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UIF – Quaderni dell’antiriciclaggio N. 25 – Casistiche di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo #finsubito prestito immediato


(AGENPARL) – Roma, 20 Dicembre 2024

(AGENPARL) – ven 20 dicembre 2024 Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia
Quaderni dell’antiriciclaggio
Analisi e studi
numero
dicembre 2024
Casistiche di riciclaggio
e di finanziamento del terrorismo
Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia
Quaderni dell’antiriciclaggio
Analisi e studi
Casistiche di riciclaggio
e di finanziamento del terrorismo
n. 25 – dicembre 2024
La collana Quaderni dell’antiriciclaggio ha la finalità di presentare statistiche, studi
e documentazione su aspetti rilevanti per i compiti istituzionali dell’Unità d’Informazione
Finanziaria per l’Italia.
La collana si articola in diversi filoni: il filone Statistiche presenta, con periodicità semestrale,
statistiche sulle segnalazioni ricevute e dati sulle attività dell’Unità; il filone Rassegna normativa
illustra i principali aggiornamenti della normativa e della giurisprudenza in materia AML/CFT;
il filone Analisi e studi comprende contributi sulle tematiche e sui metodi in materia di contrasto
al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. I lavori pubblicati riflettono esclusivamente
le opinioni degli autori, senza impegnare la responsabilità delle Istituzioni di appartenenza.
Comitato editoriale
Alfredo Tidu, Giovanni Castaldi, Marco Lippi, Paolo Pinotti
Comitato di redazione
Maria Benedetta Bastioni, Catello Criscuolo, Beatrice Bollani, Stefano Cherubino, Francesco Ciabatti, Mattia Dei Lazzaretti,
Laura Giannoni, Sofia Gianolio, Stefania Iacobelli, Raffaella Marzano, Marco Perone, Valerio Principessa, Erminia Prizio,
Giulia Ridi, Stefania Santoro
Hanno collaborato a questo numero:
Vittor Ugo Capocaccia, Silvia De Angelis, Michele Di Pierro, Federica Fonck, Annalisa Greco, Luca Ieraci, Chiara Lanni,
Daniela Liccardo, Serena Maddaluno, Sergio Mazzucchelli, Nicola Riccio, Daniele Ruscio
© Banca d’Italia, 2024
Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia
Direttore responsabile
Enzo Serata
Indirizzo
Largo Bastia, 35 – 00181 Roma – Italia
Telefono
Sito internet
https://uif.bancaditalia.it/
Tutti i diritti riservati. È consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonte
ISSN 2283-3498 (stampa)
ISSN 2283-6977 (online)
Stampato nel mese di dicembre 2024
Grafica e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia
Indice
Presentazione………………………………………………………………………………………………………………………………………5
Truffa ai danni dello Stato nell’ambito di finanziamenti a garanzia pubblica …………………………….. 7
Conflitto di interesse con potenziale danno ai sottoscrittori di fondi gestiti da una SGR …………11
Flussi finanziari connessi all’indebita percezione di rimborsi di crediti Irpef ……………………………14
Criticità in fase di richiesta o utilizzo di finanziamenti assistiti da garanzia pubblica ………………..17
Transazioni in criptoattività potenzialmente collegate a scenari bellici……………………………………..21
Peculato di un funzionario amministrativo di enti locali…………………………………………………………..24
Monetizzazione nel commercio di gioielli e metalli di provenienza illecita ……………………………….27
Trasferimento di criptoattività con possibili connessioni a contesti di truffa ……………………………31
Prestazione di garanzie fittizie in favore della Pubblica Amministrazione ………………………………..34
10. Indebita percezione di agevolazioni pubbliche tramite aumenti di capitale fittizi……………………..37
Presentazione
Siamo giunti al settimo numero del Quaderno delle Casistiche di riciclaggio e di finanziamento del
terrorismo che raccoglie, in continuità con i precedenti, una selezione delle più recenti e rilevanti
fattispecie approfondite dall’Unità attraverso l’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette.
La pubblicazione, inalterata rispetto al passato nelle modalità di illustrazione dei casi, risponde alla
volontà dell’Unità di proseguire la sua attività di supporto ai destinatari degli obblighi di collaborazione
attiva e di divulgazione della materia a un pubblico più esteso.
