È obbligatorio comunicare cambio residenza all’amministratore? #finsubito prestito immediato

Cosa succede se cambi indirizzo di residenza e non lo comunichi all’amministratore di condominio? Le raccomandate al vecchio indirizzo sono ugualmente valide?

Quando si cambia casa, è importante ricordarsi di comunicare la nuova residenza non solo al Comune e all’Agenzia delle Entrate, ma anche all’amministratore di condominio. È vero quest’ultimo ha il compito di aggiornare l’anagrafe condominiale facendo le dovute verifiche presso i registri pubblici nel caso in cui i condomini non collaborino. Ma non può certo eseguire i controlli ad ogni convocazione dell’assemblea. Dunque che succede se, in caso di riunione condominiale, la lettera di avviso viene spedita al vecchio indirizzo perché il condomino in questione non ha dato notizia del proprio trasferimento? È obbligatorio comunicare il cambio di residenza all’amministratore?

Conseguenze dell’omessa convocazione

È fondamentale che tutti i condòmini siano regolarmente convocati per garantire la validità delle deliberazioni assembleari. Secondo l’articolo 66 delle Disposizioni di attuazione al Codice civile, una convocazione omessa, tardiva o incompleta può rendere annullabile la delibera. I condòmini hanno trenta giorni di tempo, a partire dalla ricezione del verbale, per contestare eventuali irregolarità, come stabilito dall’articolo 1137 del Codice civile.

Cosa accade, però, se un condòmino cambia residenza senza  informare amministratore, che così invierà gli avvisi delle successive convocazioni dell’assemblea all’indirizzo precedente che risulta registrato nell’anagrafe condominiale? Il Tribunale di Rieti, con la sentenza n. 359 del 3 giugno 2024, ha stabilito che in questi casi la convocazione rimane valida. Vediamo perché.

Il caso

Un condòmino, dopo essersi trasferito in un’altra abitazione, aveva impugnato una delibera condominiale per non aver ricevuto l’avviso di convocazione dell’assemblea.

L’avviso era stato inviato dall’amministratore entro i termini previsti, ma al vecchio indirizzo del condòmino, per come riportato nel registro dell’anagrafe Condominiale.

Il Tribunale di Rieti, con la sentenza n. 359/2024, ha dato torto al condòmino, confermando la validità della convocazione assembleare e delle delibere adottate.

L’obbligo di comunicazione del cambio di residenza al condominio

La legge (art. 1130, comma 1, n. 6, c.c.) prevede che l’amministratore di condominio debba custodire e aggiornare il registro dell’anagrafe condominiale, contenente i dati di tutti i condomini (e inquilini), compresi i loro indirizzi di recapito.

Quando si fa il cambio di residenza bisogna sempre avvisare l’amministratore del condominio

I condomini, a loro volta, hanno l’obbligo di comunicare tempestivamente all’amministratore ogni variazione dei loro dati, compreso, quindi, anche il trasferimento di residenza.

Cosa succede se non comunico il cambio di residenza?

Se non comunichi il cambio di residenza all’amministratore, le comunicazioni inviate al vecchio indirizzo si considerano validamente effettuate, anche se non le hai materialmente ricevute.

Questo significa che:

• non potrai impugnare le delibere assembleari per mancata convocazione;
• sarai comunque tenuto a pagare le spese condominiali approvate dall’assemblea, anche se non hai potuto, o voluto, partecipare.

L’amministratore ha l’obbligo di cercare il nuovo indirizzo del condomino?

Il Tribunale di Rieti ha chiarito che l’amministratore non ha l’obbligo di indagare per trovare il nuovo indirizzo del condòmino. È infatti responsabilità di ogni condòmino comunicare tempestivamente all’amministratore il cambio di residenza.

Come comunico il cambio di residenza all’amministratore?

Per avere una prova documentale dell’avvenuto adempimento, è consigliabile comunicare il cambio di residenza per iscritto, preferibilmente a mezzo raccomandata A/R (avviso di ricevimento) o con una Pec (posta elettronica certificata), allegando, se possibile, copia del nuovo certificato di residenza, anche se basta comunque un’autodichiarazione.

Entro quanto tempo devo comunicare il cambio di residenza?

La legge stabilisce che qualsiasi cambiamento deve essere comunicato dall’interessato all’amministratore per iscritto entro 60 giorni dalla data in cui si è verificato. In caso di mancata o incompleta comunicazione, l’amministratore ha il diritto di sollecitare il condòmino mediante raccomandata, per l’aggiornamento del registro dell’anagrafe condominiale. Se non riceve risposta entro 30 giorni dalla richiesta, può ottenere le informazioni necessarie personalmente, addebitando i costi relativi al condòmino inadempiente.

Cosa succede se non comunico il cambio di residenza e non ricevo le comunicazioni condominiali?

Sarai comunque considerato responsabile delle conseguenze negative della mancata ricezione degli avvisi di convocazione delle assemblee, come l’impossibilità di partecipare alle riunioni di cui non avevi avuto conoscenza e di impugnare le delibere adottate.

L’amministratore può addebitarmi le spese per la ricerca del nuovo indirizzo?

Se l’amministratore è costretto a intraprendere indagini per trovare il tuo nuovo indirizzo, può addebitarti le spese sostenute. Leggi qui come fa l’amministratore a trovare la residenza dei condomini. Non sono previste, invece, sanzioni pecuniarie amministrative o civili per l’inadempimento dell’obbligo di comunicazione del cambio di residenza.