Self check-in con le keybox vietato anche a Bari dopo la circolare del Viminale #finsubito prestito immediato

Pur essendo uno dei servizi più richiesti dagli ospiti delle locazioni turistiche, il self check-in non è più consentito in Italia dopo la circolare del Viminale, firmata dal capo della Polizia e indirizzata a tutte le Prefetture.

“Le keybox all’ingresso di palazzi e appartamenti destinati alla locazione turistica breve e più in generale il check-in da remoto non soddisfano gli adempimenti, cui sono tenuti i gestori delle strutture, previsti dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”. Con questo provvedimento, dunque, arriva lo stop (almeno per le procedure di check-in) alle cassette utilizzate dai proprietari di alloggi destinati alla locazione, per lasciare le chiavi di casa ai turisti e sveltire le operazioni di arrivo e partenza. Sul tema, plaudendo all’iniziativa del ministro dell’Interno Piantedosi, si è espresso anche il sindaco di Bari, Vito Leccese, il quale ha sottolineato la necessità di “scongiurare rischi relativi alla sicurezza”..

Diffusissime in tutta Italia, le keybox sono diventate il simbolo del boom turistico che ha coinvolto moltissime località (specialmente le città d’arte come Firenze, Roma e Napoli), Bari inclusa, sollevando dibattiti da parte di amministratori e residenti relativamente al fenomeno dell’overtourism.

Sull’argomento abbiamo interpellato Cinzia Capozza, presidente di BariOspitale e della federazione Puglia Aep (Associazione extralberghiero Puglia), nonché vicepresidente nazionale Fare (Federazione associazioni ricettività extralberghiera): “La circolare ci piace: il cenno alla ‘nota di rassicurazione’ per gli operatori ricorda che siamo tutti sulla stessa barca. Si riprendono temi ben definiti già normati, secondo quel che già avviene e in linea a con ciò che lo Stato aveva già predisposto – afferma -. Una fase necessaria in un mercato come il turismo, esploso per mancata lungimiranza delle istituzioni e a causa delle cabine di regia pigre sui controlli locali. Che non si faccia confusione però: il testo non vieta tout-court l’utilizzo di keybox ma solo l’utilizzo improprio, quando finalizzato al mancato incontro con l’ospite”.

Nessun timore di ripercussioni negative tra gli associati baresi: “Si attendeva da tempo un intervento che riportasse ordine nel settore turistico. È nostro parere che questo momento contribuirà al miglioramento della qualità dell’offerta turistica. Cogliamo l’occasione – conclude Capozza – per ricordare i nobili natali del turismo: una vocazione all’accoglienza, dedizione verso il turista, oggi ben consapevole e preparato, che ricerca in autonomia l’esperienza autentica della destinazione/vacanza. Nel nostro caso, ‘baresità’ e ‘pugliesità’ garantite, in sicurezza e nella legalità”.