Con riferimento ai temi affrontati, particolare rilevanza è stata attribuita alla corretta gestione delle
risorse della collettività. Numerose sono infatti le casistiche in cui i fondi pubblici destinati al supporto
e al rilancio dell’economia sono stati utilizzati in maniera impropria da parte delle imprese beneficiarie,
spesso facenti parte di reti riconducibili ad una comune regia; è stato inoltre rilevato un indebito accesso
alle misure di agevolazione, talvolta facilitato da un disorganico processo di erogazione del credito con
un’incerta ripartizione delle responsabilità in tema di presidi antiriciclaggio; infine, è stato ricostruito
uno schema di potenziale truffa a danno della Pubblica Amministrazione attraverso la prestazione di
garanzie fittizie da parte di soggetti esteri non autorizzati.
Determinante resta l’impiego di tecniche di analisi finanziaria sempre più avanzate e diversificate:
in un caso, l’uso di innovativi strumenti di analisi della blockchain ha consentito di ricostruire possibili
collegamenti fra persone fisiche/giuridiche plausibilmente coinvolte in scenari bellici, alcune delle quali
destinatarie di sanzioni finanziarie a livello internazionale; in un altro, l’applicazione delle metriche della
network analysis ha consentito di sviluppare estese connessioni soggettive in un caso di monetizzazione
posto in essere da una rete di operatori professionali in oro, ricostruite anche grazie allo sfruttamento
delle dichiarazioni di operazioni in oro ricevute dall’Unità.
I casi presentati in questa edizione confermano l’apprezzabile apporto degli attori del sistema di
prevenzione, a testimonianza del ruolo centrale che la normativa affida loro per la tutela dell’integrità
dell’economia legale. Allo stesso tempo, dimostrano la crescente capacità dell’Unità di massimizzare
l’utilità del patrimonio informativo a disposizione, attraverso uno sfruttamento integrato delle basi dati,
anche tramite l’implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate.
L’Unità è costantemente impegnata a sostenere i soggetti obbligati nell’adempimento dei doveri di
collaborazione attiva, fornendo al sistema strumenti di ausilio nell’individuazione degli elementi di
sospetto e condividendo la conoscenza dei meccanismi di riciclaggio. Confido che anche questo
Quaderno possa rappresentare un ulteriore contributo in tal senso.
Il Direttore
Enzo Serata
Truffa ai danni dello Stato nell’ambito di finanziamenti a garanzia pubblica
Abstract
Nel contesto emergenziale connesso alla pandemia da Covid-19, un intermediario FinTech ha
erogato finanziamenti assistiti da garanzia pubblica a piccole e medie imprese (PMI) italiane, anche di
recente costituzione, non meritevoli dal punto di vista creditizio e, in molti casi, risultate successivamente
inadempienti.
La concentrazione di clientela con elevato profilo di rischio di credito e AML non ha tuttavia inciso
sulla situazione patrimoniale e reddituale dell’intermediario, tenuto conto dell’immediata e massiva
cartolarizzazione dei crediti concessi, dell’incasso di elevate commissioni già nelle prime fasi del prestito
e dell’intervento della garanzia pubblica, estesa alla quasi totalità del capitale finanziato, nei numerosi casi
di insoluto.
Soggetti
Persone fisiche:
– Tizio, amministratore di Alfa;
– Caio, imprenditore che condivide interessenze partecipative con Tizio;
– Sempronia, sorella di Caio e agente in attività finanziaria.
Persone giuridiche:
– Alfa, holding controllante di Beta;
– Beta, intermediario FinTech che concede finanziamenti assistiti da garanzia pubblica a PMI;
– Gamma, Delta ed Epsilon, veicoli di cartolarizzazione che acquistano massivamente i
finanziamenti ceduti da Beta;
– Rete di PMI attive nei settori dell’edilizia, delle energie rinnovabili e della logistica, con sedi nella
medesima area geografica, che hanno avuto accesso a finanziamenti assistiti da garanzia pubblica
tramite la mediazione di Sempronia.
Il caso
Il caso trae origine dall’analisi congiunta di numerose segnalazioni inoltrate da molteplici soggetti
obbligati che riscontravano, sui rapporti dei loro clienti (PMI), l’erogazione da parte dell’intermediario
Beta di finanziamenti assistiti da garanzia pubblica caratterizzati da criticità ricorrenti riferite ai beneficiari.
Si fa riferimento, in particolare, al profilo antiriciclaggio (presenza di esponenti con indicatori giudiziari
negativi o connessi a contesti criminali), al merito creditizio (incoerenza degli importi erogati rispetto al
profilo economico) e all’indebito utilizzo delle risorse erogate (distrazione di fondi all’estero).
