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Sfrattata la vedova di Alika, il sindaco: «Da settimane cerchiamo una soluzione, per ora è in un B&b pagato dalla Caritas» #finsubito finanziamenti e gestione bed & breakfast


SAN SEVERINO – Rosa Piermattei fa chiarezza sull’impegno del Comune al fianco della vedova dell’ambulante ucciso a Civitanova il 29 luglio 2022. «Vicenda complessa e delicata». Poi critica il legale della donna, Francesco Mantella: «Evidentemente si è impegnato molto poco per trovare una soluzione, a differenza dell’ente che rappresento»



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La vedova di Alika, Charity Oriakhi

Il Comune è in prima linea per gestire una «vicenda complessa e delicata» come quella dello sfratto di Charity Oriakhi, moglie di Alika Ogorchukwu, l’ambulante ucciso a Civitanova il 29 luglio 2022 da Filippo Ferlazzo, che per il caso è stato condannato a 24 anni di carcere. La donna e il figlioletto sono stati sfrattati dall’abitazione in cui vivevano a San Severino. Il sindaco Rosa Piermattei critica il legale di Charity, l’avvocato Francesco Mantella.

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È la prima cittadina ad entrare nei dettagli di quanto fatto dall’ente per sostenere la delicata situazione in cui si trovano donna e figlio. «Desidero innanzitutto esprimere, ancora una volta, la vicinanza mia personale e dell’amministrazione comunale tutta alla signora Charity Oriakhi e al figlio, vittime di una tragedia che ha segnato profondamente la comunità locale e il nostro Paese – afferma Piermattei – tirata in ballo da una semplicistica e non veritiera ricostruzione fatta dall’avvocato Francesco Mantella, legale della famiglia Oriakhi, vorrei ribadire e a questo punto precisare, che il comune di San Severino ha sempre mantenuto un grandissimo atteggiamento collaborativo in tutta questa vicenda. Siamo stati costantemente disponibili per favorire un percorso di sostegno e reinserimento, in sinergia con il comune di Civitanova e con altre istituzioni competenti».

rosa-piermattei

Rosa Piermattei

Primo passo: un accordo con Charity Oriakhi firmato due giorni fa. «Il Comune si è impegnato, onorando tale impegno subito dopo la sottoscrizione dello stesso, a gestire il trasferimento, in vista dello sfratto esecutivo, dall’abitazione di residenza a un bed and breakfast che le è stato trovato dal nostro personale – rimarca la sindaca – il soggiorno per le prime due settimane verrà sostenuto dal Comune per mezzo di un contributo economico che verrà erogato dalla Caritas settempedana. Inoltre, per far fronte alle prime necessità della famiglia, alla stessa sono stati forniti alimenti e altro.

Il personale dei Servizi sociali si è impegnato, in questo caso addirittura in prima persona, per il trasloco delle valigie della signora e di suo figlio e ha assistito allo sfratto chiedendo all’ufficiale giudiziario la possibilità di mantenere nell’abitazione alcune cose di proprietà della famiglia Oriakhi alla quale è stato messo a disposizione temporaneamente, comunque, anche uno spazio presso un deposito comunale per la custodia di mobilio e altro».

Secondo step la ricerca di un alloggio stabile. «Da settimane i nostri uffici sono alla ricerca di una soluzione per la famiglia, soluzione per la quale, evidentemente, il suo legale si è impegnato molto poco a differenza dell’ente che rappresento – punge Piermattei – mi preme inoltre ricordare all’avvocato Mantella che il Comune, subito dopo la tragedia, si è fatto promotore di una raccolta pubblica di fondi a favore della signora Charity insieme al comune di Civitanova, fondi che sono stati messi a disposizione dalla stessa e di chi la assiste per le eventuali necessità. È, dunque, davvero imbarazzante e irrispettosa delle istituzioni l’affermazione che la vicenda sia stata trascurata dal sindaco e dal comune di San Severino. Il fatto che la signora Oriakhi attualmente si trovi presso una struttura ricettiva individuata dal Comune stesso conferma l’impegno a garantire una sistemazione dignitosa seppure di transizione. Comprendiamo, tuttavia, il desiderio della signora Charity di tornare a Tolentino, dove ha mantenuto legami significativi e siamo pronti a supportare ogni iniziativa che favorisca questa soluzione. La vicenda della signora Charity Oriakhi è una storia di grande dolore che merita non solo solidarietà ma anche rispetto da parte di tutti».

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