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Nel corso degli ultimi anni, anche in Italia è diventata crescente l’attenzione dedicata al tema della sostenibilità ambientale. Per favorire la transizione verso un’economia più green, è stato introdotto anni addietro l’ecobonus, una delle misure più rilevanti per gli interventi sugli edifici esistenti.
È ormai partito il conto alla rovescia per poter beneficiare dell’ecobonus 2024, così chiamato proprio perché sarà valido fino al 31 dicembre 2024, almeno con le caratteristiche che lo hanno contraddistinto fino a ora.
Cos’è l’ecobonus 2024
L’ecobonus è una misura fiscale che permette ai cittadini italiani di ottenere una detrazione d’imposta per interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Si tratta di un’agevolazione fiscale pensata per incentivare i lavori di riqualificazione energetica di singole unità immobiliari e di parti comuni dei condomini.
L’ecobonus è stato introdotto dalla legge finanziaria 2007 e nel corso degli anni è stato interessato da importanti e rilevanti modifiche, tenendo presente che al momento è disciplinato dall’articolo 14 del decreto legge 63/2013.
L’agevolazione fiscale permette di beneficiare di una detrazione Irpef o Ires, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, in una misura compresa tra il 50% e l’85% delle spese sostenute per la realizzazione degli interventi ammessi.
L’entità della detrazione varia a seconda della tipologia dell’intervento e della destinazione dello stesso, ossia che riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali.
Ecobonus 2024: ultime notizie
Come anticipato in apertura, l’ecobonus sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024 con le regole attuali, destinate con buona probabilità a subire alcune importanti modifiche.
Le ultime notizie sull’ecobonus 2024 riguardano quindi la stretta che potrebbe materializzarsi non già quest’anno, ma nel 2025.
Da gennaio prossimo, infatti, la detrazione al 65% potrebbe essere valida solo per la prima casa, escludendo quindi altri immobili di tipo abitativo.
Un altro paletto si profila anche per l’entità della detrazione, che potrebbe essere riconosciuta in maniera ridotta per gli interventi singoli e in forma piena solo al raggiungimento di una determinata performance energetica.
Come funziona l’ecobonus nel 2024?
In attesa di conoscere le decisioni che saranno prese dal Governo anche su questo bonus edilizio, torniamo ad occuparci del presente e vediamo come funziona l’ecobonus nel 2024.
Dal momento che la legge di bilancio 2024 non ha previsto particolari novità, valgono le stesse regole già definite dalla precedente manovra.
Da evidenziare in primis che l’ecobonus può essere richiesto per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2024 e che la condizione essenziale per beneficiarne è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di essi) esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali.
È altresì importante che si rispettino alcuni requisiti tecnici e in particolare che tanto l’asseverazione quanto il visto di conformità siano in regola.
Come già detto prima, ci sono diverse aliquote di rimborso, dal 50% all’85%, ma anche differenti limiti di spesa, o meglio soglie massime di detrazione, fino al top di 100.000 euro, a seconda della tipologia di intervento eseguito.
Un altro aspetto importante da evidenziare per l’ecobonus 2024 è relativo alla novità introdotta dal decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023, altrimenti noto come decreto cessioni.
A partire dal 17 febbraio 2023, è scattato lo stop per lo sconto in fattura e per la cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante, che viene così spalmata sulle 10 annualità successive.
Ecobonus al 50%: elenco delle spese ammesse
Negli anni passati l’ecobonus prevedeva una detrazione al 65% per qualunque tipologia di lavori, mentre in seguito sono state introdotte differenti aliquote che vanno dal 50% all’85%.
Partiamo dal primo gradino, ossia dalla misura del 50%, prevista per le seguenti spese:
-
acquisto caldaie a biomassa e a condensazione di classe A o superiore (ecobonus 2024 caldaia);
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acquisto di pompe di calore, anche ibride, ad alta efficienza (ecobonus 2024 condizionatori);
-
acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi (ecobonus 2024 infissi);
-
acquisto e posa in opera di schermature solari come tende tapparelle, pergole ecc. (ecobonus 2024 tende da sole).
Per i primi due interventi è prevista una detrazione al 50% entro il limite massimo di 30.000 euro e per i il terzo e il quarto di 60.000 euro.
Cosa rientra nel bonus 65%
Di seguito riportiamo le spese ammesse all’ecobonus al 65%, con l’indicazione tra parentesi del limite di spesa detraibile:
-
interventi di riqualificazione energetica globale (100.000 euro);
-
coibentazione di strutture opache verticali e orizzontali (60.000 euro);
-
installazione di pannelli solari termici (100.000 euro);
-
caldaie a condensazione e sistemi di termoregolazione evoluti (30.000 euro);
-
sistemi di building automation (15.000 euro);
-
sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore (30.000 euro);
-
sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti con impianti a biomassa (30.000 euro);
-
microgeneratori (100.000 euro);
-
sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza (30.000 euro).
Ecobonus 2024: cosa si può detrarre fino all’85%
Come accennato prima, sono ammesse all’ecobonus 2024 anche le spese relative a interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici condominiali, con agevolazioni ancora più generose.
La detrazione è pari al 70% in caso di interventi sull’involucro e sale al 75% per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali esistenti e al raggiungimento della classe media dell’involucro sia in inverno che estate.
In entrambi casi il limite massimo detraibile è di 40.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
La detrazione sale all’80% e all’85% per interventi finalizzati alla riqualificazione energetica e alla riduzione rispettivamente di una e di due classi del rischio sismico.
Ecobonus 2024: a chi spetta il rimborso fiscale e come riceverlo
L’ecobonus 2024 riguarda un’ampia platea di beneficiari, comprendendo tutti i soggetti residenti e non, titolari di qualsiasi tipologia di reddito.
Nel dettaglio spetta:
-
alle persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
-
agli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
-
alle società semplici;
-
alle associazioni tra professionisti;
-
ai soggetti che conseguono reddito d’impresa, vale a dire persone fisiche, società di persone, società di capitali.
I soggetti appena elencati potranno beneficiare dell’ecobonus 2024 a patto di possedere o detenere l’immobile in base a un titolo idoneo.
Per poter ottenere il rimborso fiscale, è necessario porre in essere alcuni adempimenti:
-
effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale, ma questo obbligo non è previsto per i titolari di reddito di impresa;
-
acquisire e conservare l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza degli interventi ai prescritti requisiti tecnici;
-
acquisire e conservare l’attestato di prestazione energetica, da richiedere a lavori conclusi a un tecnico abilitato non coinvolto negli stessi;
-
compilare la scheda descrittiva relativa agli interventi realizzati;
-
inviare all’ENEA la comunicazione delle spese effettuate entro il termine di 90 giorni dalla conclusione dei lavori.
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