Le prime analisi sembravano confermare le criticità sotto il profilo creditizio, collegate alla
concessione di finanziamenti per importi particolarmente elevati e con commissioni e costi di mediazione
insolitamente onerosi. Inoltre, i finanziamenti risultavano spesso incompatibili con la capacità finanziaria
dei beneficiari, a cui in passato erano già state respinte richieste simili.
A fronte delle ripetute anomalie emerse dal consistente flusso segnaletico sulle predette PMI, sono
stati estesi gli approfondimenti a un campione di centinaia di imprese che avevano avuto accesso ai prestiti
concessi da Beta, identificate anche mediante la collaborazione della Pubblica Amministrazione
responsabile dello strumento agevolativo.
È stato così possibile ampliare il perimetro delle imprese coinvolte nello schema evidenziando, sulla
base di informazioni già presenti negli archivi dell’Unità, una significativa concentrazione di PMI
riconducibili a soggetti indagati e/o collegati alla criminalità organizzata, o già rilevate nell’ambito di estesi
schemi operativi volti a distrarre all’estero risorse pubbliche 1.
Emergeva anche la presenza di molteplici imprese apparentemente costituite al solo scopo di
beneficiare delle agevolazioni e veicolare i fondi all’estero. Tramite il canale della collaborazione
internazionale è stato poi appurato il rientro di tali somme in Italia o il loro trasferimento in Asia tramite
complesse operazioni di triangolazione. La distrazione dei fondi si accompagnava a inadempimenti nel
rimborso delle rate – in alcuni casi sfociati in procedure fallimentari – provocando l’attivazione della
garanzia pubblica, con conseguente trasferimento del rischio di credito allo Stato.
L’escussione della garanzia pubblica e l’immediata cartolarizzazione dei crediti ai veicoli Gamma,
Delta ed Epsilon sembrerebbero aver rivestito un ruolo cruciale sia nel limitare il rischio connesso alle
diffuse carenze nei presidi di adeguata verifica, di istruttoria e di gestione delle pratiche, sia nell’assicurare
la realizzazione di un profitto già nel primo anno di finanziamento, anche in caso di default della clientela,
grazie all’incasso anticipato delle commissioni.
L’accesso a tale agevolazione sarebbe stato facilitato da agenti e mediatori al servizio di comuni centri
di interesse occulti, beneficiari finali di parte delle somme erogate. In un caso Sempronia, la stessa agente
che aveva veicolato una rete di PMI verso tali finanziamenti agevolati, aveva caricato su di loro elevate
commissioni di mediazione poi incassate su conti esteri. Nei fatti, Sempronia avrebbe agito nell’interesse
del fratello Caio, imprenditore contiguo a contesti di criminalità organizzata e coinvolto in più indagini
per reati fiscali e fallimentari, a favore del quale le società presentate da Sempronia hanno destinato gran
parte dell’importo complessivo erogato. Le imprese della rete sembrerebbero quindi aver operato sotto
l’occulta regia unitaria di Caio, il quale non solo figura quale beneficiario ultimo dei fondi, ma condivide
anche interessenze partecipative con Tizio, amministratore di Alfa, holding controllante di Beta.
Gli approfondimenti svolti dall’Unità, anche mediante l’interlocuzione con intermediari e uffici della
Pubblica Amministrazione, hanno rilevato la presenza di un processo del credito articolato, nel quale non
sempre è risultata chiara la ripartizione e l’imputazione degli obblighi di verifica anche AML e delle
rispettive responsabilità.
Gli esiti delle analisi sono stati portati a conoscenza, oltre che degli Organi investigativi, anche delle
autorità di settore per ulteriori accertamenti sui profili di competenza.
Cfr. caso n. 1 “Truffa perpetrata da una rete di imprese ai danni di un ente pubblico ai fini dell’indebita percezione di
risorse erogate nell’ambito del PNRR” contenuto nel Quaderno dell’Antiriciclaggio – Analisi e studi – n. 21, dicembre 2023.
Schema dell’operatività analizzata
Elementi caratterizzanti l’operatività anomala
Tratti dalla Comunicazione UIF del 16 aprile 2020 – Prevenzione di fenomeni di criminalità finanziaria connessi
con l’emergenza da Covid-19
– 3. […] L’intervento pubblico mira ad allocare nuove risorse finanziarie dove il bisogno è effettivo;
il corretto adempimento degli obblighi di prevenzione – anche in materia di adeguata verifica – e
la valutazione di tutti gli elementi informativi disponibili sui richiedenti i finanziamenti potrà
arginare il rischio che si verifichino abusi penalmente rilevanti tanto nella fase di accesso al credito
garantito dalle diverse forme di intervento pubblico quanto in quella di utilizzo delle risorse
disponibili.
