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Sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. E’ stata questa la decisione della seconda sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Rosetta Stravino nei confronti nel processo per le irregolarità della gestione dell’ex sindaco Enrico Parente deceduto riguardanti appalti per la pubblica illuminazione e il project financing del cimitero di Grazzanise.
Al banco degli imputati oltre l’ex primo cittadino Parente, deceduto, l’assessore Pasquale Di Fruscia, l’imprenditore Giulio Letizia e l’ex dirigente dell’Utc di Grazzanise Luigi Pagano a cui ‘residuava’ la contestazione per concussione. Prescritti i reati per turbativa d’asta e peculato.
Gli episodi contestati tra il 2006 e 2011 nascono nell’alveo dell’inchiesta ‘Tre Grazie’ che passò al setaccio l’operato dell’amministrazione parente e coinvolse 19 persone.
Il sostituto procuratore Stefania Castaldi ha riformulato il capo di imputazione da concussione a tentativo di concussione a carico dei tre imputati che secondo l’originaria accusa avrebbero fatto pressione a una ditta di rescindere il contratto col comune a favore di una compiacente riguardante la pubblica illuminazione.
Mutato il titolo di reato è sopraggiunta la pronuncia del giudice per intervenuta prescrizione.
Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Francesco Parente, Alfonso Quarto, Mario Griffo, Alessandra Pellegrino.
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