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Mobilità nelle città italiane, su trasporto pubblico e ciclabili vince il Nord #finsubito prestito immediato


Legambiente ha diffuso il suo rapporto sull’Ecosistema urbano per il 2024, che analizza le città italiane tramite 5 macrocategorie, una delle quali riguarda la mobilità. Tra i parametri presi in considerazione per valutare la qualità della mobilità nei centri urbani ci sono il numero dei passeggeri e l’offerta del trasporto pubblico, il numero di morti in incidenti stradali, il tasso di motorizzazione e l’estensione delle Ztl e delle piste ciclabili.

Le classifiche di Legamebiente vedono, in quasi ogni categoria, un predominio delle città del Nord, in particolare per quanto riguarda trasporto pubblico e riduzione dello spazio dedicato alle automobili. Il Sud mantiene il primato soltanto nel numero di morti in incidenti stradali per abitante, una classifica che però avvantaggia le città meno urbanizzate.

Il trasporto pubblico in Italia: Milano e Venezia in testa

La prima categoria presa in considerazione dal rapporto di Legambiente sull’Ecosistema urbano è il trasporto pubblico. Sono due i parametri utilizzati per valutarne la diffusione: il numero di passeggeri e l’estensione dell’offerta. Nel primo caso, la classifica è stilata calcolando la media dei viaggi con i mezzi pubblici che un abitante compie in un anno e recita:

  1. Venezia: 602
  2. Milano: 415
  3. Genova: 393
  4. Firenze: 225
  5. Roma: 259

Venezia è in testa anche grazie al fatto che nella zona più turistica e frequentata della città, quella lagunare, è proibito viaggiare in auto. Al secondo posto c’è Milano, con Genova terza, unica città ad avvicinarsi al capoluogo lombardo. Tra le città peggiori ci sono Foggia, Brindisi e Siracusa con meno di 10 viaggi per abitante all’anno.

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Il secondo parametro preso in considerazione è l’estensione dell’offerta del trasporto pubblico. Si calcola attraverso i chilometri percorsi da ogni vettura dei mezzi pubblici che vengono divisi per il numero di abitanti della città. Più alto è il parametro, più l’offerta sarà ampia in relazione alle dimensioni della città.

  1. Milano: 111
  2. Trieste: 61
  3. Roma: 58
  4. Venezia: 56
  5. Pisa: 53

Milano ha un’offerta doppia rispetto a tutte le altre città e questo dato non considera ancora la nuova apertura della tratta finale della linea M4. Venezia scivola al quarto posto, mentre Roma si conferma tra le migliori. Tra i grandi capoluoghi i peggiori sono Napoli, con 17 vetture-km per abitante, e Foggia, per la quale non è stato possibile determinare un punteggio.

Ztl e piste ciclabili: brilla l’Emilia-Romagna

Altro fattore a cui la classifica di Legambiente dà molta importanza è la riduzione dello spazio dedicato alle automobili sulle strade, in favore di altri mezzi di trasporto. Due parametri presi in considerazione per calcolare questo dato sono l’estensione delle Ztl, le zone a traffico limitato dedicate principalmente ai pedoni, e quella delle piste ciclabili. Per quanto riguarda le Ztl, calcolate in metri quadri per abitante, la classifica riporta:

  1. Rimini: 1.977,1 mq/abitante
  2. Mantova: 1.729,5 mq/abitante
  3. Teramo: 1.726,55 mq/abitante
  4. Pisa: 1.611,5 mq/abitante
  5. Roma: 629,6 mq/abitante

Rimini si distingue con quasi 2000 metri quadri di Ztl per abitante, ma in questa classifica compare anche la prima città del Sud, Teramo, al terzo posto. Pisa chiude il quartetto di centri urbani sopra i 1.500 mq/abitante, segue Roma, con meno della metà. Le città italiane sono però ancora arretrate sotto questo aspetto: 38 delle 161 prese in considerazione dal rapporto non hanno una Ztl.

Sulle piste ciclabili emerge per la prima volta la città che ha primeggiato nella classifica generale: Reggio Emilia. In generale però, questa particolare classifica vede una forte presenza, nelle prime posizioni, di città dell’Emilia-Romagna. I dati sono espressi in metri equivalenti per 100 abitanti e quindi restituisce solo una valutazione quantitativa e non dice nulla sulla qualità dei percorsi.

  1. Reggio Emilia: 48,14
  2. Cosenza: 36,93
  3. Lodi: 36,11
  4. Modena: 33,46
  5. Ferrara: 31,90

Anche in questo caso emerge nelle prime posizioni una città del Sud, Cosenza, ma tre delle prime cinque posizioni sono occupate da città dell’Emilia Romagna. Potenza e Chieti al contrario non segnalano di avere nessuna infrastruttura dedicata alle biciclette.

Le classifiche “al contrario”, tasso di motorizzazione e vittime della strada

Le ultime due classifiche della macro-area mobilità nel rapporto Ecosistema urbano di Legambiente considerano due dati legati principalmente alle automobili: tasso di motorizzazione e numero di vittime della strada. In entrambi i casi, a differenza delle classifiche precedenti, il dato migliore è quello più basso.

Si tratta di una conclusione ovvia per il numero di morti per 1.000 abitanti, dove una cifra bassa rappresenta una maggiore sicurezza, ma non è scontato considerare un basso tasso di motorizzazione come un dato positivo. In passato infatti, era strettamente legato al benessere di un Paese o di una città e il possesso di un’automobile era segnale di appartenenza a una classe agiata.

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La realtà delle città è però drasticamente cambiata negli ultimi decenni. Il numero di auto per abitante rappresenta spesso una conseguenza dell’assenza di alternative, sia di mezzi privati, come le biciclette, sia di mezzi pubblici, oltre che una causa del peggioramento della qualità dell’aria. Le città con meno auto per 100 abitanti sono:

  1. Venezia 44
  2. Genova 48
  3. Milano 52
  4. Bologna 54
  5. Trieste 55

Tolto il caso di Venezia, Genova è la città in cui si registrano meno auto per abitante, con circa un cittadino su due che ne possiede una. Il tasso di motorizzazione più elevato è quello di Reggio Emilia, 88 auto per 100 abitanti, seguita da Vibo Valentia a 80. I dati sull’incidentalità stradale invece sono tra i pochi che premiano i centri urbani del Sud. I dati sono in numero di persone morte o ferite in incidenti stradali pre ogni 1.000 abitanti.

  • Caserta: 2,32
  • Catanzaro: 2,50
  • Avellino: 2,61
  • Campobasso 2,7
  • Nuoro 2,7

Si inverte anche il fondo della classifica, con molte città del nord tra le più pericolose. Bergamo è sul fondo con 9,7 morti o feriti per mille abitanti ogni anno, seguita da Massa a 9.

Come sono state realizzate le classifiche di Legambiente

Le classifiche del rapporto Ecosistema urbano di Legambiente sono realizzate elaborando diversi dati che non sempre fanno riferimento agli stessi periodi di tempo. Per quanto riguarda la mobilità ad esempio, i dati sulle automobili derivano dal rapporto Aci del 2023 ma quelli sugli incidenti da quello Istat del 2022.

Non tutte le voci hanno poi lo stesso peso nella determinazione della classifica generale. A ognuna è assegnato un punteggio tra 1 e 12 e nessuna delle voci della mobilità, tranne il numero di passeggeri del trasporto pubblico, supera il 5. Questo spiega come Reggio Emilia possa primeggiare pur avendo il tasso di motorizzazione più alto d’Italia.





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