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le possibili novità in arrivo nella Manovra 2025 #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


La maggioranza punta a ridurre l’aliquota IRES per le imprese che investono e assumono. Le novità che potrebbero essere inserite nel corso dell’iter della Legge di Bilancio 2025 prendono forma, in attesa della formulazione degli emendamenti

Per le imprese potrebbe arrivare la cosiddetta IRES premiale o mini-IRES. La novità è tra le misure che la maggioranza punta a inserire come emendamento al testo del DDL di Bilancio 2025, come emerge dall’accordo raggiunto nel vertice precedente alla riunione del Consiglio dei ministri del 9 dicembre.

L’aliquota sarebbe ridotta di 4 punti e portata al 20 per cento nel caso di investimenti e aumento dell’occupazione.

La misura inizia a prendere forma, in attesa della formulazione dell’emendamento al testo della Manovra, che dovrebbe essere presentato il 12 dicembre.

Quale sarà il rapporto della misura con la maxi deduzione fino al 130 per cento? Il punto sulle novità in arrivo con l’approvazione del testo definitivo.

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Cos’è l’IRES premiale?

L’IRES premiale, o “mini-IRES”, è una delle ipotesi allo studio della maggioranza, che potrebbe essere concretizzata come emendamento al testo del Disegno di Legge di Bilancio 2025.

Mentre sembra ormai destinato a slittare il taglio dell’IRPEF per il ceto medio, spostato in avanti in attesa di maggior margine di manovra nei conti pubblici, per l’IRES si fa strada il taglio di 4 punti dell’aliquota, che farebbe scendere la percentuale dal 24 al 20 per cento.

La novità interesserebbe le imprese che investono e che permettono l’aumento dell’occupazione.

Nello specifico sarebbero quattro le condizioni da rispettare per poter accedere alla riduzione dell’imposta per il solo anno 2025, come anticipato da Il Sole 24 Ore:

  • rinuncia da parte dell’impresa alla cassa integrazione per gli anni 2024 e 2025;
  • avere una media degli occupati negli anni 2022, 2023 e 2024 non inferiore a quelli del 2025;
  • permettere un aumento dell’occupazione dell’1 per cento;
  • garantire il mantenimento dell’80 per cento degli utili in azienda, con un reinvestimento minimo del 30 per cento in beni strumentali di Transizione 4.0 o 5.0.

Il punto di accordo sulla cosiddetta “mini-IRES” richiederebbe un finanziamento da 400 milioni di euro, risorse che sarebbero prese dal gettito previsto dalla tassazione di banche e assicurazioni. Il nodo delle risorse resta tuttavia ancora da sciogliere.

La misura avrebbe come destinatarie quelle stesse imprese per cui è già stata prevista la maxi deduzione fino al 130 per cento per assunzioni con contratti a tempo indeterminato con persone che rientrano in categorie svantaggiate, come donne e giovani con particolari requisiti.

IRES premiale alternativa o aggiuntiva alla maxi deduzione al 130 per cento?

L’IRES premiale potrebbe essere una misura aggiuntiva e non alternativa alla maxi deduzione fino al 130 per cento per le nuove assunzioni.

Le misure potrebbero infatti avere, in alcuni casi, la stessa platea di destinatari. A partire dal 1° gennaio 2025 e nel caso di nuove assunzioni, le imprese potrebbero infatti beneficiare di entrambe le misure, qualora approvate le misure al termine dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2025.

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Per sapere con esattezza quale sarà il rapporto della misura con la maxi deduzione fino al 130 per cento si dovrà attendere la formulazione dell’emendamento.

In linea generale l’intervento finalizzato a rendere concreto il principio del più “assumi meno paghi”, ovvero la maxi deduzione, sarebbe rinnovata per il triennio 2025-2027 (come indicato nel testo del DDL di Bilancio 2025 presentato alla Camera).

Si dovrà però attendere la conferma nel testo definitivo della Manovra, che potrebbe essere approvata dalla Camera prima di Natale.

Nonostante il breve periodo di operatività e la mancanza di riscontri sulla sua efficacia, l’intervento sarebbe riproposto per il prossimo triennio. La maxi deduzione è infatti stata inserita nella Legge di Bilancio 2024, con entrata in vigore dal 1° gennaio scorso, ma il decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato approvato soltanto lo scorso 25 giugno.

Nel quadro si inserisce anche un’altra misura su cui è intervenuta la scorsa Legge di Bilancio, l’ACE, l’aiuto alla crescita economica. L’incentivo alla patrimonializzazione delle imprese è stato cancellato a partire dallo scorso 1° gennaio.

L’opposizione ne chiederebbe il ripristino, seppure in una veste diversa, come dichiarato dal senatore Mario Turco ai microfoni di Informazione Fiscale.

Della possibilità che venga inserita nel pacchetto di emendamenti in via di formalizzazione, tuttavia, non c’è alcuna conferma ed è probabile che l’incentivo non torni in campo.

Nella ricetta della maggioranza a colmare il gap lasciato dalla mancanza dell’incentivo alla patrimonializzazione, evidenziato da imprenditori e da Confindustria in occasione dell’eliminazione dell’ACE, sarebbe proprio l’IRES premiale.

Anche in questo caso di dovrà attendere le prossime ore per l’effettiva formalizzazione degli emendamenti da parte della maggioranza, che poi dovranno affrontare l’ultima fase dell’iter parlamentare della Manovra 2025.



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