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Nuovo Ospedale di Livorno, Darsena Europa, Tirrenica e Progetti per la Toscana Costiera Il Tirreno #finsubito richiedi prestito immediato


Dovrebbe essere questione di poche settimane, se non di giorni. Eugenio Giani è sul punto di avere il definitivo via libera dal Pd quale ricandidato ufficiale alla presidenza della Regione Toscana per le elezioni in programma nella seconda metà del 2025. Per lui, dunque, si avvicina la messa a fuoco del programma di interventi relativo al rush finale della legislatura. Con Il Tirreno il governatore ha accettato di mettere a punto una strategia calibrata lungo l’intera fascia costiera.

Presidente Giani, cominciamo dal nuovo ospedale di Livorno. Ce la farete per la posa della prima pietra entro fine 2025 e a concluderlo per il 2029?

«Puntiamo a questo, ma dipende anche dall’elaborazione del progetto, che il Comune, dopo il concorso, ha già commissionato. Lo sta elaborando lo studio dell’architetto fiorentino Fabrizio Rossi Prodi e confido che si possa al più presto passare all’appalto. Dell’ospedale di Livorno si parla da trent’anni. Assieme ad Inail abbiamo trovato la via per finanziare l’opera, che costerà 270 milioni. Sono convinto che non ci siano problemi a far convivere due ospedali vicini, come quello di Cisanello, su cui ad oggi investiamo 400 milioni solo per le opere edilizie, e quello di Livorno: nessun doppione, ma una forte integrazione per puntare ad innalzare complessivamente la qualità dei servizi offerti dalla sanità pubblica, che in Toscana vogliamo potenziare».

A proposito di Cisanello, come stanno procedendo i lavori?

«Con regolarità. Già oggi, passando davanti al cantiere, si può vedere come gli scheletri dei manufatti siano stati interamente completati e si comincino a vedere, in molti edifici, i muri perimetrali. A questo ospedale abbiamo dedicato risorse ed energie e una volta completato sarà grande come quello di Careggi a Firenze: un ospedale di un’azienda ospedaliero-universitaria capace di essere punto di riferimento per modernità e funzionalità».

C’è sempre più bisogno di interventi e infrastrutture che contrastino lo spopolamento. Lei di recente ha presentato una proposta di legge sulla Toscana diffusa. A che punto è?

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«La proposta di legge è espressione di una volontà precisa che ho posto fin dall’inizio del mio mandato ed è sostanziata nel piano regionale di sviluppo approvato l’anno scorso per individuare e finanziare misure nei piccoli comuni, nei comuni montani e nelle aree interne, a supporto delle attività commerciali, delle infrastrutture viarie, della realizzazione dei ponti, della connettività online, del trasporto pubblico in modo da valorizzare la Toscana diffusa e prevenire lo spopolamento. Questa legge ha avuto un indubbio successo e stanno arrivando da enti locali, associazioni di categoria, gruppi consiliari, molti emendamenti. Io preferisco approvarla un mese più tardi, ma farne uno strumento di grande sostegno a una politica che è cruciale: la valorizzazione di tutta la Toscana, e non solo della Toscana delle grandi città o dei grandi centri manifatturieri, bensì della Toscana che impernia la sua crescita su turismo, agricoltura, cultura, bellezze e paesaggio. Sotto questo aspetto la legge della Toscana diffusa va a coinvolgere almeno due terzi dei comuni. Per ciascuno, con adeguati progetti di rigenerazione urbana, prevede misure che si adattino alla specificità del territorio».

È soddisfatto di come si sono messe le cose per Piombino?