In particolare, nella prima fase potrebbero emergere sospetti di condotte fraudolente tese a
ottenere il finanziamento con garanzia pubblica in mancanza o in violazione dei presupposti
stabiliti dalla normativa, mediante l’alterazione o la falsificazione della documentazione necessaria
ovvero in violazione delle norme che ne disciplinano l’erogazione; in tale ambito possono venire
in rilievo ipotesi di mendacio bancario e reati di falso nonché fenomeni di truffa aggravata per il
conseguimento di erogazioni pubbliche e di indebite percezioni a danno dello Stato.
Con riferimento alla fase di utilizzo delle sovvenzioni occorre prestare attenzione alla
destinazione dei flussi finanziari, specie se accompagnati da un vincolo di scopo, poiché
potrebbero rintracciarsi sospetti di malversazioni a danno dello Stato e attività distrattive collegate
anche a reati societari e fallimentari. In tale ambito, vanno valorizzate le procedure per il controllo
dei flussi finanziari verso Paesi che presentano elevati rischi di riciclaggio.
Tratti dalla Comunicazione UIF dell’11 febbraio 2021 – Prevenzione di fenomeni di criminalità finanziaria connessi con
l’emergenza da Covid-19
– Presenza di soggetti che, anche operando in veste di consulenti, sembrano assumere una regia
unitaria dell’operatività rilevata o ricorrono ripetutamente nelle varie fasi strumentali
all’ottenimento delle misure di sostegno.
Tratti dal Provvedimento UIF recante gli indicatori di anomalia del 12 maggio 2023
– 4.3. Il soggetto è di recente costituzione o operativo a seguito di un periodo di inattività o versa
in difficoltà economica o finanziaria e presenta amministratori o soci di maggioranza, che per il
profilo soggettivo (ad es. età, assenza delle cognizioni normalmente attese per l’attività esercitata,
residenza o sede in paesi o località diversi da quelli in cui ha sede ovvero opera l’impresa)
appaiono come meri prestanome.
– 5. Il soggetto cui è riferita l’operatività è noto per il coinvolgimento in procedimenti penali o di
prevenzione (in corso o che si sono conclusi nei suoi confronti con provvedimenti sfavorevoli)
o per essere destinatario di connesse misure personali o patrimoniali ovvero gravato da eventi
pregiudizievoli (quali ipoteche, protesti o procedure concorsuali), ovvero è notoriamente
contiguo (per vincoli di parentela, affinità, convivenza, relazioni d’affari o altre connessioni note)
a soggetti sottoposti a misure della specie ovvero opera ricorrentemente con controparti note per
le medesime circostanze, laddove i procedimenti, le misure o gli eventi pregiudizievoli siano
comunque di epoca relativamente recente rispetto alla valutazione compiuta dal destinatario,
ovvero presenta un dubbio profilo reputazionale in relazione ad altre notizie pregiudizievoli e
aggiornate (ad es. assenza di prescritte autorizzazioni) desumibili da fonti informative
indipendenti e affidabili, e intende svolgere operatività che, per caratteristiche o importi, risulta
inusuale, incoerente o illogica.
– 9.6. Ricorrenti flussi finanziari da o verso l’estero, specie se di importo complessivo rilevante,
riconducibili a soggetti che operano prevalentemente in ambito domestico e che non effettuano
movimentazioni riconducibili ad attività commerciale o d’impresa (ad es. pagamento di stipendi
e imposte).
Conflitto di interesse con potenziale danno ai sottoscrittori di fondi gestiti da
una SGR
Abstract
L’esponente di una SGR riceve da una società di consulenza a lui collegata ingenti somme derivanti
dalla cessione di quote sociali avvenuta tramite lo schermo di una società fiduciaria; la controparte
acquirente è risultata finanziata da imprese partecipate da fondi gestiti dalla stessa SGR.
Si rileva uno schema operativo caratterizzato da un possibile conflitto di interessi dell’esponente
della SGR, con potenziale danno al patrimonio delle società partecipate dai fondi e quindi dei relativi
sottoscrittori.
Soggetti
Persone fisiche:
– Tizio, esponente di Alfa e titolare effettivo di Beta e Delta;
– Caio, cugino di Tizio;
– Sempronio, altro esponente di Alfa;
– Mevio, titolare effettivo di Gamma.
Persone giuridiche:
– Alfa, SGR italiana;
– Beta e Delta, società di consulenza;
– Gamma, società di servizi con sede legale al medesimo indirizzo di Beta e Delta.
