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La scorsa settimana, il decreto legge sulle “Disposizioni in materia di rievocazione storica e delega al governo per l’adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” è stato approvato in Senato. Per un provvedimento nato con l’intenzione di sostenere i musei e la cultura che, al contrario, rischia seriamente di penalizzare sul piano economico le realtà museali locali o meno articolate. Questo, perlomeno, è quanto sostiene il direttore del Museo Remiero nonché vicepresidente dell’Associazione Piccoli Musei, Marzio Cresci, che ha condiviso il pensiero della senatrice Pd Cecilia D’Elia. Il disegno prevede che il ministero della Cultura, sentito il ministero del Turismo, entro il 31 dicembre di ogni anno approvi l’elenco annuale delle manifestazioni di rievocazione storica relativo all’anno successivo. Ma sono due gli aspetti su cui Cresci si è concentrato, al pari di D’Elia, in quanto andrebbero a svantaggio dei piccoli musei Il primo riguarda l’innalzamento dei limiti di bilancio. Se per “piccolo museo” si indicava sinora un ente con un bilancio massimo di 20mila euro, questa soglia dovrebbe essere alzata a 50mila. Così facendo, vi rientrerebbero musei più strutturati, ampliando così la platea dei beneficiari (a parità di risorse) a scapito delle realtà più piccole. Il secondo riguarderebbe l’abbassamento del 40% dei fondi di finanziamento dei budget dei piccoli musei. “Queste misure penalizzano le piccole realtà museali, e con esse le comunità locali – ha commentato Cresci – che, come dice D’Elia, sono le porte d’accesso al patrimonio immateriale su cui si reggono i piccoli musei”. Misure che avrebbero quindi un impatto negativo anche sul Museo Remiero di Limite. E sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Vinci, Daniele Vanni: in qualità di delegato alla cultura e al turismo nella giunta dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa, auspica un maggior coinvolgimento degli enti locali. “È necessario prendere atto della necessità di istituti integrati per la salvaguardia delle diversità e della vitalità delle comunità”.
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