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La Giornata del Risparmio compie cento anni. Da celebrare dando applicazione piena all’articolo 47 della Costituzione #finsubito prestito immediato




Ultim’ora news 30 ottobre ore 7


Giovedi 31 a Roma si celebrano i cento anni della Giornata mondiale del risparmio con l’annuale convegno promosso dall’Acri nell’ambito del Congresso dell’Istituto mondiale delle Casse di risparmio e delle banche territoriali. Un secolo di periodici convegni accompagnati dalle iniziative per diffondere il risparmio sin dalla tenera età con il famoso salvadanaio prima di terracotta, poi di latta che riempiva manifesti e opuscoli.

Come sempre, dopo il discorso di apertura del presidente Giovanni Azzone, parleranno il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, e il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti. Prenderà pure la parola, per il centenario dell’iniziativa, il presidente del predetto Istituto mondiale, Isidro Fainè. Per Panetta, sarà la prima volta dell’intervento in questa ricorrente circostanza nella veste di Governatore.

Com’è cambiato il risparmio in un secolo

Ogni anno, i temi in discussione nel convegno sono molti e complessi, sempre in aumento. Questa volta si aggiunge la necessità di un excursus storico che analizzi i mutamenti intervenuti nella tutela del risparmio nel corso di un secolo, con tutto ciò che a tale protezione è strettamente connesso – incrociando una dittatura, la guerra, la liberazione e la Costituzione, la ricostruzione e il seguito fino ai giorni nostri – e quali insegnamenti trarne secondo una visione certo non passatista, non da laudatores temporis acti, ma capace di individuare i filoni dello sviluppo che attraversano i decenni e gli stessi grandi mutamenti nella vita degli Stati e nei relativi rapporti, nell’economia, nella società.

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Come investono oggi gli italiani

Oggi si pone, in un contesto e in modi decisamente nuovi, la tutela di questa peculiare risorsa degli italiani che è il risparmio non imposto, come all’epoca del covid, dall’assenza di prospettive, da un futuro nero o inintellegibile, ma da una sana capacità di un uso avveduto del denaro e dalla precostituzione di risorse per il futuro in una logica di previdenza e cautelativa.

Soprattutto diviene ancor più importante fissare questa risorsa nella nostra economia. Sono fondamentali le occasioni di analisi e di proposta, come quella di giovedì, in una fase in cui il contesto internazionale si caratterizza purtroppo per le due guerre in corso, per altre gravi difficoltà geopolitiche, per i problemi della transizione ecologica e digitale – e con essa delle varie forme di energia e del loro utilizzo – per l’affievolirsi di un tendenziale multilateralismo e insieme del ruolo del diritto internazionale e degli organismi economici e finanziari globali.

La necessità di regole adeguate al contesto attuale

Viene ancora una volta rilanciata l’esigenza di una nuova Bretton Woods, mentre molto si attende o si teme dall’esito delle prossime elezioni presidenziali americane. Il quadro d’insieme vede, da un lato, l’Unione con la nuova governance economica fondata sul riformato Patto di stabilità, dall’altro, i ritardi gravi nell’attuazione dell’Unione bancaria, mentre si consolida l’esigenza di un’unione dei mercati dei capitali insieme con la revisione e la razionalizzazione della pletorica normativa comunitaria e si attendono i nuovi indirizzi, in particolare nell’antitrust, della rinnovata composizione della Commissione Ue.

Non potrà mancare, domani, un’analisi della politica monetaria della Bce e delle prospettive come viste dalle diverse ottiche dei relatori anche con riferimento alle incertezze e ai ritardi degli ultimi anni e ai rapporti con la politica economica e con l’azione di Vigilanza una larga parte della quale, sottovalutando nettamente le esigenze di prossimità, è ormai di competenza dell’istituto centrale di Francoforte, sia pure con l’espressione di pareri da parte della Banca d’Italia.