Il caso
Il caso trae origine dalla segnalazione di una banca relativa all’operatività sospetta riscontrata sul
conto personale di Tizio, esponente della SGR Alfa. In particolare, sono stati registrati numerosi accrediti
per importi rilevanti disposti a titolo di dividendi da Beta, società di consulenza riconducibile allo stesso
Tizio. La provvista così costituita è stata impiegata per disporre bonifici con causali generiche a favore
del cugino Caio e di Sempronio, altro esponente di Alfa.
Tizio era già noto all’Unità nell’ambito di precedenti approfondimenti per aver ricevuto ingenti
somme, formalmente giustificate come pagamenti di consulenze, disposte da diverse società partecipate
dai fondi gestiti dalla SGR Alfa; tale operatività aveva fatto sorgere il sospetto che le predette consulenze
fossero meramente fittizie e avessero il fine ultimo di distrarre risorse, a danno dei sottoscrittori dei fondi.
L’analisi finanziaria è stata incentrata sulla ricostruzione della provenienza dei flussi trasferiti da Beta
a Tizio e ha consentito di verificare che la provvista delle somme in questione derivava dalla cessione
delle quote societarie di Delta, detenute da Beta tramite schermo fiduciario. La parte acquirente era
Gamma, che assumeva la titolarità delle quote tramite l’interposizione della medesima fiduciaria e il
prezzo di cessione – da pagarsi in maniera dilazionata – risultava di notevole entità e non ancorato a una
stima delle quote di Delta. Inoltre, Gamma aveva trasferito a favore di Beta ulteriori somme a titolo di
pagamento di fatture per consulenze e il suo titolare effettivo Mevio risultava indagato per reati ambientali
e noto per contiguità a contesti di criminalità organizzata.
Grazie a ulteriori verifiche condotte sul conto corrente di Gamma si è appurato che la provvista
utilizzata da quest’ultima per l’acquisto delle quote di Delta derivava quasi esclusivamente dal pagamento
di fatture da parte di imprese partecipate da fondi gestiti dalla SGR Alfa.
L’analisi ha quindi messo in luce un possibile conflitto di interessi dell’esponente della SGR Alfa,
avvalorato dalla circostanza che anche l’acquirente Gamma aveva schermato la partecipazione acquistata
da Beta tramite la medesima fiduciaria, verosimilmente a copertura di uno schema di distrazione con
potenziale danno economico per le imprese partecipate dai fondi e, di conseguenza, per i sottoscrittori in
termini di minor rendimento.
Schema dell’operatività analizzata
Elementi caratterizzanti l’operatività anomala
Tratti dal Provvedimento UIF recante gli indicatori di anomalia del 12 maggio 2023
– 4.1. Il soggetto è caratterizzato da strutture opache ovvero si avvale di società con catene
partecipative o assetti che rendono difficile l’identificazione o la verifica dell’identità del titolare
effettivo, nelle quali sono presenti, a titolo esemplificativo, trust, fiduciarie, fondazioni,
international business company, specie se costituite in paesi o aree geografiche a rischio elevato
o non cooperativi o a fiscalità privilegiata.
– 5. Il soggetto cui è riferita l’operatività è noto per il coinvolgimento in procedimenti penali o di
prevenzione (in corso o che si sono conclusi nei suoi confronti con provvedimenti sfavorevoli)
o per essere destinatario di connesse misure personali o patrimoniali ovvero gravato da eventi
pregiudizievoli (quali ipoteche, protesti o procedure concorsuali), ovvero è notoriamente
contiguo (per vincoli di parentela, affinità, convivenza, relazioni d’affari o altre connessioni note)
a soggetti sottoposti a misure della specie ovvero opera ricorrentemente con controparti note per
le medesime circostanze, laddove i procedimenti, le misure o gli eventi pregiudizievoli siano
comunque di epoca relativamente recente rispetto alla valutazione compiuta dal destinatario,
ovvero presenta un dubbio profilo reputazionale in relazione ad altre notizie pregiudizievoli e
aggiornate (ad es. assenza di prescritte autorizzazioni) desumibili da fonti informative
indipendenti e affidabili, e intende svolgere operatività che, per caratteristiche o importi, risulta
inusuale, incoerente o illogica.
– 12.11. Pagamenti ripetuti del corrispettivo di compravendite effettuati da trust o altre strutture
che appaiono come veicoli di interposizione e risultano eseguiti da parte di soggetti terzi, specie
se provenienti da rapporto acceso in un paese diverso da quello in cui ha sede l’entità acquirente.
