Website Editore!

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
L’autunno di lotta contro il governo e i padroni. 29/11 sciopero generale. Gli appuntamenti. – Brescia Anticapitalista #finsubito prestito immediato


Costruiamo il successo delle mobilitazioni (dei movimenti operaio, studentesco, ambientalista, transfemminista, contro la repressione, le guerre e per fermare il genocidio del popolo palestinese) e in particolare della giornata di sciopero generale del 29 novembre che sarà la scadenza centrale contro la finanziaria di guerra del governo Meloni [Franco Turigliatto] ★

E’ un autunno molto duro ed inquietante quello che si manifesta nel 2024, segnato sul piano internazionale dal genocidio a Gaza, ma anche in Cisgiordania del popolo palestinese e l’estensione dell’intervento militare mortale e distruttivo anche in Libano da parte del governo sionista di estrema destra israeliano col sostegno attivo di tutte le potenze occidentali; con l’interminabile e luttuosa guerra in Ucraina prodotta dall’invasione della Russia neozarista; ora anche con l’ascesa al potere del più potente imperialismo, quello americano, della destra politica di Trump in connubio con un gruppo di plutocrati capitalisti non meno autoritari e potenzialmente violenti; infine con i segnali sempre più drammatici e tragici che ci giungono dagli sconvolgimenti climatici mentre i governi in gran parte del mondo guardano da un’altra parte. Le contraddizioni del sistema capitalista con le crisi economiche, lo scontro tra le grandi potenze capitaliste e le loro scelte oppressive e di dominio si esprimono in forma sempre più acuta e barbara sulle classi lavoratrici, sui popoli del mondo e sulla natura stessa.

Una finanziaria contro le classi lavoratrici per i capitalisti e i fabbricanti di cannoni

In Italia le scelte e la natura del governo Meloni e delle forze di estrema destra, reazionarie ed anche fascisteggianti che lo compongono, si stanno rivelando per quel che sono anche per quelle forze politiche e sociali di opposizione che in questi due anni non hanno voluto vedere e comprendere il grave pericolo che incombeva sulle classi lavoratrici del paese e tanto meno mettere in atto le contromisure sociali e di lotta necessarie per combatterle e provare a tagliare l’erba sotto i piedi a questi soggetti, servi dei capitalisti e nemici delle lavoratrici e dei lavoratori.

Come sempre la manovra economica, la legge di bilancio esprime le scelte di fondo di un governo e quale classe sociale rappresenta. Il nuovo patto di stabilità liberista europeo non lascia a Meloni e soci molte possibilità di infingimento o di coperture propagandiste: è l’austerità più dura per le classi popolari e la totale garanzia di lauti profitti e rendite per le classi borghesi possidenti. Le nuove regole europee impongono infatti di tagliare 13 miliardi di euro ogni anno per i prossimi 7 anni. Le scelte del governo sono molto nette: nessun incremento delle entrate attraverso un’adeguata tassazione delle ricchezze e dei profitti, niente fiscalità progressiva, niente patrimoniali, le banche e i capitali non si toccano, ma anzi si proteggono. Si taglia invece in mille modi la spesa pubblica e sociale, si taglia nei fatti la sanità, già massacrata negli anni da tutti i governo precedenti, quando invece servirebbe un grande piano di rilancio; si massacrano gli enti locali, quindi riduzione dei servizi sociali, trasporti pubblici, acqua, strutture scolastiche, politiche abitative, assegno di inclusione, risanamento idrogeologico  e tutela dell’ambiente. Cresce una sola voce, quella delle spese militari con il governo italiano che sceglie di partecipare appieno alla folle corsa al riarmo che tutte le potenze stanno mettendo in atto, compresa l’Europa comunitaria. Le elites borghesi che dirigono l’Unione Europea pensano ormai che il futuro economico e politico dell’Europa debba essere quello del riarmo accelerato e della centralità dell’industria militare come si evince dalle loro esternazioni quotidiane e dal rapporto Draghi. Negli ultimi giorni si è appreso ai vertici dell’UE è in corso una discussione sulla possibilità di dirottare i fondi per la coesione, (379 miliardi previsti nel bilancio dal 20121 al 2027, e di cui è stato speso solo il 5% fino al oggi), verso i capitoli della spesa militare. Si compie l’oscena scelta di Mussolini anteponendo i cannoni al burro.

La natura inumana e razzista delle forze di governo si esprime poi nella violenza con cui in mille modi di colpiscono e si penalizzano i migranti, incuranti di ogni forma non solo di solidarietà per chi fugge da situazioni terribili, ma anche di rigetto delle più elementari forme di diritto e in aperto contrasto con la magistratura che deve pur sempre fare riferimento alla Costituzione e alle leggi, sia italiane che comunitarie. L’ignobile vicenda albanese riassume bene l’anima nera dei nostri governanti.

