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il governo cambia ancora la Manovra 2025 #finsubito prestito immediato


Web tax solo per le grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, tassa sulle plusvalenze delle criptovalute che resterà al 26% nel 2025 (la manovra la portava al 42%) a fronte della rimozione della no tax area a 2.000 euro, Ires ridotta per le imprese che reinvestono in azienda l’80% degli utili, mini decontribuzione Sud, Fondo morosità incolpevole, bonus elettrodomestici: sono questi i principali contenuti degli emendamenti che il governo dovrebbe depositare lunedì in commissione Bilancio alla Camera.

Nell’ultimo vertice della maggioranza con i relatori alla manovra (Silvana Comaroli, Mauro D’Attis, Ylenia Lucaselli e Francesco Saverio Romano) erano già state decise alcune modifiche al ddl bilancio:

  • Tra le principali modifiche la tassazione ridotta al 5% per gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi; prevista anche una borsa di studio da circa 400 euro lordi al mese per gli specializzandi di area sanitaria non medica (veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi);
  • Via libera alle assunzioni tra forze dell’ordine ed enti locali;
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  • Per garantire lo sconto fiscale alle imprese che investono i loro guadagni in azienda e assumono (taglio dell’Ires del 4% per società che reinvestono l’80% degli utili e assumono) si prevede un contributo di 400 milioni di euro con tassazione su banche e assicurazioni; 
  • Salta definitivamente la riduzione dell’Irpef per il ceto medio, ovvero la riduzione dell’aliquota del secondo scaglione Irpef dal 35 al 33% fino allo scaglione con redditti da 60mila euro. Quello che era un obiettivo dichiarato della maggioranza arriverà solo dopo aver consolidato i conti pubblici;  
  • Viene ampliata da 30 a 35mila euro il tetto di reddito da lavoro dipendente sotto al quale si può accedere alla flat tax per la parte di lavoro autonomo.

“Metà stipendio per le tasse”: cosa c’è di vero dietro il rialzo Irpef al 56% da gennaio 

Tra gli emendamenti alla legge di bilancio che avranno il consenso del governo nel passaggio parlamentare anche i provvedimenti a sostegno delle scuole paritarie che avranno più fondi a disposizione: il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità viene incrementato di 50 milioni di euro per l’anno 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026. 

Come detto è stata accolta la proposta di Forza Italia che limita l’applicazione della web tax alle società che superano i 750 milioni di euro di valore e quindi solamente ai giganti della rete, escludendo le start up, le piccole imprese e il mondo dell’editoria. 

La tassazione sulle criptovalute (al 26 per cento nel 2025), salirà solo dal 2026 al 33% rispetto alla stangata precedente: il testo base della manovra prevedeva una tassazione del 42 per cento. Eliminata la no tax area a 2.000 euro.

Salta l’ipotesi di introdurre, nelle imprese destinatarie anche di minime erogazioni pubbliche, dei revisori dei conti designati dal governo. Confermata invece la spesa di 800 milioni di euro per i centri in Albania.

Arriva l’aumento della tassa d’imbarco di 50 centesimi per i voli extra Ue dagli aeroporti italiani più grandi. 

Il bonus per mandare i figli in palestra 

In arrivo anche un rimborso alle famiglie con Isee pari o inferiore a 15mila euro per sostenere le attività sportive ricreative extrascolastiche dei figli tra i 6 e i 14 anni. Il governo prevede di creare un fondo denominato ‘Dote Famiglia’ con uno stanziamento di 30 milioni per l’anno 2025. La misura ricalca una delle modifiche avanzate da Fratelli d’Italia che proponeva un bonus da 500 euro per ogni figlio under 14 per l’apprendimento delle lingue straniere, attività culturali, turistiche, artistiche, musicali e sportive, nonché percorsi didattici. Ora però il novero delle attività si restringe, così come la platea dei beneficiari, che di fatto si perimetra sulle sole famiglie bisognose.

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I bonus che scadono tra pochi giorni e quelli confermati (con modifiche) per il 2025 

Confermati i bonus per l’acquisto di elettrodomestici, mentre nel 2025 diremo addio al contributo fino a 50 euro per l’acquisto di televisori e decoder per la ricezione dei programmi televisivi con i nuovi standard tecnologici. Destinato a sparire il bonus colonnine di ricarica per le auto elettriche.

Come funziona il bonus elettrodomestici

Uno degli emendamenti alla manovra depositati dal governo con l’obiettivo ”di sostenere la competitività del sistema produttivo industriale” prevede una agevolazione per sostituire gli elettrodomestici vecchi con modelli nuovi e più green. Il contributo che sarà fruibile per un solo elettrodomestico e solo se prodotto in Europa, sarà pari al 30 per cento del costo di acquisto e comunque per un importo non superiore a 100 euro (200 euro in caso di acquirenti con Isee inferiore a 25mila euro). Si tratterà però un bonus “a scadenza”. Sono infatti previsti 50 milioni di euro per il 2025 in un fondo in dotazione al ministero del made in Italy.  In pratica un bonus di 100 euro per non più di mezzo milione di italiani. 

Tra le agevolazioni ancora nel limbo c’è il bonus verde, ossia la detrazione Irpef del 36% che negli ultimi anni ha sostenuto le spese dei cittadini per risistemare le zone verdi di casa. Il contributo sarebbe in scadenza il 31 dicembre del 2024, ma esistono tre emendamenti della maggioranza, tra cui uno di Fratelli d’Italia, in cui viene chiesta una proroga anche per il prossimo anno.

Superbonus e bonus edilizi

Quanto all’annoso capitolo dei bonus edilizi, il Superbonus scenderà ancora dal 70 al 65 per cento e solo per gli interventi per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, risulti già presentata la Cilas e, per i condomini, la delibera assembleare di approvazione dei lavori.

Miliardi del Superbonus all’estero: chi è davvero Christopher Aleo di ISwiss 

Restano il bonus ristrutturazioni, sismabonus e l’ecobonus, ma tutti scendono al 50 per cento e soltanto per le abitazioni principali e con un tetto di spesa pari a 96mila euro. Per le seconde case e tutti gli altri immobili l’agevolazione scenderà al 36% a partire dal 1° gennaio 2025, con un tetto di spesa dimezzato, pari a un massimo di 48mila euro. Poi le agevolazione potrebbero risultare ancor meno convenienti dal prossimo anno. 

Il fondo per il Sud

Tra le norme sempre presenti di ogni legge di bilancio i fondi per il Mezzogiorno. Nei ritocchi apportati dal governo alla Manovra 2025 anche le modifiche agli aiuti per “mantenere i livelli di crescita occupazionale nel Mezzogiorno e contribuire alla riduzione dei divari territoriali”. Si tratta in pratica di una mini decontribuzione, ovvero uno sgravio del 25% sui contributi dovuti per i lavoratori. L’esonero dal versamento dei contributi previdenziali viene riconosciuto a favore dei datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico.

L’esonero, per l’anno 2025, è pari al 25% dei contributi previdenziali per un importo massimo di euro 145 su base mensile per dodici mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2024 nelle imprese fino a 250 lavoratori di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Per l’anno 2026 e 2027 cala al 20%. 



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