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Corteo pro Palestina a Roma: petardi contro la polizia, vetrine imbrattate. Tajani: «Inaccettabile», Salvini: «Cretini, paghino i danni» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


di
Rinaldo Frignani

Corteo da piazza Vittorio a piazzale Ostiense. Alla Fao esposta una bandiera pro Palestina, petardi e fumogeni contro la polizia. Imbrattata la vetrina di Unicredit

Nuova manifestazione pro Palestina a Roma oggi pomeriggio 30 novembre. All’appuntamento per il corteo organizzato dai movimenti palestinesi da piazza Vittorio a piazzale Ostiense si sono presentati in migliaia. Durante il percorso momenti di tensione: petardi e fumogeni contro le forze dell’ordine e vetrine imbrattate, tra cui quella di Unicredit.

QUI LA DIRETTA VIDEO DEL CORTEO

Tra i tanti cartelli, anche quelli con i volti della premier Meloni e dei ministri Valditara e Bernini coperti da macchie di vernice rossa e mani «insanguinate». Su un cartoncino l’immagine di Netanyahu dietro sbarre rosse. «Criminale contro l’umanità. Arresto subito», si legge. Il corteo è aperto dallo striscione: «Stop genocidio e al massacro in Libano. Palestina Libera. Fermiamo Israele con la resistenza – Israele pericolo per il mondo».





















































Il percorso

Massima attenzione da parte delle forze dell’ordine, che hanno bonificato il percorso. I manifestanti attraversano via dello Statuto, via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena, viale Aventino, piazza Albania, viale della Piramide Cestia , piazzale di Porta San Paolo, e piazzale Ostiense.

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Petardi contro la polizia alla Fao

Durante il percorso, alcuni petardi sono stati esplosi all’altezza del Colosseo. Poi, un’azione in viale Aventino all’altezza della Fao, dove gli studenti hanno intonato il coro «La bandiera di Israele dove sta. Dove sta, dove sta, la bandiera di Israele dove sta»: le bandiere, che normalmente sventolano sul muro che costeggia la sede della Fao, non sono sulle aste. Alcuni manifestanti si sono arrampicati sul muro e hanno appeso alle aste la bandiera palestinese.

Alcuni petardi e fumogeni sono anche stati esplosi contro contro il cordone di forze dell’ordine che presidia la sede dell’organizzazione.

Imbrattate le vetrine, anche di Unicredit

Poi, lungo il percorso, nuovi blitz dei manifestanti. Le vetrine di alcuni locali su viale Aventino, tra cui una sede di Unicredit, sono state imbrattate da alcuni giovani a volto coperto con scritte come «Free Gaza» e simboli anarchici.

Tajani e Salvini: «Inaccettabile, paghino i danni»

Su quanto successo interviene il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Solidarietà agli agenti coinvolti. Dopo Torino anche a Roma le forze dell’ordine vengono aggredite dai manifestanti per la Palestina. Fumogeni e petardi contro la polizia di Stato. Imbrattate vetrine con simboli anarchici. Inaccettabile violenza durante un corteo per la pace».

Commenta anche il vicepremier leghista Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook: «Anche oggi disordini da Roma a Torino, con dei cretini che, blaterando di pace e attaccando me e il governo, lanciano petardi, fumogeni e sassi contro le forze dell’ordine. Non è così che si chiede un futuro migliore per il nostro Paese». «Spero – ha rimarcato il ministro – che vengano identificati e paghino di tasca loro. E se danneggiano qualcosa, paghino mamma e papà. Sono dei minus habens».

Gli organizzatori: «Riprendiamoci la piazza del 5 ottobre»

«Di fronte al genocidio in Palestina e al massacro in Libano, e all’estensione del fronte della guerra, è dovere di tutti di convergere in un’unica grande manifestazione nazionale che sfili da piazza Vittorio e in modo unitario si riprenda la piazza vietata il 5 ottobre, piazza Porta San Paolo – scrivono sui social gli organizzatori -. Come organizzazioni palestinesi in Italia – Associazione Palestinesi d’Italia (Api), Comunità Palestinese, Giovani
Palestinesi d’Italia (Gpi), Movimento Studenti Palestinesi (Msp), Unione
Democratica Arabo-Palestinese (Udap) – abbiamo intenzione di costruire un corteo unico sotto le bandiere palestinesi e libanesi contro il sionismo a fianco della resistenza, lavorando con i movimenti e le realtà solidali per ribadire che il sionismo, nella sua natura di progetto imperialista, non rappresenti un pericolo solo per i popoli arabo, ma per tutto il mondo». 


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30 novembre 2024 ( modifica il 30 novembre 2024 | 19:52)



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