Sedriano, ex Aise, la ditta abbandona il cantiere: tempi lunghi #finsubito prestito immediato

Altro guaio per la giunta di Marco Re. Come era già successo per Villa Allavena, un’altra azienda si ritira: stavolta nell’area ex Aise. Bisogna ricominciare tutto da capo. Il termine dei lavori (giugno 2025) sembra un’utopia

di Graziano Masperi

SEDRIANO (MILANO) – Area ex Aise, dopo i rovi e la vegetazione cresciuta a dismisura che si sta mangiando lo spazio interno, il Comune interverrà per una ripulitura generale. Ma i tanto attesi lavori non partono. La cosa era data per certa, visto che sono stati confermati i finanziamenti regionali. Invece, ancora nulla: la ditta vincitrice dell’appalto ha abbandonato il cantiere e ora bisogna ricominciare da capo. Era già successa una cosa simile con un’altra ditta nel cantiere di Villa Allavena.

Il sindaco Re sull’ex Aise: “Progetto necessario”

“Si tratta di un’area alla quale teniamo tantissimo – ha confermato il sindaco Marco Re – perché vogliamo realizzarvi un centro polifunzionale che servirà non solo come area conferenze ed eventi, ma anche come punto aggregativo”. I residenti della frazione Roveda hanno sempre sofferto la penuria di centri aggregativi e le poche occasioni di socialità che la portano ad essere isolata. Una sorta di frazione dormitorio che si vuole rivitalizzare con uno spazio che possa fungere da luogo di ritrovo. “Roveda si trova a ridosso di due paesi, Bareggio e Sedriano – aggiunge il sindaco – teniamo presente che dalla Roveda al Comune di Sedriano ci sono all’incirca 800 metri. Quindi uno spazio limitato facilmente raggiungibile. Ma l’area verde del Parco Sud che la divide dal paese la fa sembrare più lontana”.

Dopo il ritiro della ditta, la fine dei lavori sembra lontana

Ma veniamo all’ostacolo da superare: “La ditta appaltatrice – ammette Re – ha abbandonato il cantiere per via dell’aumento del costo dei materiali. Abbiamo chiuso un accordo bonario senza contenziosi e ora partiremo con un’altra procedura”. Il termine per la conclusione dei lavori, fissato per giugno 2025, appare un’utopia.