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G7 Agricoltura, investire in innovazione – Economia e politica #finsubito prestito immediato

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Il G7 Agricoltura di Siracusa – conclusosi il 28 settembre 2024 – è stato fuori di ogni dubbio un successo diplomatico dell’Italia, che è riuscita ad inserire il concetto di Sovranità Alimentare nel documento finale, ma rispetto ai temi affrontati si è compiuto solo un primo se pur importante “passo avanti” per risolverne gli aspetti più problematici, per dirla con le parole pronunciate in conferenza stampa dal ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida. E per concretizzare i pur importanti impegni assunti a Siracusa, il prossimo banco di prova sarà il Forum di Berlino, come sottolineato da Cem Özdemir, ministro federale all’Agricoltura della Germania.

 

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“L’agricoltura può dare risposte a perdite di biodiversità, cambio del clima ed esigenze di sicurezza alimentare, per questo bisogna accompagnare gli agricoltori nella transizione ecologica con una politica agricola forte – ovvero occorreranno più soldi pubblici da investire in innovazione nel settore agricolo per spingere una crescita sostenibile e resiliente ai cambiamenti del clima – come ha sottolineato Frédéric Lambert, capo del Dipartimento Europa e Internazionale del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari di Francia, giunto da Parigi con la delega della neoministra francese, Annie Genevard.

 

E la questione fondamentale affrontata dal vertice G7 di Siracusa – come uscire dalla trappola del sottosviluppo e della fame in Africa – trova una risposta interlocutoria: i Paesi del G7 sono pronti ad intervenire aumentando il volume di aiuti in un modello di cooperazione basato sul rispetto dei reciproci interessi, che si ispira al Piano Mattei dell’Italia per l’Africa – a condizione che si assumano come riferimento le regole del libero mercato, ma con una riforma dell’agricoltura nell’Organizzazione Mondiale del Commercio ancora da costruire, e in attesa di quello che sarà l’esito della Conferenza di Kampala del prossimo gennaio, che dovrà ridefinire le priorità della politica agricola dell’Unione Africana in sintonia con l’agroecologia.

Leggi anche G7 Agricoltura, un futuro verde per l’Africa?

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E l’agroecologia diventa la condizionalità sulla quale dovranno misurarsi i Paesi dell’Unione Africana per poter rispondere alle richieste dei Paesi G7 che sono pronti a finanziare altri progetti di cooperazione in Africa, a condizione che siano sostenibili sul piano sociale e ambientale e capaci di produrre valore aggiunto in loco e nel rispetto delle regole di un’economia competitiva.

 

È in sintesi questo il più vero e profondo significato del G7 Agricoltura di Siracusa a Presidenza Italiana che si è concluso il 28 settembre scorso con sullo sfondo la luce del Castello Maniace proteso nel mare di Sicilia, in un punto in cui l’estremo Sud dell’Italia ha una latitudine più meridionale di Tunisi, estremo Nord dell’Africa, scelta geografica voluta dalla Presidenza Italiana del G7 Agricoltura, per sottolineare il tentativo forte di avvicinamento tra le diverse sponde del Mediterraneo, simbolicamente legate al Nord ed al Sud del mondo.

 

Il Castello Maniace, Ortigia (Sr)

Castello Maniace, Ortigia (Sr)

(Fonte: Dario del Bene – AgroNotizie®)

 

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Il comunicato del G7 Agricoltura in pillole

Il comunicato adottato dal G7 Agricoltura 2024 è un documento volutamente inclusivo, e forse anche per questo non privo di contraddizioni, che potranno sciogliersi solo investendo realmente di più in politiche agricole volte ad individuare l’agricoltura e il commercio delle derrate alimentari come elemento strategico per la crescita e driver dello sviluppo dell’economia mondiale. Ecco principali punti affrontati.

 

Occorrerà rafforzare l’agricoltura puntando su sistemi alimentari redditizi, resilienti, equi e sostenibili. Scienza e innovazione in agricoltura saranno le leve per ottenere la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico. Le giovani generazioni vengono individuate quali agenti e protagonisti del cambiamento nell’agricoltura e nei sistemi alimentari. La sicurezza alimentare non potrà mai prescindere dalla sostenibilità e il G7 è pronto a dare un importante contributo allo sviluppo dell’agricoltura e dei sistemi alimentari in Africa.