«Con la chiusura dell’intesa per la ripartizione delle aree fra Jindal e Metinvest si pongono le basi per la realizzazione dell’impiantistica che consentirà a Piombino di ritornare un polo siderurgico di primaria importanza in Italia e in Europa. Sono convinto che la difficoltà maggiore fosse quella di mettere d’accordo due soggetti diversi che, di fatto, realizzeranno due poli siderurgici. Adesso le cose possono procedere con rapidità: ciascuno sa dove può operare, dove si può realizzare il forno elettrico e dove si possono sviluppare le azioni siderurgiche, di Jindal sui laminatoi e di Metinvest per la produzione di acciai piani. Su Piombino si è reso poi necessario un lavoro delicato che è risultato vincente, perché lo spazio per il rigassificatore è stato trovato senza che ciò comportasse disagi per la popolazione o problemi per l’ambiente. Il rigassificatore ha portato sulla città di Piombino il senso di riconoscenza da parte di tutta l’Italia: cinque miliardi di metri cubi di gas consentono al nostro Paese di mantenere basse le tariffe, si è evitato l’aumento consistente dei prezzi che si sarebbe scaricato sulle bollette dei cittadini. Spero che il governo si ricordi di questo contributo realizzando le opere compensative che avevo previsto per la città e che sono state messe nell’autorizzazione per i tre anni della permanenza della nave di rigassificazione. È importante ricordare che abbiamo inaugurato in questi ultimi mesi sia la rotonda di Gagno sia l’accesso stradale diretto al porto e alla banchina commerciale. Intanto stanno procedendo bene i lavori di Anas che io, in qualità di Commissario per i lavori nel porto di Piombino, ho discusso con il vertice Anas e che porteranno entro il 2026 a completare il collegamento diretto dalla 398 al porto commerciale, sicuramente con benefici per traffico e viabilità ordinaria e per l’accesso dei turisti al porto verso l’ Isola d’Elba».

La Darsena Europa sarà davvero in grado di far cambiare marcia a Livorno e alla Toscana costiera?

«La Darsena Europa è uno degli obiettivi fondamentali di legislatura e l’avanzamento dei lavori della piattaforma di base oltre la quale si realizzerà la banchina dove, in alcuni tratti, le navi avranno un pescaggio garantito fino a 17 metri rispetto ai dodici attuali, è prova della grande volontà di realizzarla. La Regione ha messo sulla Darsena Europa 200 milioni di euro e quando sarà completata Livorno sarà nelle grandi rotte e vie di navigazione internazionali. Vogliamo portare Livorno al centro del commercio marittimo internazionale, convinti che la Darsena possa essere una base infrastrutturale foriera di uno sviluppo economico di grande portata. La Darsena va infatti letta insieme a quel grande lavoro che si sta facendo fra Prato e Bologna di risagomatura di tutte le gallerie con il completamento del passaggio fra Firenze e Prato. Tutto questo servirà a garantire una fluida circolazione del trasporto delle merci, dei container che da Livorno e per Livorno saranno sempre più consistenti. Quando avremo la Darsena Europa sarà completato anche lo scavalco tra porto e interporto di Guasticce per il quale la Regione ha stanziato 20 milioni».

Per il porto di Marina di Carrara pensa di attivarsi per un’autorità unica?

«Spero che il governo accolga la proposta della Regione di avere un’autorità portuale unica in Toscana ponendo Marina di Carrara con l’autorità portuale che già oggi segue Livorno, Piombino e Portoferraio. Ci dobbiamo attivare perché Marina di Carrara entri nel contesto dell’autorità portuale toscana con cui ho condiviso il porto, così come siamo molto attenti a tutti gli interventi che possano aiutare a prevenire e limitare gli effetti dell’erosione costiera. Il porto di Marina di Carrara è indispensabile per attività industriali come quella della Backer Hughes, che portano ben più di 1.000 lavoratori fra gli insediamenti di Avenza e di Massa. Il rapporto fra il porto e l’occupazione è fondamentale, bisogna averne consapevolezza anche rispetto alle scelte politiche che facciamo».

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Ancora manca l’ufficialità, ma sembra che tutto proceda verso una sua ricandidatura. Quali saranno i principali punti del suo nuovo programma per la costa?