– 28. Operatività ripetuta o per importi rilevanti connessa con mandati fiduciari aventi a oggetto
partecipazioni societarie che risulta incoerente con il profilo economico, patrimoniale o
finanziario del soggetto, tenuto anche conto, in caso di soggetto diverso da persona fisica, del
relativo gruppo di appartenenza, ovvero presenta una configurazione inusuale o illogica.
Flussi finanziari connessi all’indebita percezione di rimborsi di crediti Irpef
Abstract
Un articolato network di persone fisiche e società percepisce indebiti rimborsi Irpef erogati
dall’Agenzia delle Entrate. La provvista confluisce su rapporti accesi da diversi soggetti presso la
medesima filiale di un istituto bancario in cui prestava servizio un dipendente poi licenziato per operatività
fraudolenta a danno dei clienti, risultato essere il principale destinatario finale dei fondi.
Soggetti
Persone fisiche:
– Gruppo 1, persone fisiche beneficiarie di rimborsi Irpef erogati dall’Agenzia delle Entrate;
– Gruppo 2, persone fisiche destinatarie delle somme trasferite dal Gruppo 1;
– Gruppo 3, ulteriori persone fisiche beneficiarie di rimborsi Irpef erogati dall’Agenzia delle
Entrate;
– Tizio, titolare effettivo della società Alfa;
– Caio, ex dipendente di istituto bancario e amministratore di diverse entità della rete Beta.
Persone giuridiche:
– Alfa, società attiva nel settore dei servizi fiscali;
– Beta, rete di società operanti in settori eterogenei;
– Gamma, impresa individuale operante nel settore del commercio all’ingrosso non specializzato.
Il caso
Il caso trae origine da numerose segnalazioni di operazioni sospette aventi a oggetto l’apertura di
conti correnti intestati a diverse persone fisiche (Gruppo 1) sui quali sono stati accreditati dall’Agenzia
delle Entrate rimborsi di crediti Irpef risultanti dalle dichiarazioni dei redditi “Modello 730” presentate
senza sostituto di imposta e per importi inferiori alla soglia prevista per l’attivazione dei c.d. “controlli
preventivi” 2.
Gli approfondimenti condotti hanno mostrato che nessun soggetto beneficiario dei rimborsi era
titolare di redditi da lavoro dipendente, diversamente da quanto riportato nei modelli 730, nei quali i
crediti Irpef originavano proprio dalle elevate ritenute subite su tale tipologia di redditi.
I conti correnti dei componenti del Gruppo 1 sono stati alimentati esclusivamente dai citati rimborsi
Irpef e la provvista così costituita è stata utilizzata per prelevamenti di contanti e bonifici, spesso
contestuali agli accrediti, disposti a favore di una serie di soggetti ricorrenti (Gruppo 2), della società Alfa
e dell’impresa individuale Gamma.
Il Gruppo 2 ha utilizzato la provvista così ottenuta per effettuare prelevamenti in contanti e
trasferimenti a favore della società Alfa. Quest’ultima, nota su fonti aperte per truffe assicurative, ha
trasferito parte della provvista a favore dell’impresa individuale Gamma, il cui titolare è indagato per
affiliazione alla criminalità organizzata.
Sia Alfa che Gamma sono risultate controparti in numerose operazioni in accredito e addebito
intercorse con le società della rete Beta, censite negli archivi dell’Unità per operatività astrattamente
Cfr. art. 5, comma 3-bis, del D.Lgs. n. 175/2014.
compatibile con quella tipica delle frodi nelle fatturazioni. I conti correnti intestati a queste ultime società
sono prevalentemente accesi presso la medesima filiale dell’istituto bancario in cui aveva prestato la
propria attività Caio, licenziato per operatività fraudolenta a danno dei clienti e che ricopriva anche la
carica di amministratore di diverse entità della rete Beta.
Dall’esame dei rapporti intestati a Caio sono emersi accrediti provenienti dalla società Alfa, dal suo
titolare effettivo Tizio, da Gamma e dal Gruppo 3, costituito da altre persone fisiche per le quali si è
riscontrato lo stesso modus operandi del Gruppo 1: accrediti di rimborsi Irpef ottenuti mediante
l’indicazione in dichiarazione di elevate ritenute subite su redditi da lavoro dipendente, pur in assenza di
redditi di tale natura.
Dalla ricostruzione dei flussi finanziari è emersa la presenza di una rete di soggetti, presumibilmente
coordinata dalla comune regia di Caio, finalizzata alla commissione di truffe ai danni dell’Erario.
