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Maltrattamenti e stalking, allontanato da casa e braccialetto elettronico #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Torniamo a parlare del caso di Ilenia Fabbria, uccisa dall’ex marito a Faenza nel 2021. Tra pochi mesi si aprirà un nuovo processo: quello per gli insulti sui social contro la figlia. «La figlia non è così limpida», «Per me la fidanzata sapeva tutto», «La figlia è complice, ergastolo a lui e alla figlia». Scrivevano così su Facebook due persone che ora andranno a processo con l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti di Arianna Nanni, figlia di Ilenia Fabbri, uccisa in casa il 6 febbraio 2021 dall’ex marito Claudio Nanni. La notizia è riportata nell’edizione odierna de Il Resto del Carlino. Per l’omicidio, il tribunale ha già emesso la sua sentenza, condannando Claudio Nanni all’ergastolo insieme al suo complice Pierluigi Barbieri. A febbraio, invece, saranno un 49enne di Forlimpopoli e una 54enne di Pesaro a presentarsi davanti ai giudici per gli insulti pubblicati sul web poche settimane dopo il delitto, nel pieno delle indagini. Nei loro post su Facebook, i due accusavano Arianna Nanni di essere complice del padre. All’epoca dei fatti, Arianna, che aveva 21 anni, aveva inizialmente difeso il genitore, salvo poi arrendersi di fronte alle prove schiaccianti contro di lui e realizzare la terribile verità. Questo suo atteggiamento iniziale non era stato tollerato dai due “leoni da tastiera”, che avevano pensato bene di colpirla con accuse infamanti su Facebook, insinuando addirittura una sua complicità nell’omicidio. Quella tragica mattina, Claudio Nanni aveva cercato di costruirsi un alibi, portando la figlia fuori città con il pretesto di acquistare un’auto, mentre il suo complice, Barbieri, si introduceva nell’abitazione di Ilenia per ucciderla. Tuttavia, i due non avevano calcolato la presenza della fidanzata di Arianna, che si trovava in casa e aveva dato l’allarme. Il processo per diffamazione inizierà a febbraio e Arianna Nanni avrà la possibilità di costituirsi parte civile.



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