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Ottantacinque milioni di euro di carburante “bruciati” ogni anno dagli automobilisti per attraversare un inferno chiamato 554. Una strada statale di 12 chilometri – tra il tratto quartese del Poetto e la 130 – percorsa ogni giorno da 46mila veicoli. Altri 28mila girano al largo, intasando viale Marconi e viale Poetto. A offrire i numeri è Mauro Coni, docente universitario a Cagliari di Strade, Ferrovie e Aeroporti, che quantifica in oltre 80mila tonnellate il carico di C02 immesso nell’atmosfera. Un danno diretto per gli automobilisti in coda, conseguenze devastanti per l’ambiente.
I progetti per eliminare i sei semafori esistono da quindici anni, con una copertura finanziaria di 233 milioni di euro. Ma la burocrazia, per responsabilità che sono politiche, non dà risposte alla richiesta di valutazione di impatto ambientale, bloccata al 2020 al ministero delle Infrastrutture. E così i soldi sono stati dirottati altrove (per esempio per l’ultimo tratto della 4 corsie tra Sassari e Alghero), o rischiano di essere persi. Con buona pace della spesa quotidiana degli automobilisti in benzina o diesel lungo una strada che è una vera e propria bomba ecologica. (e.d.)
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