Casa, Comuni in rivolta contro il ministro Salvini #finsubito prestito immediato

Esiste una delega per l’emergenza abitativa (aggravata in alcune città dall’overtourism) e Meloni l’ha data al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Ma il leader della Lega sul settore, a parte la norma per rendere abitabili i sottotetti, non ha fatto molto. Per questo l’Alleanza municipalista ha indetto un sit in davanti al Parlamento il prossimo 12 dicembre con i sindacati degli inquilini e le associazioni che si occupano di diritto all’abitare.

«Serve un piano casa nazionale», dicono le città che aderiscono all’Alleanza (tra le quali Roma, Napoli, Bologna, Firenze), una rete nata lo scorso anno per costruire un’inversione di tendenza sulle politiche per la casa. «Ogni giorno – spiegano gli amministratori dell’alleanza – nelle nostre città il diritto alla casa è messo in discussione e con esso il godimento dei diritti alla salute, al lavoro, allo studio, ad avere una vita degna. In un contesto in cui i costi abitativi continuano a salire, è necessario garantire che chi contribuisce alla vita della città non venga escluso: dopo decenni di disinvestimento strutturale nel diritto all’abitare, serve invertire la rotta».

L’Alleanza municipalista ha anche elaborato 5 proposte: da una legge quadro che garantisca l’uniformità territoriale nei diritti di accesso e permanenza all’edilizia pubblica e che riconosca il diritto alla casa tra i Leps (livelli essenziali delle prestazioni sociali) all’assegnazione gratuita ai comuni di immobili inutilizzati per contrastare l’emergenza abitativa e per l’edilizia studentesca; dal rifinanziamento del fondo nazionale locazione e di quello per i morosi incolpevoli alla regolamentazione delle piattaforme turistiche, fino a una misura nazionale per le persone senza dimora. L’intenzione è ottenere un incontro con Salvini per sottoporgli la piattaforma.

Intanto ieri anche Sunia e Uniat hanno protestato contro la manovra di quest’anno che «non prevede alcun intervento per contrastare il forte disagio abitativo e per la riqualificazione del patrimonio pubblico né finanziamenti per attuare il tanto annunciato piano casa nazionale dal ministro Salvini». «Le famiglie – spiegano i sindacati degli inquilini – non riescono a pagare gli affitti perché sono alti e sono in aumento mentre i salari sono fermi al palo. Serve un rilancio dell’edilizia popolare, come accade in altri paesi europei».

Sunia e Uniat hanno anche chiesto il ritiro del decreto sicurezza che può essere applicato anche nei confronti delle famiglie sfrattate, «a Salvini abbiamo già avanzato le nostre richieste, senza avere ricevuto alcuna risposta». Che i prezzi degli affitti siano ormai insostenibili è stato certificato anche dalla Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali, che con Soloaffitti ieri ha diffuso un’indagine sui costi delle stanze per gli studenti fuorisede, aumentati di oltre il 20% nell’ultimo anno con punte del 34% a Roma (una singola 600 euro), alle prese con il Giubileo.

L’overtourism ha decisamente aggravato la situazione, riducendo l’offerta abitativa in favore degli affitti brevi quando ci sono quasi 10 milioni di case sfitte (dati Istat) in Italia. Il tutto mentre i posti negli studentati destinati alle famiglie con reddito basso rimangono al palo: sono solo 85mila, circa il 19% del fabbisogno effettivo.