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“Ricordo che chi fa le ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali”, così oggi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a una settimana da quel “sacrifici per tutti” che ha spaventato Borse e maggioranza. Il titolare del Mef, che oggi ha presentato il Piano strutturale di Bilancio approvato dai due rami del Parlamento, punta sull’aumento obbligatorio delle rendite catastali per chi ha usufruito del 110% per migliorare la propria abitazione. In realtà, nessuna grande novità: perché chi ha beneficiato del Bonus avrebbe già dovuto dovuto aggiornare i dati castali finendo per pagare più tasse sulla casa.
Cos’è la rendita catastale?
La rendita catastale è il valore fiscale che viene attribuito al fabbricato e rappresenta la base su cui calcolare il valore del fabbricato ai fini tributari, come l’Imu, le imposte sulle successioni, le imposte di registro nella compravendita da privati, e anche per la determinazione del valore erariale, come la sua redditività.
Come si calcola?
Sulla base delle dimensioni della casa e la tariffa d’estimo unitaria, un valore numerico elaborato dall’Agenzia delle Entrate del Territorio, che varia in base alla zona in cui è situato l’immobile e alla sua destinazione d’uso. Le abitazioni per esempio sono in categoria A con 11 classi diverse.
Quando aggiornarla?
La regola vuole che quando aumenta il valore dell’immobile, a seguito di lavori migliorativi (per esempio installando nuovi impianti tecnologici come pannelli fotovoltaici, usando materiali migliori nella ristrutturazione, se si cambia la pianta della casa modificando il numero di stanze, aggiungendo un bagno, un armadio a muro, una veranda, un soppalco), si aggiorni la rendita catastale. L’aggiornamento spetta al proprietario, che deve comunicarlo entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori attraverso un tecnico abilitato.
Chi controlla?
La legge di Bilancio per il 2024 prevede che l’agenzia delle Entrate verifichi se sia stata presentata la revisione della rendita catastale dopo l’effettuazione di lavori utilizzando il Superbonus. Ma di fatto i controlli tra chi ha ristrutturato con i bonus e chi no non ci sono. Nei casi in cui l’Agenzia delle entrate verifichi la mancata presentazione della variazione, può inviare al contribuente una lettera invitando a mettersi in regola. Se questo non avviene scatta la sanzione, da 1.032 a 8.264 euro.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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