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Suigo (Inwit): Le tecnologie possono contribuire a una società, un ambiente e un’economia più virtuosi #finsubito prestito immediato

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La digitalizzazione è il prerequisito indispensabile per la competitività del sistema Paese e delle sue industrie. E, cosa non meno importante, per uno sviluppo economico, sociale e culturale che sia realmente condiviso e contribuisca a ridurre le disuguaglianze, coinvolgendo l’intero tessuto sociale. Non a caso, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dedica a questo tema la sua prima missione, destinandole oltre 40 miliardi di euro. INWIT, tra le prime venti società italiane per capitalizzazione in Borsa, è il primo Tower Operator italiano: ciò significa che gestisce quelle infrastrutture che ospitano gli apparati di trasmissione dei principali operatori nazionali di telefonia wireless. Di pari passo, realizza infrastrutture DAS (Distributed Antenna System) e small cells che migliorano la ricezione del segnale anche negli spazi aperti densamente frequentati, come i centri storici delle grandi città, e nei grandi spazi chiusi come ospedali, stadi e centri commerciali. Il ruolo sociale è evidente, in un’ottica di abbattimento del digital divide. La sfida, che INWIT ha accettato e tradotto in target precisi e monitorati costantemente, è quella di abbattere il più possibile l’impatto ambientale di tali infrastrutture. Questo impone innanzitutto di ridurre progressivamente i consumi di energia elettrica e, in parallelo, di progettare gli impianti in ottica circolare, con uno sguardo d’insieme al loro ciclo di vita. Ne abbiamo parlato con Michelangelo Suigo, External Relations, Communication & Sustainability Director.

INWIT ha recentemente pubblicato il suo Climate Transition Plan, un passo importante che rafforza ulteriormente la strategia di sostenibilità del gruppo. Quali sono gli obiettivi principali delineati nel piano e quale percorso avete tracciato per raggiungerli?

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Il principale obiettivo di INWIT sul fronte climatico è il target Net Zero al 2040, validato a gennaio 2024 da parte della Science Based Targets Initiative (SBTi). Questo sfidante obiettivo di lungo termine rafforza ulteriormente l’impegno per la transizione verso un’economia low-carbon e si aggiunge al target di breve periodo, anch’esso validato da SBTi nel 2022, che prevede entro il 2030 la riduzione del 42% delle emissioni dirette e indirette generate dall’uso di energia elettrica (GHG Scope 1 e 2) rispetto ai valori del 2020. 

Le principali azioni in essere e pianificate per il raggiungimento di questi obiettivi sono azioni dirette di riduzione delle emissioni, previste nel Piano di Sostenibilità aziendale (parte integrante del Piano Industriale).

Nello specifico, stiamo investendo in soluzioni tecnologiche per efficientare i consumi energetici, in autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e continueremo ad acquistare energia verde. Inoltre, con l’obiettivo della carbon neutrality a partire dalle emissioni 2024, ci impegniamo a contribuire da subito anche alla riduzione delle emissioni a livello globale, tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati e di qualità.

Dalla vostra esperienza, la sostenibilità è una leva per incrementare la redditività e la competitività aziendale?

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Il business di INWIT è “intrinsecamente sostenibile” in quanto in grado di coniugare efficienza industriale, economica e ambientale. Le nostre oltre 24mila torri e 500 coperture DAS (Distributed Antenna System) per location indoor costituiscono un’infrastruttura digitale e condivisa, a servizio dunque di tutti gli operatori (una media di più di due per ciascuna torre). Questo da un lato garantisce un migliore ritorno degli investimenti sia per noi sia per i nostri clienti e, dall’altro, limita gli impatti in termini di consumo di suolo, di risorse e, quindi, di emissioni di CO2. Inoltre, oltre ai servizi degli operatori telco, infrastrutture digitali così concepite abilitano anche soluzioni innovative, basate su AI e IoT, in grado di agire da acceleratore per uno sviluppo sostenibile. Penso ad esempio ai nostri progetti mirati alla prevenzione degli incendi boschivi e al monitoraggio della qualità dell’aria. 

Cosa prevedono questi progetti? 

Dal 2022 abbiamo avviato una collaborazione con il WWF che ha portato all’installazione di telecamere smart, dotate di intelligenza artificiale e gateway, sulle nostre torri nelle Oasi di Macchiagrande (RM), Bosco di Vanzago (MI) e Calanchi di Atri (TE), con lo scopo di monitorare e rilevare tempestivamente gli incendi boschivi. A febbraio 2023, in partnership con Legambiente, abbiamo installato sulle torri sensori IoT per il monitoraggio della qualità dell’aria, raccogliendo e condividendo i parametri ambientali nel Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, nel Parco della Maiella e in tre riserve naturali dell’Appennino Centrale. A luglio 2024 la partnership con Legambiente è stata estesa alla prevenzione degli incendi boschivi, attraverso l’installazione su cinque torri Inwit di nove telecamere smart e cinque gateway, su cui è integrato un software di intelligenza artificiale. In Piemonte, invece, è partito il progetto Smoke Automatic Detection nell’Alta Val di Susa, nei comuni di Bardonecchia, Oulx e Sauze d’Oulx, per un’area complessiva di circa 80 chilometri quadrati. In questa prima fase sono state installate 12 telecamere, sempre con AI, su cinque torri di telecomunicazioni già esistenti in un territorio a forte rischio incendi che ha visto, solo negli ultimi sette anni, andare in fumo quasi 4mila ettari di boschi.

