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Il caro parcheggi a Cuneo fa arrabbiare. L’assessore: “Senza quei soldi, saltano gli scuolabus” – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Cuneo prende per il collo gli automobilisti: lo pensano in molti, lo dicono le opposizioni dai banchi del Consiglio comunale. Arrabbiate, soprattutto da destra, per i rincari annunciati dal 1 gennaio: la sosta nella “zona A” (l’asse di corso Nizza fino da corso Giolitti a piazza Galimberti compresa, più via Bonelli e altre) passa da 1,50 euro a 1,80 all’ora, nella “zona B” (le vie limitrofe a piazza Galimberti) da 1 euro a 1,20, nella “zona C” sulla restante parte del centro da 0,50 euro si va a 0,70.

 

Poi ci sono gli aumenti di stalli a pagamento: il controviale di corso Soleri (59 posti), via XX Settembre (96 posti), tutto il tratto di via Boggio da corso Brunet con la prosecuzione in via Luigi Gallo (132 posti sulle tre strade, cui si aggiungono i 31 delle vicine piazza Cottolengo e via Piave) eccetera, per un totale di 408. In due diverse interpellanze il fuoco incrociato di Beppe Lauria (Indipendenza!) e Franco Civallero (Forza Italia) ha colpito la maggioranza: “Se mancano soldi è perché non fate quello che dovete fare. Il milione di euro della Tettoia Vinaj non passa in cavalleria” tuona Lauria. Che rincara: “Ci avete appestati con parcheggi blu per scelte scellerate fatte in passato: una di queste è il Movicentro, che non ha mai funzionato”. “È l’ennesima ripicca perché non avete fatto il parcheggio sotterraneo in piazza Europa?” domanda, polemico, Civallero, chiedendo all’assessore su cosa si voglia reinvestire. La stessa domanda la pone dai banchi a sinistra Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), tuttavia precisando: “Non siamo contrari a disincentivare l’uso dell’auto in centro città, riservando la gratuità ai soggetti fragili che sono obbligati all’utilizzo della macchina. Se paragoniamo Cuneo ad altri città vedremo che i costi sono in linea, tranne quelle più grandi che hanno costi molto più elevati”.

 

Il punto, ribatte l’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino, è che “parlare di parcheggi e basta non ha senso, dobbiamo parlare di servizi per la mobilità”. Questi servizi costano, e parecchio: ci sono gli scuolabus per cui il Comune spende 550mila euro all’anno (servendo 550 bambini), il trasporto disabili che serve 80 utenti all’anno e costa 420mila euro, il trasporto scolaresche per 50mila ragazzi con un investimento di 109mila euro, le agevolazioni agli studenti per 80mila euro e altro ancora: un totale di 1 milione e 700mila euro. A fronte di incassi che non arrivano nemmeno vicini a coprire l’esborso: dalle zone blu il Comune ha incassato l’anno scorso 771.819 euro. I gestori privati sono due, SCT e Sipac: SCT gestisce tutti i parcheggi di Cuneo centro e storica, Sipac ha in affidamento l’area del Movicentro.

 

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“La vulgata – continua Pellegrino – è che il Comune usi i parcheggi per ‘far cassa’: non è vero. Si usano per garantire una rotazione nelle zone centrali e per i servizi di mobilità. Oggi paghiamo il 75% del costo per il trasporto alunni e forniamo gratuitamente il trasporto dei disabili, oltre agli abbonamenti agevolati per i lavoratori e per gli over 70. C’è anche la questione ambientale: se togliessimo agevolazioni ai lavoratori o scuolabus aumenteremmo il traffico”. Ma è vero che i parcheggi liberi sono diminuiti a dismisura? No, risponde l’assessore: “Nelle aree centrali sono stati eliminati pochissimi parcheggi liberi, mentre abbiamo un -7% tra quelli in gestione alla ditta. Negli ultimi dieci anni sono stati realizzati invece una serie di parcheggi di testata bianchi, tra cui quello alla piscina, al deposito Ati e presso la pedancola di Stura”.

 

Gli attuali rincari nascono da un adeguamento delle tariffe in base agli indici Istat (“che da anni non veniva fatto” sottolinea l’esponente della giunta) e da un’altra richiesta dei privati, quella di vedersi riassegnare in gestione le zone blu che erano andate “perse” con le piste ciclabili e i vari aggiustamenti – da contratto, alla ditta spettano 2.361 posti. “Il sistema sosta – ricorda Pellegrino – è stato ideato negli anni Novanta e da allora mai più rivisto, a eccezione dell’area ospedale: quello che abbiamo fatto è un adeguamento delle tariffe”. Che ha fatto comunque discutere, sebbene chi l’ha deciso lo difenda a spada tratta: “La tariffa di piazza Foro Boario era stata pensata quando era una spianata di cemento con 600 posti auto: oggi è una delle aree più belle della città e non ha più senso che abbia prezzi da parcheggio di testata. In corso Soleri si sono corrette alcune storture, con il viale che era a zona blu e il controviale a zona bianca. I parcheggi a 50 metri da piazza Galimberti, come in via Toselli e Gallo, non ha nessun senso siano bianchi”.

 

Resta il fatto che la logica dei parcheggi è da rivedere, ammette lo stesso Pellegrino: “Oggi, per esempio, non possiamo avere parchimetri che permettano dieci minuti o un quarto d’ora di sosta gratuita. Siamo in vigenza di un contratto che scade a maggio 2026: dobbiamo lavorare affinché il sistema parcheggi venga rivisto e modernizzato, ma non è questo il momento”.

Andrea Cascioli

CUNEO





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