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sulle spiagge venete rischia di mancarne uno su due #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


JESOLO – «Ad oggi mancano almeno 500 bagnini di salvataggio, la metà di quelli che servono d’estate lungo la costa veneta». È un vero e proprio allarme quello che viene lanciato dalle aziende che si occupano del servizio di salvamento lungo le spiagge del litorale regionale, perché quello che un tempo era considerato come uno dei lavori stagionali più ambiti, oggi soffre di una pesante carenza di personale. Diverse le cause alla base di questa situazione, vedi la stessa crisi demografica, la carenza di alloggi e gli stipendi non più in linea con l’aumento del costo della vita pur con una media di 1.600 euro mensili (più il trattamento di fine rapporto e altre indennità). Ma come se non bastasse ora ci sono anche le nuove norme sulla formazione dei bagnini di salvataggio introdotte dallo scorso primo luglio con l’innalzamento dell’età minima per lo svolgimento dell’attività di assistente bagnanti a 18 anni e le regole che equiparano i bagnini di salvataggio agli atleti agonisti, richiedendo per la loro formazione che l’istruttore sia in possesso di un certificato di abilitazione che può essere emesso solo dal Coni. Per questo a Mestre, nelle scorse settimane, per la prima volta nella sua storia, è saltata la sessione autunnale dei corsi Società Nazionale Salvamento.


CORSI BLOCCATI

«L’attività sportiva commenta Dino Basso, direttore Mestre – insegna ai partecipanti a dare il massimo delle proprie qualità fisiche per raggiungere la vittoria finale. Se si sbaglia qualcosa si arriva secondi o ultimi e non succede nulla. Nei corsi professionali invece si insegna soprattutto la sicurezza sul lavoro, tema tanto caro proprio in questi giorni e solo chi ha lavorato in spiaggia lo può insegnare. Il risultato di questa diatriba è che al momento i corsi, per par condicio, sono tutti bloccati. La nostra società effettua 2 corsi serali all’anno e 2 corsi mattutini con i licei sportivi di Mestre e Venezia. Lo scorso anno abbiamo creato 82 assistenti bagnanti, molti di loro occupati nelle spiagge venete. Quest’anno siamo fermi a 40 brevetti emessi prima dell’estate. Ai nostri corsi partecipano per il 90% ragazzi e ragazze minorenni e sarebbe un vero peccato privare la società di questi soccorritori che dimostrano, nonostante la giovane età, la voglia di distinguersi dai loro coetanei, affrontando le sfide della vita con determinazione e competenza che solo un centro di formazione agganciato al mondo del lavoro può dare». 

DA ROSOLINA A BIBIONE

Il problema, per inciso, sta toccando tutte le spiagge: da Rosolina a Bibione, passando per Jesolo, Cavallino e Caorle. Ad evidenziarlo, già da adesso, sono le stesse ditte che forniscono questo servizio alle prese con i primi colloqui di lavoro che però stanno registrando un drastico calo di candidati. Da ciò la necessità di affrontare da subito la questione, in modo da scongiurare che per la stagione 2025 non vi siano assistenti bagnanti a sufficienza per garantire la balneazione delle spiagge. «L’obbligo della maggiore età per poter lavorare come assistente bagnanti – spiega William Dalla Francesca Damiani, amministratore di Turismo srl –, le nuove regole per la formazione ed i rinnovi dei brevetti, sono parte degli aspetti che andranno a pesare sul numero di assistenti bagnanti che lavoreranno in Italia già nella prossima estate. Come responsabili delle imprese di salvataggio, non avendo titolo per proporre ricorsi e non potendo attendere che gli assistenti bagnati piovano dal cielo, non possiamo fare altro che chiedere aiuto al Governatore Zaia evidenziando questo gravissimo problema di sicurezza sulle spiagge».

Inoltre molti degli aspiranti bagnini ricordano il caso di Saverio Amato, il bagnino di salvataggio multato lo scorso settembre a Cavallino-Treporti dalla Capitaneria di Porto con una sanzione di 1.032 euro (quasi uno stipendio), dopo aver salvato una turista 70enne colta da malore, per la mancata immediata comunicazione all’ufficio marittimo di quanto accaduto. «Abbiamo presentato ricorso ma non sappiamo ancora nulla – conclude Dalla Francesca Damiani – chiederemo un incontro al Governatore Zaia anche per questo, speriamo in una definizione veloce: sarebbe un bel regalo di Natale».

 

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