Austis «Abbiamo speso 250 euro in più a testa, il pullman che ci ha riportato indietro all’hotel di Lourdes, dove siamo arrivati alle 4 di mattina per poi ripartire alle 7 verso l’aeroporto, è costato 600 euro. E ci è andata pure bene, visto il viaggio in tariffa notturna. In più ci sono state tutte le altre spese, fra biglietti di bus e albergo». E ora? «Presenteremo un reclamo formale attraverso un nostro legale»
Incubo finito per il parroco di Austis don Michele Sau e il resto del gruppo di fedeli della diocesi Arborense che hanno dovuto affrontare un viaggio della speranza per rientrare in Sardegna da Lourdes. Dal 5 al 9 ottobre: quella che avrebbe dovuto essere una vacanza spensierata in uno dei luoghi del pellegrinaggio cristiano per eccellenza, si è trasformato in un vero e proprio incubo. Ma non solo: il tour costato 620 euro a testa, ha pesato non poco sul bilancio familiare dei numerosi pensionati a causa dell’ulteriore spesa: «Naturalmente abbiamo anticipato noi i soldi, non tutti potevano permettersi di pagare quella cifra».
Stremati e segnati da un rocambolesco viaggio di rientro da Lourdes, che per oltre 24 ore li ha sballottati su e giù dai mezzi di trasporto fra la Francia e la Lombardia, con decine di bagagli al seguito. Erano in novanta, in ventuno, il 9 ottobre, sono rimasti a terra dopo essere stati respinti all’imbarco del volo delle 15.45 diretto da Bordeaux Mérignac per Alghero da una “sgarbatissima” responsabile della sicurezza. La causa? Un ritardo di 5 minuti, dovuto al puntiglioso controllo dei bagagli. Così il rientro si è trasformato in una odissea con l’arrivo in Sardegna alle 23 di giovedì notte 10 ottobre, quando il gruppo di anziani (di età compresa fra 60 e 80 anni, alcuni dei quali disabili e bisognosi di cure) è finalmente sbarcato all’aeroporto Cagliari-Elmas dopo essere stato sballottato, per due giorni, da un bus all’altro e da un capo all’altro del sud ovest della Francia. Oltre che da una città e l’altra della Lombardia, da dove poi i pellegrini sono riusciti a imbarcarsi per rientrare a casa: «Da Cagliari dovevamo poi raggiungere i nostri paesi. Siamo stanchi e abbiamo quasi tutti una brutta influenza». Da Lourdes a Bordeaux e ancora Lourdes, 500 chilometri in poche ore nella notte del 9 ottobre scorso: «Con noi è rimasta anche la responsabile del gruppo Simona Tola che ha lasciato i figli sull’aereo partito per Alghero per dare assistenza a tutti quelli che sono stati lasciati in aeroporto», spiega don Michele. Dalla Francia hanno preso il volo per Bergamo Orio al Serio: «Che ha avuto un ritardo di tre ore». Da qui sono andati a Milano Linate: «Il volo è partito alle 21.35». In tanti sono arrivati a casa dopo le due di notte.
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