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Un lavoratore dipendente che ha aperto la partita IVA può usufruire del congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni, retribuito al 100% dall’INPS?
La nascita di un figlio è un momento speciale nella vita di un genitore, che merita di essere vissuto appieno. La legge italiana prevede il congedo di paternità obbligatorio per i lavoratori dipendenti, ma cosa succede se il padre è anche un libero professionista con partita IVA? Può comunque usufruire del congedo? Questo articolo chiarisce i diritti del lavoratore dipendente con partita IVA in materia di congedo di paternità.
Il congedo di paternità obbligatorio
Il congedo di paternità obbligatorio è un diritto riconosciuto ai padri lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che privato, in occasione della nascita, adozione o affidamento di un figlio. Leggi sul punto Permessi retribuiti sul lavoro.
La legge prevede:
- 10 giorni lavorativi di astensione obbligatoria dal lavoro;
- con indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione, a carico dell’INPS.
Il congedo può essere fruito entro i 5 mesi successivi alla nascita del figlio (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento), anche in concomitanza con il congedo di maternità della madre.
Il dipendente deve comunicare al datore di lavoro, con un preavviso di almeno 5 giorni, le date in cui intende usufruire del congedo.
Il congedo di paternità spetta anche al dipendente con partita IVA?
Il congedo di paternità obbligatorio spetta anche al lavoratore dipendente che ha aperto la partita IVA, a condizione che l’attività di lavoro autonomo non sia correlata a quella di lavoro dipendente.
Un impiegato che nel tempo libero svolge attività di consulenza come libero professionista ha diritto al congedo di paternità obbligatorio per il suo lavoro dipendente, anche se ha aperto la partita IVA.
Quando non spetta il congedo di paternità
Esclusi dal congedo sono:
- lavoratori autonomi: i liberi professionisti senza un rapporto di lavoro dipendente non hanno diritto al congedo di paternità obbligatorio;
- iscritti alla gestione separata INPS: i lavoratori parasubordinati (collaboratori coordinati e continuativi, freelance) non possono accedere a questo tipo di congedo.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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