L’impatto della digitalizzazione e della AI

Siamo in una fase di grandi trasformazioni: si tratta di essere in grado di governarle. Se, al contrario, accade di non riuscirvi, si finirà con il subirle. La digitalizzazione incide sull’organizzazione centrale e territoriale degli istituti di credito, rende necessario lo sviluppo e l’innovazione nelle professionalità, muta progressivamente i rapporti con la clientela per non parlare delle tecnologie versus il programmato euro digitale, le cripto valute, le relazioni finanziarie internazionali in genere.

Si susseguono le previsioni sui primi impatti, nel settore economico e finanziario, dell’Intelligenza artificiale e si riscopre l’esigenza di un nuovo umanesimo. Un nuovo assetto delle attribuzioni tra banche centrali, sistema dei pagamenti e Vigilanza viene acutamente argomentato dal presidente della Consob, Paolo Savona. Poi vi sono, a un livello inferiore ma pur sempre di particolare rilievo, le trasformazioni già in atto che riguardano il risparmio gestito, gli investimenti in titoli, le ipotesi di aggregazioni e consolidamenti bancari fino ai casi Unicredit Commerzbank e Montepaschi.

I rapporti tra fondazione di origine bancaria e il Tesoro

In questo quadro, le Fondazioni di origine bancaria, ad eccezione di qualche caso marginale o che comunque non tocca la stabilità e le prospettive di questi soggetti privati di utilità sociale, hanno mantenuto e rafforzato il loro ruolo pure come «investitori pazienti» in intermediari bancari e finanziari rispondendo alle attese della conferma nei fatti della loro autonomia per l’autonomia delle banche partecipate.

La normativa che le disciplina, ora che si potranno sperimentare anche ipotesi di aggregazione a determinati livelli, nel complesso si presenta adeguata alle nuove sfide, anche se alcuni aggiustamenti potrebbero essere introdotti nel Protocollo Acri – Tesoro: un testo, quest’ultimo, dovuto alla particolare competenza e lungimiranza di Giuseppe Guzzetti, l’artefice assoluto, in tanti anni, dello sviluppo e del successo delle Fondazioni. Sarebbe legittimo attendersi un suo intervento.

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Trovare un equilibrio tra l’operare nel terzo settore per nuove iniziative proiettate al futuro, quello delle tecnologie e delle professionalità – ma anche della povertà educativa e della povertà tout court – la gestione delle fonti di reddito, quali le partecipazioni bancarie, sostenere le innovazioni e al tempo stesso aiutare gli ultimi in una con la peculiare attenzione al territorio non è facile.

La grande incognita: che fine farà il trattato sul Mes?

Ma è qui che si attende un particolare impegno anche dell’Associazione sotto la guida di una personalità competente e impegnata come il presidente Azzone. Sarà anche l’occasione, domani, per una esposizione, da parte del ministro Giorgetti, chiarificatrice della proposta di legge di bilancio, nonché, più in generale, degli orientamenti che si manifestano negli organismi europei ai quali partecipa e della ritornante richiesta di aderire al Trattato di riforma del Mes per adeguare la dotazione del Fondo di risoluzione delle banche in dissesto, parte del secondo pilastro dell’Unione bancaria.

Il risparmio difeso in Costituzione e l’art. 47 da applicare in toto

La forza della celebrazione annuale del risparmio si può ricavare dal fatto che essa si è imposta anche nel regime fascista. Poi l’art. 47 della Costituzione sulla sua tutela è stato configurato come un pilastro della democrazia del Paese.

Non è troppo tardi per guardare anche al secondo comma di tale articolo che conferisce rango costituzionale al risparmio popolare per l’accesso alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

È una formulazione da leggere evolutivamente dopo 76 anni, ma che conserva intatti la sua forza e la sua ratio. È stato citato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una recente occasione. Ma la tutela del risparmio deve essere vista anche come necessità del rafforzamento della protezione della sicurezza dei dati e delle informazioni che lo riguardano, come constatiamo in queste giornate, a dimostrazione dell’organicità delle misure occorrenti per questa straordinaria risorsa. (riproduzione riservata)



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