Si tratta di un cambio di paradigma verso la cosiddetta “sostenibilità digitale”, intesa come l’insieme delle soluzioni tecnologiche che contribuiscono a una società, un ambiente e un’economia più virtuosi. E quindi anche ad aziende più competitive e sostenibili.

Come integrate i criteri ESG nel vostro piano industriale e nelle decisioni strategiche? Quali KPI utilizzate per monitorare i progressi?

Il Piano di Sostenibilità, articolato in tre aree ESG, è pienamente integrato nel nostro Piano Industriale e rappresenta il principale strumento per attuare l’integrazione della sostenibilità nella strategia aziendale. Il Piano prevede obiettivi di medio-lungo termine e specifiche linee di azione per ciascuna delle tre aree, che coinvolgono trasversalmente tutte le funzioni aziendali, consentendo di sviluppare una cultura della sostenibilità per la creazione di valore per tutti gli stakeholder. Agli obiettivi sono associati specifici KPI che monitoriamo periodicamente. 

Con riferimento all’area Environment che racchiude la nostra strategia climatica, uno dei principali target è quello del Net Zero al 2040, monitorato annualmente attraverso il calcolo delle nostre emissioni dirette e indirette, rendicontate all’interno del Bilancio Integrato. 

Per l’area Social, nella quale gli obiettivi riguardano ad esempio il contributo alla riduzione del digital divide, oppure il benessere, lo sviluppo e la sicurezza delle nostre persone, monitoriamo indicatori quali la copertura di aree socialmente arretrate (con il numero di nuove ospitalità), la percentuale di donne in ruoli di responsabilità o il numero di giornate perse per infortunio.

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INWIT integra poi alcuni target del Piano di Sostenibilità all’interno dei meccanismi di incentivazione variabile, sia di breve (MBO) che di lungo termine (LTI), non solo del top management ma di tutto il personale. 

Qual è il vostro approccio alla gestione della catena di fornitura in ottica sostenibile? Collaborate con fornitori che rispettano standard di sostenibilità e quali sono i criteri di selezione?

Puntiamo a sensibilizzare i nostri fornitori su azioni volte a ridurre gli impatti emissivi della realizzazione dei nostri asset, intervenendo su materie prime, tecnologie e design innovativi, ispirati alle logiche dell’economia circolare. 

In linea con gli impegni del Piano di Sostenibilità, abbiamo adottato un Codice di Condotta dei Fornitori nel quale sono declinati i principi di condotta che devono guidare il loro operato, con riferimento a integrità, etica e compliance, salute sicurezza, diritti umani e ambiente.

Inoltre, dal 2022 richiediamo ai nostri fornitori la compilazione di un questionario ESG, anche qui con lo scopo di sensibilizzarli e avvicinarli alle tematiche di sostenibilità. Nel 2023 il questionario ESG ha coinvolto quasi 200 fornitori, con una copertura pari all’81% della spesa complessiva.

Guardando poi al processo di selezione dei fornitori, abbiamo incluso dei criteri di sostenibilità quali elementi premianti nella fase di assegnazione di gare di appalto, che riguardano la presenza di certificazioni, l’impegno nella riduzione delle proprie emissioni e l’adozione di politiche sulla parità di genere.

INWIT ha attivato progetti specifici per promuovere la sostenibilità sociale, come iniziative a favore delle comunità locali? In che modo questi progetti contribuiscono al benessere collettivo?

La sfera sociale è uno dei pilastri del nostro Piano di Sostenibilità. In essa rientra il core business di INWIT in qualità di abilitatore della digitalizzazione che ha l’obiettivo di contribuire alla riduzione del digital divide e allo sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità. La digitalizzazione, infatti, pone le basi per ridurre le disuguaglianze e per tendere a un’inclusione digitale che possa garantire a tutti pari opportunità nell’utilizzo della rete e nello sviluppo di una cultura dell’innovazione. 