Nell’ambito degli approfondimenti condotti, inoltre, è emersa la presenza di denunce presentate
all’Autorità giudiziaria in cui diversi beneficiari dei rimborsi Irpef hanno disconosciuto sia le dichiarazioni
presentate all’Agenzia delle Entrate che la titolarità dei rapporti su cui questi erano stati accreditati.
Le segnalazioni, insieme agli approfondimenti finanziari svolti, sono state tempestivamente
trasmesse agli Organi investigativi anche ai sensi dell’art. 331 del c.p.p., considerata la rilevanza penale
della fattispecie descritta.
Schema dell’operatività analizzata
Elementi caratterizzanti l’operatività anomala
Tratti dal Provvedimento UIF recante gli indicatori di anomalia del 12 maggio 2023
– 2.2. Il soggetto fornisce informazioni o documenti che risultano significativamente difformi,
contraddittori o comunque non coerenti tra loro o con quelli eventualmente tratti da fonti
affidabili e indipendenti […].
– 5. Il soggetto cui è riferita l’operatività è noto per il coinvolgimento in procedimenti penali o di
prevenzione (in corso o che si sono conclusi nei suoi confronti con provvedimenti sfavorevoli)
o per essere destinatario di connesse misure personali o patrimoniali ovvero gravato da eventi
pregiudizievoli (quali ipoteche, protesti o procedure concorsuali), ovvero è notoriamente
contiguo (per vincoli di parentela, affinità, convivenza, relazioni d’affari o altre connessioni note)
a soggetti sottoposti a misure della specie ovvero opera ricorrentemente con controparti note per
le medesime circostanze, laddove i procedimenti, le misure o gli eventi pregiudizievoli siano
comunque di epoca relativamente recente rispetto alla valutazione compiuta dal destinatario,
ovvero presenta un dubbio profilo reputazionale in relazione ad altre notizie pregiudizievoli e
aggiornate (ad es. assenza di prescritte autorizzazioni) desumibili da fonti informative
indipendenti e affidabili, e intende svolgere operatività che, per caratteristiche o importi, risulta
inusuale, incoerente o illogica.
– 9.18. Afflussi finanziari provenienti da enti previdenziali di natura pubblica, agenzie fiscali, fondi
pensione o fondi di assistenza sanitaria, a titolo di restituzioni per errati versamenti di tributi o
contributi o di compensazione, specie se reiterati e per importi non coerenti con il profilo e con
la struttura organizzativa del beneficiario.
– 10.11. Afflussi di somme di importo complessivo rilevante, specie se in contante o dall’estero,
ovvero accrediti di contributi pubblici su rapporti bancari o finanziari, in particolare se con
modesta operatività ovvero di recente accensione o per lungo tempo inattivi, seguiti da prelievi
di contanti ovvero da trasferimenti per importi complessivi pressoché equivalenti all’estero o a
favore di nominativi non ricollegabili al soggetto.
– 11.3. Operatività richiesta o eseguita in tempi particolarmente ristretti a prescindere da qualsiasi
valutazione connessa ai rischi e alle relative condizioni economiche, specie se svantaggiose per il
soggetto.
– 15.2. Movimentazione contraddistinta dall’accredito e dall’addebito continuo di fondi, con
operazioni che appaiono di “mero transito”, in assenza di operazioni di spending ovvero in
presenza di limitate operazioni di spending, specie se di importo unitario ricorrente o a cifra tonda
o di importo prossimo a quello massimo consentito.
– 20.11. Operatività di società aventi elevati volumi d’affari pur in assenza di strutture organizzative
reali funzionali allo svolgimento di un’attività economica effettiva e prive di adeguata
capitalizzazione, con scarsi o nulli affidamenti bancari e bassa redditività (c.d. cartiere).
Criticità in fase di richiesta o utilizzo di finanziamenti assistiti da garanzia
pubblica
Abstract
Società attive in settori economici eterogenei, alcune collegate tra loro, hanno ottenuto dal medesimo
intermediario finanziamenti di importo rilevante, assistiti dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI.
Le analisi condotte hanno evidenziato criticità in sede di erogazione o di utilizzo del credito.
Soggetti
Persone fisiche:
– Tizio, consulente delle società Alfa, Beta, Gamma e Delta;
– Caia e Sempronio, titolari effettivi e amministratori di Alfa e Beta.
