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Urbino, turismo “mordi e fuggi”: il 10% di presenze in meno ed è l’unica grande città in calo nella provincia #finsubito finanziamenti e gestione bed & breakfast


Di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Gli alberghi fanno fatica a riempirsi e le strutture complementari (campeggi, villaggi turistici, ostelli, bed & breakfast, agriturismi e case per ferie) sono sempre più vuote. Le presenze turistiche a Urbino calano da 589 mila (2022) a 527 mila (2022) e in un anno la perdita è del 10,5%. Non solo. A diminuire drasticamente sono le presenze proprio negli esercizi extralberghieri: da 508 mila (2022) a 429 mila (2023). Mentre, a differenza di tutti gli altri grandi centri turistici della provincia (Pesaro, Fano e Gabicce Mare), la città ducale è l’unica con un bel segno meno.

Il dato emerge dall’osservatorio turistico della Regione Marche. Ma occorre fare una premessa: con “presenza” si intende la notte dormita, quindi se un turista arriva e in giornata visita il Palazzo Ducale (il cosiddetto turismo “mordi e fuggi”), il conteggio registra zero in presenza e zero in arrivo. Dunque, nel 2023, Urbino ha registrato 78.201 arrivi e 527.851 presenze, tra esercizi alberghieri e complementari. Il dato del 2022, invece, vede la città ducale con 71.410 arrivi e 589.998 presenze. Una differenza che premia gli arrivi, aumentati di 6.791 unità (+9,5%) ma a discapito delle presenze, diminuite di 62.147 (-10,5%).

Il calo nelle strutture extralberghiere

Gli hotel a Urbino sono 12 e di strutture extralberghiere se ne contano 151. Nel 2022 si sono registrati 41.003 arrivi e 81.922 presenze negli alberghi. Mentre in quelli complementari, gli arrivi registrati sono stati 30.407 e le presenze 508.076. L’anno successivo, invece, gli arrivi in hotel ammontavano a 43.148 (+5,2%) e le presenze a 98.453 (+20%). E nelle strutture extralberghiere, gli arrivi erano 35.053 (+15%), mentre le presenze sono calate drasticamente a 429.398 (-15,4%).

Le altre città crescono

E il dato è ancora più significativo se confrontato con gli altri grandi centri turistici della provincia di Pesaro e Urbino. A Fano – la terza città più grande della regione – le presenze nel 2022 sono state 675.661, mentre nel 2023 sono passate a 685.966 (+1,5%). Pesaro, invece, ha registrato 760.713 presenze nel 2022 che sono aumentate, l’anno successivo, a 836.726 (+10%). Infine, Gabicce Mare: nel 2022 le presenze registrate erano 607.326. Un dato che nel 2023 è passato a 662.253 (+9%). In linea generale, nonostante il segno meno della città di Urbino, il dato provinciale è positivo: le presenze registrate nel 2023 sono state 3.255.982, mentre nel 2022 erano di 3.199.188 (+1,8%).

“Gambini non ha mai creduto nel turismo”

“Il calo non è di quest’anno, c’è sempre stato”, evidenzia al Ducato Federico Scaramucci, capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale a Urbino e imprenditore turistico. “Il turismo non è una macchina dove basta girare la chiave e il motore si accende. Ci vuole un lavoro continuativo e stabile”. “Dobbiamo ringraziare la Galleria Nazionale delle Marche e la casa di Raffaello – continua – che hanno promosso mostre e iniziative, gli oratori che sono cresciuti, le proloco e le associazioni che cercano sempre di fare qualcosa”. Un lavoro che, da parte dell’amministrazione comunale, secondo l’imprenditore, non è mai arrivato: “Non si è mai cercato di costruire nulla. A causa del sindaco Maurizio Gambini e di Vittorio Sgarbi, nell’anno di Pesaro capitale italiana della cultura, Urbino non ha voluto partecipare alla competizione”, aggiunge Scaramucci. Non solo. “Gambini e i suoi pensano solo a fare l’asfalto in giro nelle frazioni – conclude – e non hanno mai creduto nel turismo. Occorre una politica fatta con continuità e visione”.

“Il calo dovrebbe esserci stato”

Opta per il condizionale Francesco Guazzolini, assessore con deleghe al Turismo, Politiche Comunitarie e Internazionali, Politiche Energetiche del Comune di Urbino: “Il calo dovrebbe esserci stato ma ho già chiesto alla regione Marche dati precisi in quanto quelli di Urbino non penso vengano calcolati benissimo”. Guazzolini si è insediato il 9 luglio scorso e, rispetto alle politiche del terzo settore, è “in attesa del bilancio per capire quante risorse si avranno a disposizione”. Ma il calendario fissa a circa due settimane il grande evento che vedrà Urbino condividere il titolo di capitale italiana della cultura insieme a Pesaro: “Il programma per quella settimana – dal 9 al 15 dicembre – verrà elaborato dall’assessorato alla Cultura e può essere reso noto solo una settimana prima. Ma sto lavorando per portare dei tecnici a quel tavolo”.

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