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Al cospetto di una platea nutrita di ospiti, mercoledì mattina il Sindaco Enzo Lattuca e la Dirigente del Settore Servizi Sociali dell’Unione Comuni Valle del Savio hanno presentato alle parti sociali, alle organizzazioni sindacali e agli stakeholder del territorio, il nuovo Patto per la casa, misura di stringente rilevanza con cui il Comune di Cesena affronta un fenomeno, quello della carenza di abitazioni da affittare, particolarmente presente anche nella realtà locale e per questo considerato vero e proprio limite allo sviluppo del territorio.
“Il fenomeno – ha commentato il Sindaco – è molto articolato e rappresenta oggi una criticità sociale per i nuovi cittadini, per coloro che raggiungono Cesena per ragioni di lavoro o perché ritengono ci siano tutti i servizi necessari alla crescita dei propri figli. Quando parliamo del fenomeno dell’abitare non facciamo più, e solo, riferimento ai cittadini che vivono in condizioni di estrema marginalità. Tutti infatti riscontrano difficoltà a individuare una idonea unità immobiliare, anche coloro che dispongono di un reddito allineato con la media dei redditi del territorio”.
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Situazione problematica e limitante
“La difficoltà a trovare casa – ha proseguito il Sindaco – è un limite allo sviluppo del territorio. Dobbiamo ricordarci che non è un problema isolato della nostra città ma di tutte le città italiane ed europee che sono attrattive per diverse ragioni legate al mondo del lavoro, dell’Università, del turismo. Non a caso la Commissione Europea ha nominato un commissario che si occuperà del tema dell’abitare. Anche per noi questo rappresenta uno dei problemi principali in città in termini di sviluppo economico e di coesione sociale. Per questa ragione, una delle prime linee di azione è quella di provare a scuotere il mercato di immobili esistenti che fanno parte del patrimonio edilizio cittadino, e non da costruire, costituito da circa 3mila appartamenti con le utenze staccate e che per questo non abitate”.
I vantaggi per proprietari e inquilini
Contributi per alcuni costi del contratto (dalla firma alla chiusura); la tutela di un fondo di garanzia in caso di morosità dell’inquilino, oltre all’assistenza legale; contributi per piccoli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria. Questi i vantaggi concreti per i proprietari che decidono di dare in affitto un’abitazione. A loro volta gli inquilini possono pagare un canone ridotto rispetto a quello del libero mercato (il risparmio può arrivare fino a 2mila euro l’anno), non versano il deposito cauzionale e possono ricevere un contributo a fondo perduto per l’affitto.
Requisiti dei potenziali inquilini
Gli inquilini devono possedere i seguenti requisiti: cittadinanza italiana oppure cittadinanza di uno Stato appartenente all’Unione europea, oppure cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione europea per gli stranieri che siano muniti di permesso di soggiorno di durata di almeno 1 anno o permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo; non essere titolari, anche con riferimento agli altri componenti del nucleo familiare, di diritti di proprietà, o di altri diritti reali di godimento, su unità immobiliari ad uso residenziale poste nel territorio provinciale; possedere un Isee ordinario o corrente, riferito al proprio nucleo familiare, compreso tra 9.360 e 35.000 euro.
L’attribuzione dell’alloggio avverrà sulla base di un elenco di richiedenti tenuto conto delle caratteristiche dell’immobile (metratura, ubicazione, barriere architettoniche) e tipologia di nucleo richiedente.
I proprietari
Si impegnano ad offrire un alloggio con contratto di locazione della durata di 3+2 anni a canone concordato.
Contributi riconosciuti dal Programma ai proprietari: Fondo per attività tecnico amministrative e interventi manutentivi – fino a 6.000 euro per l’intera durata del contratto attestato di prestazione energetica, dichiarazione di conformità degli impianti, registrazione del contratto, modesti interventi di manutenzione indispensabili per suo effettivo utilizzo (imbiancatura, caldaia); interventi manutentivi alla chiusura del contratto di ripristino delle condizioni iniziali; Fondo di garanzia per morosità (mensilità di canone non pagate e/o spese condominiali) e spese legali – fino a 5/6.000 euro.
Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito del Comune di Cesena (https://www.comune.cesena.fc.it/novita/patto-per-la-casa/) oppure contattare la Fondazione Affitto allo 0547 22137e/o tramite mail all’indirizzo: info@fondaffitto.it. Gli inquilini che hanno le caratteristiche indicate, possono rivolgersi allo Sportello Abitare dell’Unione Valle Savio (telefono 0547 356856) per un appuntamento di approfondimento.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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