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Spintona e fa cadere la compagna di classe, i genitori e la scuola condannati a pagare 85 mila euro: «I prof non hanno vigilato, in famiglia nessuna educazione» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


di
Vincenzo Brunelli

È accaduto a Pistoia. I genitori sono stati condannati per non aver educato bene la figlia e il dicastero della pubblica istruzione per non aver vigilato. 

Salomonica decisione del Tribunale di Pistoia che ha condannato sia i genitori sia il ministero a risarcire una ragazza che si era fatta molto male a scuola dopo essere stata spintonata da una compagna di classe. La cifra da pagare è 85 mila euro, tra danni e spese legali.

I genitori sono stati condannati per non aver educato bene la figlia e il dicastero della pubblica istruzione per non aver vigilato. 




















































La spinta e la denuncia

Ma riepiloghiamo i fatti. Il 17 aprile del 2019 in un istituto pistoiese  due studentesse, all’epoca entrambe minorenni, erano uscite dall’aula, dopo aver chiesto il permesso all’insegnante, per andare a prendere alcuni oggetti di loro proprietà negli armadietti scolastici. A quel punto, stando al resoconto processuale, una delle due aveva volontariamente spinto con ambedue le mani sulla schiena la compagna in modo così violento e improvviso che si era andata a sbattere contro lo spigolo di una colonna in cemento armato. 

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La ragazza ferita era stata quindi trasportata in ambulanza presso il vicino pronto soccorso dell’ospedale di Pistoia, dove dai primi accertamenti le veniva diagnosticato un trauma cranico con ferita lacerocontusa del cranio. 

Il 20 aprile la studentessa era stata dimessa con una prognosi di 20 giorni e il 25 maggio, sempre del 2019, il medico curante aveva infine redatto un certificato di clinica guarigione con postumi da valutare. 

Ne è venuto fuori un contenzioso giudiziario tra i genitori della ragazza ferita e la scuola e i genitori della ragazza che ha spinto la compagna. 

Nel processo intanto è emerso che nessuno del personale scolastico era presente al momento dell’incidente. Dalle testimonianza raccolte dai giudici del Tribunale di Pistoia è venuto fuori che la ragazza che aveva provocato l’incidente, forse per gioco, era rientrata in classe sotto choc, mentre l’altra era rimasta a terra insanguinata e dolorante con una ferita da 12 cm sulla testa ed era stata soccorsa dai compagni di classe che avevano chiamato i suoi genitori che a loro volta avevano avvisato il 118. 

Di chi è la responsabilità?

Dalla ricostruzione processuale i giudici hanno innanzitutto ritenuto responsabile la scuola (e quindi il ministero) per il grave episodio: «Non può sottacersi la grave imprudenza della professoressa per aver fatto uscire di classe, anche se non contemporaneamente, le due ragazze senza operare alcuna vigilanza su di loro». 

Ma anche i genitori hanno la loro quota di responsabilità per il Tribunale di Pistoia che nei giorni scorsi ha pubblicato la sentenza con relative motivazioni a firma del giudice Massimo Maione Mannamo. «Non è emerso che alla minore siano state impartite un’educazione ed un’istruzione consone al rispetto delle regole basilari delle civile coesistenza, tenuto conto della grave ed immotivata spinta che la minore ha dato alla compagna procurandole le gravi lesioni riportate nell’incidente». 

Queste le spiegazioni dei giudici alla base della sentenza di condanna in solido del ministero, della scuola e dei genitori, a risarcire la vittima con una cifra addirittura superiore (85 mila euro) a quella richiesta che era di 53 mila euro. Il caso giudiziario è chiuso.

26 novembre 2024 ( modifica il 26 novembre 2024 | 13:16)



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