 

Sovranità Alimentare come approccio

La Presidenza Italiana ha invitato i membri del G7 Agricoltura a parlare di Sovranità Alimentare, tema che approda così per la prima volta all’attenzione del vertice e ridefinito come la “necessità di combinare il commercio internazionale e regionale con la produzione interna per diversificare le filiere e promuovere la sicurezza alimentare per tutti” che, come spiegato dal delegato francesce Lambert in conferenza stampa, è qualcosa che “nulla ha a che vedere con il protezionismo, ma si tratta di garantire l’approvvigionamento e la gestione della produzione”.

 

È stato sottolineato l’impegno a investire responsabilmente in un’agricoltura e in sistemi alimentari in grado di fornire cibo sicuro, accessibile, nutriente e di qualità per tutti, riconoscendo le diversità culturali delle abitudini alimentari e dietetiche, e a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari dalla produzione al consumo.

 

Agroecologia e innovazione

La necessità di soluzioni per affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità è stata ribadita dai ministri, che hanno riconosciuto gli sforzi e l’impegno di agricoltori e pescatori per mitigare il cambiamento climatico e adattarsi ai suoi effetti. E per incrementare la resilienza dei sistemi agricoli, i sette sostengono il valore del contributo dell’agroecologia e di tutte le nuove tecnologie e si sottolinea l’importanza di garantire l’accesso alle risorse genetiche.

 

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Ngt non citate nel comunicato finale

Nel comunicato finale del G7 non sono state menzionate in maniera esplicita le Nuove Tecniche Genomiche, New Genomic Techniques, (Ngt). Le Nuove Tecniche Genomiche sono state invece uno degli argomenti di un incontro bilaterale tra il ministro Lollobrigida ed il segretario di Stato Usa all’Agricoltura, Thomas James Vilsack: “I ministri – si afferma in una nota del Masaf – si sono confrontati sull’importanza delle Indicazioni Geografiche come strumento di valorizzazione delle produzioni di qualità e sul ruolo delle Nuove Tecniche Genomiche (Ngt) nello sviluppo di produzioni sempre più efficienti e sostenibili”.

 

Sostenere gli agricoltori custodi

Tornando al comunicato finale del G7 Agricoltura di Siracusa è da sottolineare che priorità è stata attribuita alle strategie e alle politiche specifiche per sostenere gli agricoltori e i pescatori nel loro ruolo di custodi della terra, degli ambienti acquatici e delle risorse naturali. E soprattutto sarà valorizzato il contributo degli agricoltori nella elaborazione delle politiche agricole.

 

Mercato equo e multilaterale

È stato inoltre sottoscritto l’impegno per rafforzare le politiche finalizzate a un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole e dei sistemi alimentari, insieme a quello per un sistema commerciale multilaterale basato su regole, libero e giusto, equo e trasparente.

 

Da questo punto di vista si osserva come il G7 a Presidenza Italiana ha puntato ad un rilancio dell’Organizzazione Mondiale del Commercio in funzione di una nuova e più puntuale regolamentazione del mercato, volta ad evitare quelle crisi sistemiche che pure di recente si sono verificate. Ma soprattutto insiste su un concetto: “ci impegniamo a evitare qualsiasi misura restrittiva ingiustificata sulle esportazioni – è scritto nel documento finale – e a portare avanti il processo di riforma dell’agricoltura dell’Organizzazione Mondiale del Commercio”.

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Un passaggio al quale seguono subito le condizioni che – se violate – ancora possono giustificare restrizioni al commercio internazionale, come i dazi o i divieti: “Chiediamo il rispetto dei diritti umani e degli impegni internazionali in materia di lavoro, sociale e ambientale per contribuire alla resilienza e alla sostenibilità dell’agricoltura e dei sistemi alimentari”. Da questo punto di vista è tracciata la road map verso condizioni di reciprocità negli scambi sui mercati internazionali in termini di condizionalità sociale e ambientale, sicuramente richiesto dai Paesi europei.

