«Tecnici e ditte stiano tranquilli non ci saranno stop ai cantieri» #finsubito prestito immediato

MACERATA Lo stop al Superbonus agita i sonni di tecnici e imprenditori edili. Di conseguenza dei terremotati che aspettano da anni, oltre otto, di poter sistemare le proprie abitazioni. «C’è un’interlocuzione con il commissario Castelli», hanno detto in coro ieri le associazioni di categoria degli edili mostrando di riporre ancora una volta massima fiducia nel senatore marchigiano.

Il Superbonus

«Il Superbonus è stata una misura che ha segnato il bene e il male per la ricostruzione sisma 2016 – spiega proprio Castelli -. Se da un lato ha permesso di coprire gli accolli delle famiglie generati dagli aumenti dei prezzari nel periodo 2021 e 2022, ampliando anche le opportunità di efficientamento energetico degli immobili, dall’altro ha rappresentato una droga per il mercato dell’edilizia, perché ricostruire nelle magnifiche terre dell’Appennino centrale non è come lavorare lungo la costa, ricostruire un plesso articolato e magari coperto da vincolo culturale, non è come mettere un cappotto ad un palazzo; tutto questo ha spostato le maestranze in progettualità economicamente più vantaggiose». Pur essendo una procedura macchinosa e difficilmente utilizzabile, con problemi evidenziati nel corso degli ultimi due anni dagli stessi cittadini e imprenditori, ad esempio trovare banche disponibili a cedere il credito, il Governo Meloni ha dimostrato attenzione per l’area del cratere, istituendo un plafond di 330 milioni per l’area del sisma 2016.

Le richieste

Risultano già richieste per quasi 274,7 milioni. Le spese correlate dovranno ad oggi essere fatte entro il 2025. Tecnici e ditte temono che senza bonus e senza ulteriori interventi normativi si blocca la ricostruzione. Sarà così? «Proprio ad ottobre abbiamo avuto il record delle liquidazioni Cdp ai cantieri della ricostruzione privata, segnando oltre 168 milioni di pagamenti mensili, un primato che si è ripetuto a novembre – spiega il commissario Castelli – . Una ricostruzione che grazie al Governo e alla collaborazione con i quattro Governatori finalmente ha segnato un netto cambio di passo».

La privata

Proprio nella privata negli ultimi due anni si è erogato più del 53,4% dei quasi 5,3 miliardi di euro concessi fino ad oggi per il sisma 2016. «Possiamo fermarci ora? Tecnici e ditte, ma soprattutto i cittadini del cratere, possono sentirsi rassicurati. E’ interesse trasversale individuare la migliore soluzione affinché questo risultato non vada vanificato».

Il pressing

È pressing per l’aumento del contributo parametrico, non del 4% come si prefigura, però. Ditte e tecnici premono per arrivare almeno al 25-30% in più. Come la vede Castelli? «Questa immensa ricostruzione, sia in termini di interventi e di badget, oltre che di chilometri quadrati, un dato positivo ce l’ha, ed è la conoscenza che si può ricavare dall’insieme di dati che giorno dopo giorno gli Uffici Speciali della Ricostruzione elaborano. Una conoscenza in grado di rappresentare le diverse casistiche, le necessità, le situazioni che accomunano le progettazioni e ciò che le differenziano, i valori positivi delle scelte passate e gli errori da non ripetere. Gli uffici stanno lavorando oramai da mesi su questi temi e grazie a questo grande lavoro di squadra si sta valutando un intervento sul convenzionale sviluppato da un intervento combinato: sia un aumento trasversale del parametrico che tenga conto degli aumenti Istat dal 2022, anno dell’Ordinanza 126, che l’individuazione di specifiche modifiche, che io definisco “chirurgiche”, di alcune maggiorazioni esistenti e l’introduzione di nuove, rivolte a risolvere quelle istanze che, effettivamente, dai dati emergono maggiori costi».

La proposta

Nell’ottica della ricostruzione, non più legata agli obiettivi diversi che si prefiggeva il Superbonus, la proposta che la Struttura commissariale e gli Usr stanno valutando consapevolmente «non determinerà uno stop dei cantieri, ma probabilmente consentirà un’accelerazione dei tempi in quanto rispondente alle reali necessità che la ricostruzione del sisma 2016 evidenzia. Anche in conseguenza della semplificazione delle procedure, da ora in avanti legate solo a quelle disciplinate dal testo unico sulla ricostruzione, il cosiddetto Turp. Contro il luogo comune di pensare di non poter più utilizzare il Superbonus e quindi rallentare la ricostruzione, sui nuovi interventi saranno molto più efficaci le proposte che stiamo mettendo in campo».