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Bonus ristrutturazioni 2025 sotto i riflettori. Il governo è al lavoro per garantire la proroga dell’agevolazione al 50%, evitando così il temuto abbassamento al 36% che scatterebbe automaticamente dal prossimo gennaio. Sembrerebbe questa l’ipotesi sul tavolo del Ministero dell’economia, dove, compatibilmente con le risorse a disposizione, si studiano le misure da inserire nella prossima legge di Bilancio.
Il dibattito è acceso e il tempo stringe. La Manovra 2025 ha i giorni contati: i dossier in discussione si moltiplicano, ma il Bonus ristrutturazioni resta uno degli interventi più attesi. La proroga al 50% è infatti considerata una priorità per evitare un brusco taglio degli incentivi e continuare a sostenere un settore strategico come quello edilizio che negli ultimi anni ha beneficiato di importanti agevolazioni fiscali.
Bonus ristrutturazioni 2025, l’annuncio di Leo: 50% solo sulla prima casa
Il Bonus ristrutturazioni 2025 potrebbe subire importanti cambiamenti dal prossimo anno. A confermarlo il viceministro delle Finanze, Maurizio Leo, durante un’intervista in cui ha lasciato intendere la possibilità di riportare la detrazione fiscale al 50% per i lavori di ristrutturazione sulla prima casa. Parole da prendere con le pinze, come confermato dallo stesso viceministro, poiché nulla è ancora stato deciso: tutto dipenderà dalle risorse finanziarie disponibili per il prossimo anno.
Mentre le linee guida dell’attesa manovra sono già in fase di definizione, il vero nodo da sciogliere resta insomma quello delle coperture economiche. L’obiettivo è ambizioso: mobilitare circa 25 miliardi di euro per sostenere le varie misure, tra cui il Bonus ristrutturazioni 2025. E come anticipato la scadenza si avvicina, poiché entro il 15 ottobre il governo dovrà inviare a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio, il cuore della manovra economica.
Il Consiglio dei ministri è chiamato a prendere una decisione martedì sera, dopo le comunicazioni della premier alle Camere in vista del Consiglio europeo. La riunione, inizialmente programmata per lunedì, è stata posticipata per concedere al governo il tempo necessario per affinare i dettagli e studiare minuziosamente in quadro delle coperture.
Cosa cambia senza interventi in manovra
Una cosa è certa: il Bonus ristrutturazioni 2025 si prepara comunque a cambiare volto dall’inizio del nuovo anno, con modifiche che potrebbero avere un impatto importante su chi vuole investire nella riqualificazione della propria abitazione, a prescindere da cosa decreterà la prossima manovra.
A partire dal 1° gennaio 2025, salvo proroghe nella Legge di Bilancio, infatti, l’aliquota di detrazione fiscale sarà ridotta dal 50% al 36%. Un cambio di passo che segna un ritorno alle percentuali più basse delle prime versioni del bonus.
La normativa prevista dall’art. 16-bis del Dpr 917/86 stabilisce che la detrazione del 36% verrà suddivisa in 10 quote annuali di pari importo, con un limite massimo di spesa di 48.000 euro per ogni unità immobiliare. Una riduzione significativa rispetto al regime attuale, dove la detrazione del 50% e un tetto di spesa di 96.000 euro hanno reso molto più vantaggiosi gli interventi di ristrutturazione. E non mancheranno le conseguenze di tale taglio.
La differenza potrebbe influire notevolmente sulla convenienza economica dei lavori futuri, rendendo fondamentale valutare bene tempi e modalità degli interventi. C’è però da dire che chi ha sostenuto spese tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024 potrà comunque continuare a beneficiare delle condizioni attuali, usufruendo della detrazione al 50% sul tetto massimo di spesa più elevato, seppur nel rispetto di specifici requisiti.
L’attuale regime fiscale resterà valido per tutti gli interventi completati entro la fine del 2024 al fine di agevolare chi riesce a concludere i lavori prima dell’entrata in vigore delle nuove norme. Per questo motivo, anticipare i lavori di ristrutturazione entro il 2024 diventa una mossa strategica: i prossimi mesi saranno decisivi per chi vuole sfruttare gli ultimi vantaggi fiscali, prima che le nuove aliquote ridimensionino le agevolazioni.
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