontare del debito. Secondo l’Osservatorio di Bravo infatti, gli italiani detengono il debito medio più elevato pari a 29.099 euro, seguiti dai portoghesi (20.241€) e dagli spagnoli che chiudono la classifica con 17.447 euro.
Come numero di debiti contratti invece, la classifica vede primeggiare i portoghesi con una media di 4,3 debiti contratti, seguita dagli spagnoli con 3,6 e chiusa dagli italiani con 2,5. Questo potrebbe dipendere, spiega Martinez, “dal fatto che in Italia i prestiti personali non finalizzati rappresentano una delle principali forme di indebitamento, mentre in Spagna prevale il microcredito, portando i cittadini a contrarre un numero maggiore di debiti, ma di importo inferiore”. Dal punto di vista generazionale, in Spagna e Portogallo il debitore medio ha 46 anni, mentre in Italia si colloca tra i 50 e i 55 anni. E se in Italia questo debito è per oltre due terzi maschile, in Spagna risulta maggiormente equilibrato (55,4% uomini e 44,6% donne), mentre in Portogallo è rappresentato da una maggioranza di donne (56,3%).
Il debito medio per persona in Italia, nel primo semestre 2024 è rimasto in una fascia tra i 27.987 e i 29.948 euro, in Portogallo è oscillato tra i 17.418 e i 21.804 euro mentre in Spagna si è mosso tra i 16.895 e i 18.076 euro. Tra i cambiamenti significativi che segnala ancora l’Osservatorio europeo sull’indebitamento, si nota che in Spagna c’è stata una costante diminuzione del numero medio di debiti, passati dai 4,7 nel 2021 ai 3,6 di quest’anno. Al contrario, in Portogallo e in Italia il numero dei debiti medi è cresciuto rispettivamente dai 4 ai 4,5 e dai 2,2 ai 2,5.
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