Come è stato scritto nel nostro opuscolo “La finanziaria è una bomba”, Meloni e soci vogliono riscrivere e anzi fare una nuova storia che rimandi al peggiore dei passati: basta leggere le dichiarazioni di molti ed importanti loro esponenti, ma anche il fatto, davvero inquietante, che le forze apertamente fasciste siano sdoganate e sempre più presenti nelle piazze:

Il governo di estrema destra vuole comprimere le libertà, colpire chi si oppone e stravolgere la Costituzione. È la prosecuzione e il completamento di una deriva verso l’autoritarismo iniziata da decenni, che la maggioranza di estrema destra vuole accelerare e possibilmente completare…… “Ma il disegno repressivo e autoritario del governo si esprime anche sul terreno politico, con la legge sulla cosiddetta “autonomia dierenziata” (che vuole frantumare tutti i servizi pubblici, dalla scuola alla sanità ai trasporti, per procedere più speditamente alla loro totale privatizzazione, e disgregare i contratti nazionali di lavoro) e il progetto di riforma costituzionale detto del “premierato”, con lo scopo di smantellare le istituzioni costituzionali create dopo la caduta del fascismo”.


Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Sta infatti per essere approvata dal parlamento una legge (ddl 1660) super repressiva per colpire ogni forma di lotta sociale, sindacale, abitativa, ambientale e di solidarietà internazionalista  peggiorando lo stesso fascistissimo e famigerato codice Rocco.

La società, eppur si muove – Nuove Mobilitazioni e scioperi

Per fortuna la situazione sociale non è ferma, settori significativi della società sono coscienti dei pericoli che costituisce questo governo e della necessità di costruire una ben più larga opposizione sociale e politica; alcuni settori sociali hanno già dato vita a mobilitazioni negli ultimi mesi favorendo quindi anche l’inizio di una possibile effervescenza e convergenza sociale che in questi anni, in modo particolare, il Collettivo della exGKN non ha mai cessato di proporre nella sua lotta contro la delocalizzazione della fabbrica e la sua riconversione produttiva ecocompatibile.

Pensiamo in primo luogo alle mobilitazioni, soprattutto giovanili, ma non solo, contro il genocidio a Gaza, in solidarietà con il popolo palestinese; pensiamo alla mobilitazione contro il famigerato Ddl 1660 che reprime le lotte sociali, ma anche alle iniziative contro l’autonomia differenziata e in difesa della sanità pubblica, senza dimenticare quelle in solidarietà coi migranti e contro i famigerati CPR. Anche le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis si stanno mobilitando per la difesa del posto di lavoro, così avviene in altri luoghi di lavoro. Ed anche le/gli insegnanti si sono mossi di fronte ai tagli e a politiche che massacrano la scuola. Gli studenti hanno dato vita il 15 novembre al “No Meloni day”. Infine nelle ultime settimane c’è stato un primo blocco del settore dei trasporti pubblici, seguito poi da uno sciopero generale che ha bloccato veramente un po’ tutte le città.

Siamo però ancora ben lontani da quel che sarebbe necessario mettere in campo e tanto più da una reale ed adeguata opposizione di massa complessiva ed efficace alle politiche liberiste governative e padronali.

Gli esponenti governativi hanno reagito con estremo nervosismo e rabbia e su vari piani, compreso l’attacco ai magistrati (supportati da uno dei peggiori soggetti che oggi ospita il nostro pianeta, il braccio destro di Trump, Musk l’amico della Meloni), di fronte a queste mobilitazioni sociali pure parziali, timorosi che queste possano rafforzarsi ed estendersi nelle prossime settimane e coinvolgere strati più ampi della classe operaia; sono ben decisi a fronteggiarle in molti modi.

Bisogna essere coscienti che in qualche forma si va verso un braccio di ferro e che il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori e le forze sociali di opposizione devono prepararsi rafforzando la loro organizzazione e i loro orientamenti rivendicativi e politici di classe.  

Costruiamo il successo delle mobilitazioni e in particolare della giornata del 29 che sarà centrale.

La combinazione tra le misure antipopolari del governo, l’impossibilità di una qualsiasi forma di concertazione credibile, ma anche il dover tenere conto che qualcosa si muove tra le lavoratrici e i lavoratori e nella società e la consapevolezza che le forze del governo proveranno continue forzature politiche ed anche istituzionali autoritarie, ha infine spinto i vertici di CGIL e UIL (non la Cisl sempre più governativa che ha firmato un contratto nel pubblico impiego, così negativo che le altre due confederazioni hanno dovuto rifiutarlo) a costruire una giornata nazionale di mobilitazione e di sciopero. E sembra che lo stiano facendo con qualche convinzione organizzativa in più rispetto agli scioperi del tutto simbolici degli anni passati.

Una rondine non fa primavera, ma è in questo quadro sociale in movimento che occorre lavorare perché le mobilitazioni e le lotte si concretizzino appieno, perché cresca la convinzione che si può fare di più per combattere governo e forze padronali.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Dopo molti incontri infruttuosi di fronte a una Federmeccanica che in realtà rifiuta un reale e adeguato aumento per le/i metalmeccaniche/i nel rinnovo contrattuale le tre organizzazioni sindacali di categoria (in questo caso non solo Fiom e Uil, ma anche Fim) hanno indetto per le prossime settimane 8 ore di sciopero da articolare sul territorio; un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono coinvolte/i in questo settore manifatturiero, il più importante del paese.

