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Il Piano Transizione 5.0 , di cui all’art. 38 del DL 19/2024, sostiene il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese, attraverso la concessione di un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
A tal fine, sono agevolabili i progetti d’innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025, aventi ad oggetto:
- beni materiali ed immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B alla L. 11 dicembre 2016, n. 232;
- beni materiali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, anche a distanza, ai sensi dell’art. 30, c. 1, lett. a), n. 2), del D.Lgs. 199/ 2021, ad eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
- attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
Il 26 settembre 2024, sul portale del GSE sono state pubblicate diverse FAQ relative al Piano Transizione 5.0.
Vengono chiariti i dubbi delle imprese e dei professionisti riguardo all’ammissibilità delle macchine mobili non stradali alimentate a combustibili fossili, escludendole dall’incentivo anche se utilizzano combustibili alternativi, fatta eccezione per i veicoli agricoli e forestali. Per il fotovoltaico, sia i moduli che le celle devono essere fabbricati negli stati membri dell’UE.
Un secondo progetto può essere presentato solo se l’impresa ha ottenuto la “Ricevuta di conferma del credito utilizzabile in compensazione“.
Lo scenario controfattuale richiede la stima dei volumi produttivi attesi, considerando i consumi energetici delle imprese di nuova costituzione o con nuovi processi.
Infine, sono esclusi i beni per cui sono stati effettuati ordini o prenotazioni nel 2023, definendo l’avvio del progetto come il momento del primo impegno giuridicamente vincolante a ordinare i beni oggetto di investimento.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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