Il contributo più grande a livello sociale che INWIT offre è proprio rivolto alle comunità presenti sul territorio in cui opera, in particolare con il contrasto al digital divide. Su questo tema INWIT è impegnata su più fronti. Con il Piano Italia 5G del PNRR, per portare le infrastrutture digitali con il 5G degli operatori in 1.385 aree bianche oggi a fallimento di mercato. Con il Protocollo siglato con UNCEM che prevede la realizzazione di nuove infrastrutture di telecomunicazione mobile per sostenere lo sviluppo e il miglioramento della fruizione dei servizi digitali nelle aree interne e nelle comunità montane del Paese. Infine, con il Protocollo d’intesa con il Dipartimento per la trasformazione digitale, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), Infratel Italia e i principali operatori interessati all’attuazione dei Piani previsti dal PNRR. Tutto ciò con l’obiettivo di migliorare la pianificazione degli interventi e aumentare la collaborazione tra pubblico e privato.

Quali sono invece le iniziative rivolte ai dipendenti?

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Per quanto concerne le nostre persone, puntiamo a creare senso di appartenenza, coinvolgimento e condivisione di obiettivi e valori comuni, promuovendo lo sviluppo delle loro competenze attraverso adeguati programmi di training, garantendo il loro benessere anche attraverso misure che favoriscano la conciliazione tra vita privata e lavorativa. 

Abbiamo definito una Policy Diversity & Inclusion, istituito un Team trasversale di Diversity & Inclusion e un Diversity Ambassador, con l’obiettivo di promuovere una cultura sempre più inclusiva all’interno dell’azienda. A conferma dell’importanza che l’azienda attribuisce al tema, nel 2020 abbiamo sottoscritto i Women’s Empowerment Principles (WEPs) promossi da UN Global Compact e UN Women e, a inizio 2024, abbiamo conseguito la Certificazione della Parità di Genere in conformità alla UNI/PdR 125 e ottenuto la certificazione Top Employer. E non va dimenticata la certificazione dei nostri sistemi per la sicurezza sul lavoro.

Come affrontate il tema della digitalizzazione sostenibile? INWIT sta investendo in tecnologie green o in soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture di telecomunicazioni?

La riduzione dell’impatto ambientale delle infrastrutture è al centro della nostra attenzione. Circa il 70% delle emissioni aziendali è riconducibile proprio ai consumi di energia elettrica delle nostre infrastrutture. Per questo siamo fortemente impegnati nella ricerca e attuazione di soluzioni per ridurli, sia tramite l’acquisto e produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, pari al 57% del totale dell’energia consumata nel 2023, sia investendo in soluzioni tecnologiche volte a efficientare i consumi energetici, come sistemi di free cooling e raddrizzatori di corrente. Nel complesso, le iniziative di efficientamento energetico realizzate nel 2023 hanno consentito un risparmio annuale a regime di 3.655 tonnellate di CO2eq. 

Inoltre, con il piano strategico pluriennale di Digital Transformation approvato nel primo semestre del 2024, INWIT ha introdotto una piattaforma di Asset Management evoluta che permette di avere in real time tutte le informazioni relative alle torri di telecomunicazione. La piattaforma, tramite oltre 20mila site gateway, è in grado di monitorare i consumi e controllare da remoto gli apparati per il loro corretto funzionamento. Questo consente una gestione più efficiente, e quindi sostenibile, di tutte le risorse.

È possibile intervenire sulle vostre infrastrutture anche in ottica di economia circolare?

Nel corso del 2022 abbiamo realizzato un’analisi del ciclo di vita dei nostri model site, rooftop e rawland. Quello del Life Cycle Assessment rappresenta, infatti, uno dei migliori strumenti operativi a supporto dell’economia circolare, in grado di favorire riflessioni con riferimento agli impatti ambientali delle infrastrutture lungo tutto il ciclo di vita e adottare delle scelte sostenibili.

Proprio al fine di rendere sempre più circolari le nostre infrastrutture, abbiamo definito per i nostri fornitori la “Linea Guida per la validazione di strutture porta antenna non standard”. Le opere, infatti, devono essere pensate per avere impatti limitati durante tutto il ciclo di vita, devono durare nel lungo termine, devono poter essere riparabili e, nella fase di fine vita, devono poter essere scomposte in modo che ogni loro parte trovi un nuovo impiego. Nel 2023 INWIT ha avviato a recupero il 98% delle 1.108 tonnellate di rifiuti provenienti dai propri siti. 
In linea con questo approccio, a partire dal 2022 abbiamo anche avviato la realizzazione di siti fast site. Sono impianti raw-land prefabbricati realizzati con un’infrastruttura in elevazione, ancorata su una piattaforma prefabbricata, di immediata installazione e utilizzo, progettata per ottenere evidenti vantaggi nella riduzione dei volumi di scavo, nella velocità di installazione (due giorni anziché quattro settimane degli impianti realizzati in opera), nella possibilità di riutilizzo (smontaggio e rimontaggio) sia del palo che della fondazione prefabbricata stessa. Rispetto alle infrastrutture standard, i vantaggi dal punto di vista ambientale sono tangibili.



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