 

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Tecnologie emergenti, spazio alla Ia

Il documento ha affrontato anche il tema delle tecnologie emergenti, come l’Intelligenza Artificiale (Ia), che potrebbero trasformare l’agricoltura e i sistemi alimentari ottimizzando i processi e le risorse, sottolineando l’impegno per promuovere un ambiente internazionale in cui l’Ia e le tecnologie agricole digitali rispettino la dignità e i diritti umani e contribuiscano a rafforzare la sostenibilità e la resilienza dell’agricoltura e dei sistemi alimentari.

 

Giovani in agricoltura da promuovere

Un focus specifico è stato dedicato all’importanza di promuovere l’impegno e l’occupazione dei giovani in questi settori, sia per imparare dalle pratiche tradizionali sia per stimolare l’innovazione e accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, accogliendo con favore i risultati dell’Agri Young Hackathon del G7.

 

Africa, aspettando la Dichiarazione di Kampala

I ministri hanno sottoscritto l’impegno a rafforzare ulteriormente la cooperazione con i Paesi e le organizzazioni africane facendo leva sulle sinergie, collaborando per migliorare la resilienza alla variabilità climatica e promuovendo il trasferimento di conoscenze e buone pratiche.

 

Il capitolo sull’Africa è l’ultimo del documento finale, viene dopo il richiamo al libero scambio e alla necessità di riformare la quota agricola dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. E si pone in attesa: “Ricordiamo il Programma Globale di Sviluppo Agricolo dell’Africa (Caadp), (la Pac dell’Unione Africana, Ndr) che mira a eliminare la fame e a ridurre la povertà e la malnutrizione aumentando la crescita economica attraverso uno sviluppo guidato dall’agricoltura” si afferma nel documento del G7, che così continua: “Encomiamo gli sforzi che l’Unione Africana sta facendo per sviluppare la strategia e il piano d’azione Caadp post-Malabo 2026-2035 e attendiamo con ansia la dichiarazione Caadp di Kampala che sarà adottata nel 2025“.

 

Il G7 quindi attende i Paesi africani alla prova dei fatti, la ridefinizione agroecologica del programma per lo sviluppo dell’agricoltura, tanto è vero che il documento così si conclude: “Cerchiamo di rafforzare il nostro partenariato con i Paesi africani per condividere le esperienze sull’aumento della produttività e dei redditi agricoli e sul miglioramento della sostenibilità della produzione agricola e dell’uso responsabile delle risorse naturali, al fine di ridurre anche la povertà e la malnutrizione”.

 

La conferenza stampa congiunta

Ha aperto la conferenza stampa finale il ministro per l’Agricoltura e la Sovranità aAimentare Francesco Lollobrigida, che ha sottolineato il valore del sistema Italia e il contributo del Paese alla riuscita del vertice ribadendo la chiave di lettura del vertice alla luce del Piano Mattei. Lollobrigida, nel ripercorrere i passi salienti del documento finale, sulle questioni del mercato ha sottolineato “Siamo favorevoli all’apertura dei mercati”. Per il ministro italiano la concorrenza deve essere leale, anche perché se vanno chiesti ulteriori sacrifici agli agricoltori per competere utilizzando pratiche più virtuose verso l’ambiente, al tempo stesso questi vanno protetti da un mercato che consente di far entrare merci prodotte violando norme ambientali e sociali.

 

Ha poi ricordato come il documento finale contiene anche un atto di condanna dell’invasione dell’Ucraina perché “Il vertice rifiuta ogni atteggiamento che violi la democrazia e il diritto internazionale”. Infine, Lollobrigida ha ringraziato il ministro giapponese per l’Agricoltura Tetsushi Sakamoto per il lavoro svolto nel G7 di Miyazaki tenuto il 22 e 23 aprile 2023 in Giappone e ha formulato gli auguri al viceministro del Canada, Lawrence Hanson che ospiterà il G7 Agricoltura 2025.

 

Le dichiarazioni dei ministri del G7 sono state poi un vero e proprio tributo alla Presidenza Italiana, che ha costruito il successo diplomatico del vertice. Una che vale per tutte: “Sono rimasto sorpreso – ha affermato Tom Vilsack, il segretario dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America – da come l’Italia ha presieduto questo G7, perché ha colto la grande opportunità e la sfida che arriva dall’Africa”.

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