C’è un altro elemento sul piano sindacale decisamente positivo: la maggioranza dei sindacati di base ha deciso di confluire nello sciopero e nelle mobilitazioni del 29 novembre, mantenendo ovviamente il loro profilo politico e le loro proposte: un momento importante per l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori.

Già perché il 29 novembre deve vedere tutte e tutti in piazza, in primo luogo le lavoratrici e i lavoratori delle categorie, ma anche più in generale tutte e tutti quelli che vogliono combattere questo governo reazionario e autoritario, le sue scelte antipopolari, filopadronali, razziste e anti LGBTQIA+, un governo che ha deciso di spendere i soldi per fare armi invece di ricostruire una sanità per tutte/i.

Dobbiamo credere nella possibilità di allargare la mobilitazione, di costruire una vera giornata che blocchi il Paese, che il 29 abbia un pieno successo, una lotta che deve continuare nelle forme che saranno possibili anche nelle settimane successive.

I circoli, le compagne e i compagni della nostra organizzazione devono impegnarsi fino in fondo sui luoghi di lavoro e nei territori ed essere ben presenti nelle manifestazioni.

Occorre rendere la vita dura al governo e alle sue misure economiche, ma anche alla Confindustria e alla Federmeccanica.

Anche gli scioperi dei metalmeccanici devono riuscire a coinvolgere settori sempre più ampi.

Così come hanno un’estrema importanza le mobilitazioni previste per la fine del mese, quella in solidarietà con la Palestina e quella delle donne nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per cui sono previste, il 23 novembre, due manifestazioni nazionali a Roma e a Palermo.

E’ questo il modo migliore anche per rilanciare e rendere credibile la necessità di una alternativa complessiva a questo sistema. Non possiamo accettare il dominio delle destre e delle forze capitaliste nel nostro paese, come su scala internazionale. Il sistema capitalista sfruttatore ed oppressore, violento ed ingiusto crea i conflitti e le guerre, porta l’umanità e le condizioni di vita sulla terra al disastro. L’orizzonte di una alternativa ecosocialista, deve tornare ad essere presente nell’azione e nella speranza non solo di alcuni settori di avanguardia, ma in settori sempre più ampi degli sfruttati e degli oppressi.

Franco Turigliatto

Milano – Sciopero Generale 29 novembre – ore 09.30 concentramento Piazza Fontana

Il 29 novembre, in occasione dello Sciopero Generale, in Piazza Fontana a Milano si concentreranno sindacati di base, movimenti sociali, realtà antirazziste e antifasciste, collettivi studenteschi, comitati per il diritto all’abitare, all’istruzione e alla sanità pubblica.
Piazza Fontana, luogo simbolico, richiama le repressioni del passato e le limitazioni odierne ai diritti: dalle bombe di 55 anni fa al DDL 1660 e al decreto lavoro, strumenti per restringere il dissenso ed eliminare i diritti. Prima della partenza sarà deposta una corona in ricordo di Licia e Pino Pinelli e sarà realizzato un murale per riaffermare la lotta per la giustizia sociale.

Lo Sciopero Generale unisce studenti, lavoratori precari, pensionati e movimenti sociali contro:

-Le politiche imposte dall’economia di guerra e lo Stato di polizia;

-Il genocidio del popolo palestinese;

Prestito personale

Delibera veloce

-La manovra economica e la nuova austerità;

-Lo smantellamento di tutti i servizi pubblici.

Scenderemo in piazza per contratti giusti, salari equi e indicizzati, riduzione dell’orario a parità di salario, internalizzazione dei servizi pubblici, diritto alla casa e alla sanità, contro precarietà e lavoro povero.

Lo sciopero sarà un momento fondamentale all’interno di altre giornate di lotta tra cui:

25 novembre: manifestazione di Non Una di Meno;

30 novembre: manifestazione a Roma dei Giovani Palestinesi;

7 dicembre: corteo a Milano contro il DDL 1660;

14 dicembre: manifestazione nazionale a Roma contro il DDL 1660.

Promotori: ADL COBAS, CUB, USI CIT, SIAL COBAS, ADL Varese SGB, SI COBAS, Giovani Palestinesi, UDAP

LE PIAZZE DI VENERDì 29 NOVEMBRE:

Roma, ore 9.30 Piazza Indipendenza inizio concentramento (Il corteo partirà dopo l’arrivo dei lavoratori, passerà davanti al MEF e terminerà in piazza Barberini ove si terrà una CONFERENZA STAMPA DAVANTI AL MINISTERO DEL LAVORO).

Milano, ore 09.30 concentramento Piazza Fontana;

Torino, ore 9 Piazza 18 Dicembre;

Genova, ore 9.30 Largo Lanfranco;

Savona, ore 10 Piazza Saffi;

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Bologna, ore 9.30 Piazza XX Settembre;

Firenze, ore 9.30 concentramento Piazza Puccini e manifestazione fino a p.za Dalmazia;

Padova, ore 9.30 Corso Stati Uniti;

Trento, ore 9.30 Piazza Dante;

Napoli, ore 9 Piazza 18 Dicembre.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

Prestito personale

Delibera veloce

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui