Ue: immatricolazioni auto elettriche (ancora) in calo #finsubito prestito immediato

Ai consumatori dell’Unione europea non piacciono le auto elettriche, nonostante le spinte della Commissione Ue per le auto green. Per il momento sono le immatricolazioni ibrido-elettriche che crescono nel continente. Secondo gli ultimi dati Acea (The European Automobile Manufacturers Association) queste immatricolazioni sono infatti aumentate del 17,5% a ottobre, con una quota di mercato che è salita al 33,3%, rispetto al 28,6% dello scorso ottobre, superando per il secondo mese consecutivo le immatricolazioni di auto a benzina. Male invece le auto elettriche a batteria e le ibride plug-in. Nel primo caso il calo registrato a ottobre 2024 è del 4,9%, rispetto al 2023, con una quota totale di mercato del 14,4%. Questo calo è stato determinato principalmente da una significativa flessione delle immatricolazioni in Germania (-26,6%). Stessa dinamica per le auto plug-in che risultano essere in calo del 7,9% nel 2024 rispetto all’anno scorso.

Auto a benzina e diesel

Italia e Francia hanno fatto registrare il calo maggiore a ottobre 2024, per quanto riguarda le vendite di auto a benzina. Rispettivamente parliamo di un – 10,1% e – 32,7%. La Spagna ha registrato un calo più modesto dell’1,6%, mentre la Germania è stato l’unico grande mercato a mostrare una crescita, con le immatricolazioni di auto a benzina in aumento del 3,7%. In generale nell’arie Ue il calo è stato del 6,8%.

Cali anche nella quota di mercato: le auto a benzina rappresentano ora il 30,8% del mercato, in calo rispetto al 33,4% dello stesso mese dell’anno scorso. Il mercato delle auto diesel è diminuito del 7,6%, con una quota di mercato del 10,9% lo scorso ottobre. Nel complesso, sono state osservate diminuzioni in quasi due terzi dei mercati dell’Ue.

E dunque, a dieci mesi dall’inizio del 2024, le immatricolazioni delle nuove auto sono rimaste stabili (+0,7%), raggiungendo gli 8,9 milioni di unità. Positivo l’andamento dei mercati di Spagna (+4,9%) e Italia (+0,9%), mentre si registrano flessioni in Francia e Germania (rispettivamente -2,7% e -0,4%).

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