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Dinamica delle imprese della Tuscia nell’ultimo trimestre: la provincia di Viterbo segna un timido aumento dello 0,26% ma è la peggiore del Lazio.
Sono i dati di Movimprese, forniti da Unioncemere e Infocamere, e resi noti dalla Camera di Commercio di Rieti-Viterbo.
Boom per la provincia di Rieti che, con un saldo trimestrale di +213 imprese, risulta la prima nazionale per crescita. Tutto il Lazio ha fatto registrare ottime performance raggiungendo le prime cinque posizioni nazionali, tra cui il podio, per crescita del numero di imprese.
Dietro Rieti c’è la provincia di Latina con il saldo di +0.59% (pari a 330 unità in più) e, terza nazionale e del Lazio, Frosinone, con +0,50% pari a 240 imprese in più del precedente trimestre di monitoraggio. Roma è 5° in Italia con +0,44% pari a +1.953 unità.
Il settore migliore per la provincia di Viterbo è risultato quello delle imprese non classificate con ben 113 nuove iscrizioni e sole 10 cancellazioni. Quindi quello di “Agricoltura, silvicoltura e pesca” con 84 nuove iscrizioni a fronte di 64 cancellazioni. Buoni segnali dalle attività di “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese turistiche” con 11 iscrizioni e 5 cancellazioni. Seguono le costruzioni con 40 nuove imprese e 38 cancellazioni, quindi un livello pressocché nullo. Registrano valori non negativi anche le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” con 10 iscrizioni e 8 unità perse; le “Attività immobiliari” con 7 iscrizioni e 5 cancellazioni”; le “Attività finanziarie e assocurative” con 5 iscrizioni e 4 cancellazioni; le attività di Istruzione con un nuovo iscritto.
Segnano il passo, invece, le “Attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio” con 48 iscrizioni e 75 cancellazioni; la “Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione” con 17 iscritti e 20 cancellati e le imprese che effettuano servizi d’informazione e comunicazione con 7 iscrizioni e 8 cancellazioni. Tutti gli altri settori sono invariati. Nel complesso, la provincia di Viterbo fa registrare 364 nuove iscrizioni e 268 cancellazioni per un totale di 36.784 imprese censite e si attesta esattamente su livelli di crescita pari alla media nazionale (+0,26%) su base trimestrale.
I dati peggiori a livello nazionale riguardano le province di Catanzaro (ultimo per crescita con +0,04%), quindi Vercelli, Imperia, Torino e La Spezia. Per quanto riguarda le imprese artigiane i dati sono più sconfortanti. Nell’ultimo trimestre la Tuscia ha avuto una crescita dello 0,04% con 83 iscrizioni e 80 cancellazioni che, se da una parte rappresentano una tenuta del comparto imprenditoriale più in difficoltà da anni, dall’altro conferma la necessità di trovare nuovi strumenti legislativi ed economici per incentivare soprattutto i giovani ad aprire nuove imprese artigiane.
Il dato di Viterbo è, per le imprese artigiane, migliore solo di Frosinone (che segna una decrescita dello 0,26% e Roma (-0,08%). Rieti si attesta al +0.09%. La migliore del Lazio è Latina con +0,14%.
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