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Gli incendiano la villetta al mare a Terracina perché non aveva pagato un debito, in quattro rischiano il processo per estorsione e incendio doloso. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 21 gennaio presso il tribunale di Latina. Si tratta di Antonio Ianni 33 anni; Vincenzo Gentili 32 anni; Paolo Polletta, imprenditore ferentinate di 51 anni e Massimo Frattali anche lui 33enne e già conosciuto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti.
I fatti che hanno portato i quattro sotto inchiesta risalgono al 2020 a seguito di un’operazione antidroga denominata “Coprifuoco” che stava effettuando la squadra Mobile di Frosinone durante il lockdown legato alla pandemia per il Covid. Operazione che portò a tre arresti e a un divieto di dimora Un filone dell’indagine si era dipanato a Terracina, nella zona litoranea di Porto Badino, dove ha casa un imprenditore del frusinate. Quest’ultimo era stato preso di mira da ignoti che avevano appiccato un incendio alla sua villetta al mare. Le fiamme erano state domate tempestivamente dai pompieri che erano riusciti a limitare i danni.
LA RICOSTRUZIONE
Sono partite le indagini per capire cosa ci fosse dietro l’incendio. In base agli accertamenti della Squadra Mobile di Frosinone, a ordinare l’incendio sarebbero state due persone: l’imprenditore ferentinate Paolo Polletta e Massimo Frattali Quest’ultimo, va detto, era stato coinvolto anche nell’operazione “Coprifuoco” e ritenuto il braccio destro del primo. Gli esecutori materiali invece sarebbero stati gli altri due frusinati: Vincenzo Gentile e Antonio Ianni.
L’imprenditore vittima dell’incendio pare avesse contratto un debito di 30 mila euro per un prestito. La restituzione di quei soldi, però, tardava ad arrivare, per cui Polletta, secondo le accuse formulate dalla Procura, avrebbe pensato insieme a Frattali di farsi giustizia da solo. E l’intimidazione pare avesse poi sortito gli effetti sperati. Dopo l’incendio, la vittima avrebbe firmato una transazione per chiudere il debito con il presunto mandante della spedizione punitiva. E la transazione, stando agli atti dell’inchiesta finiti nel procedimento penale, avrebbe fruttato 17.221 euro.
Da qui l’incriminazione per estorsione e incendio doloso. Nel collegio difensivo gli avvocati Marco Maietta e Giulia Giacinti. L’udienza preliminare si terrà presso il tribunale di Latina per competenza.
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