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«Penso a una costa con sempre più servizi, che valorizzi l’imprenditorialità e la manifattura con la centralità del sistema dei porti di Carrara, Viareggio, Piombino e Livorno, perché il mare è sempre stato per la Toscana fonte di ricchezza. E naturalmente il potenziamento della mobilità ferroviaria e su strada con la Tirrenica, infrastruttura prioritaria per le zone costiere e per tutta la Toscana».

Parliamo di strade-calvario, come la Due Mari; come si sta muovendo la Regione?

«La Due Mari è una delle opere di cui sento maggiormente l’importanza e sto seguendo con grande attenzione i lavori. Un mese fa è stato ultimato il traforo della galleria che nel comune di Civitella Paganico consente la realizzazione del raddoppio delle corsie con relativo viadotto. Ci sono poi i lotti 4, 5 e 9, che possono consentire la realizzazione delle quattro corsie, due in un senso e due nell’altro, la cui realizzazione sta procedendo. Penso che la nostra giunta abbia il merito di aver lavorato in sinergia con Anas perché l’obiettivo di realizzare quattro corsie fra Siena e Grosseto si possa concretizzare. Avvicinerebbe il cuore e il centro della Toscana, a partire da Firenze, a Grosseto e alla costa. E tutto questo sta procedendo secondo i cronoprogrammi recentemente approvati. Alla fine si dovrà dar merito al nostro governo di aver realizzato opere importanti per tutta la Toscana. Va aggiunto che è diventata strada regionale, con l’approvazione nelle sedi competenti, anche quella del Cipressino, su cui la Regione, con il Fondo di sviluppo e coesione, ha messo 65 milioni di euro che consentiranno di partire già dal primo lotto di Paganico adeguando e mettendo in sicurezza la viabilità, aumentando la scorrevolezza e dando un’accessibilità migliore verso Arcidosso e il Monte Amiata».

La Regione ha premuto e preme molto per la Tirrenica. Tutto inutile?

«La Regione Toscana continua ad adoperarsi verso tutti i soggetti interessati al fine di riavviare l’iter di realizzazione dell’opera e ha nuovamente evidenziato al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti la necessità più volte sollecitata di completare il passaggio di competenza tra Sat e Anas sulla progettazione ed esecuzione dell’intervento viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi e garantire il completo finanziamento dell’opera. Questo può consentire un salto di qualità nella viabilità costiera tra le città toscane e Roma. Pensate che allo stato attuale si passa sostanzialmente dentro Albinia davanti ai campeggi del Monte Argentario e si va a 40 chilometri all’ora. E nel tratto nei pressi di Orbetello non si possono superare i 60-70 chilometri orari. È evidente che tutto questo induce a rallentamenti e crea disagi lungo la costa toscana verso Roma. Spero che al ministero se ne rendano conto e diano il via libera ai finanziamenti richiesti, almeno sui lotti da Fonteblanda ad Ansedonia e fino al confine con il Lazio. Il Contratto di Programma 2021-2025 Mit-Anas, approvato dal Cipess nella seduta del 21 marzo 2024, ha inserito con appaltabilità al 2025 il lotto 5A Ansedonia-Pescia Romana (confine Toscana/Lazio), sono invece inseriti nella sezione “Studi e Progettazioni” il lotto 5b Fonteblanda-Ansedonia e il lotto 4 Grosseto Sud-Fonteblanda».

Quando partiranno i lavori per il sabbiodotto, uno degli impianti cruciali per lo sviluppo portuale di Viareggio?

«L’avvio dei lavori è ormai imminente. Partiranno all’inizio dell’anno nuovo. La Regione ha ottenuto il finanziamento dell’opera per oltre 7 milioni di risorse regionali e Fsc che consentiranno di prevenire l’insabbiamento dell’ingresso al porto, che è uno dei pilastri per lo sviluppo della nautica. Sto sostenendo molto l’operatività del distretto nautico più importante d’Italia che è quello che va da Livorno a Pisa, alla Versilia, integrato con La Spezia, e che costituisce un vero vanto a livello nazionale per la qualità e la quantità delle barche che vengono da questi cantieri».

 

 

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