Persone giuridiche:
– Alfa, Beta, Gamma e Delta, società assistite dal medesimo consulente Tizio;
– Zeta, intermediario bancario che eroga finanziamenti assistiti da garanzia rilasciata dal Fondo
Centrale di Garanzia per le PMI;
– Epsilon, intermediario finanziario con ruolo di capofila nella gestione di finanziamenti erogati in
pool con Zeta.
Il caso
Il caso trae origine da due gruppi di segnalazioni di operazioni sospette, i cui approfondimenti hanno
evidenziato una serie di criticità riscontrate sia in fase di istruttoria che di utilizzo di finanziamenti assistiti
da garanzia pubblica, erogati da Zeta.
Il primo gruppo di segnalazioni, trasmesse da un professionista, riguarda le società Alfa, Beta,
Gamma e Delta che hanno deliberato aumenti di capitale per importi ingenti che, a seguito delle verifiche
dell’Unità, sono risultati liberati tramite modalità inusuali o rivelatesi parzialmente o totalmente fittizie.
Tra queste si evidenziano l’utilizzo di assegni bancari non negoziati, l’impiego di conti esteri di pagamento
inesistenti, l’immediata restituzione ai sottoscrittori delle somme versate per l’aumento, il conferimento
di beni dal valore volatile e/o difficilmente accertabile (criptoattività e opere d’arte).
Gli approfondimenti hanno messo in luce diverse connessioni tra le società: oltre a presentare soci
ed esponenti comuni, Caia e Sempronio, interessati in passato da accertamenti dell’Autorità giudiziaria,
esse risultavano tutte assistite dallo stesso consulente Tizio, già rinviato a giudizio per reati contro il
patrimonio.
È inoltre emerso che, pressoché contestualmente ai citati aumenti di capitale, le persone giuridiche
in esame hanno richiesto e ottenuto l’erogazione di finanziamenti da parte di Zeta, garantiti all’80% dal
Fondo di Garanzia per le PMI, ai sensi della normativa emergenziale3.
La documentazione acquisita concernente l’intero processo di erogazione del finanziamento ha
evidenziato alcune criticità: in sede di istruttoria è stato spesso valutato come elemento positivo e
dirimente l’apporto di ulteriori capitali da parte dei soci (aumenti risultati poi, di fatto, fittizi) e sono state
rilevate incongruenze fra l’oggetto sociale delle imprese segnalate e il progetto d’investimento dichiarato.
Covid-19 e Temporary Crisis Framework Ucraina.
L’utilizzo del credito ottenuto da Alfa, Beta, Gamma e Delta è apparso sospetto in quanto i fondi
sono stati impiegati per finalità diverse da quelle dichiarate, ossia per trasferimenti infragruppo, ulteriori
aumenti di capitale di società collegate, pagamenti a favore di entità dal dubbio profilo soggettivo o
acquisti di criptoattività.
Nel secondo gruppo di segnalazioni sono stati rappresentati diversi elementi di sospetto, sempre in
relazione a una serie di finanziamenti assistiti da garanzia pubblica, accordati a imprese apparentemente
non collegate e operanti in settori economici eterogenei, erogati in pool da Epsilon e da Zeta.
Nel dettaglio, i controlli nella fase successiva all’erogazione hanno evidenziato, sotto il profilo
soggettivo, la presenza di accertamenti/indagini a carico delle società segnalate o di soggetti alle stesse
collegati e, dal punto di vista oggettivo, ritardi o inadempimenti nei pagamenti, irreperibilità dei
rappresentanti delle imprese e assenza di informazioni circa l’utilizzo dei fondi erogati.
Le conseguenti analisi svolte dall’Unità hanno consentito di verificare che la provvista derivante dai
finanziamenti in parola è stata impiegata per finalità difformi da quelle dichiarate in sede di richiesta, in
quanto trasferita a persone fisiche/giuridiche collegate, ovvero società coinvolte in indagini penali o attive
in settori merceologici non compatibili con lo scopo del finanziamento. In aggiunta, dalle informazioni
reperite nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato e dalla successiva consultazione della Centrale dei
Rischi, si è appurato che le società avevano beneficiato di ulteriori finanziamenti assistiti da garanzia
pubblica, la maggior parte dei quali in stato di deterioramento.
In conclusione, gli approfondimenti compiuti, sebbene relativi a soggetti e contesti formalmente
distinti, hanno evidenziato comuni profili di irregolarità concernenti la fase dell’istruttoria e
dell’erogazione di finanziamenti assistiti da garanzia pubblica, da parte del medesimo intermediario.
In particolare, riguardo al primo gruppo di segnalazioni, l’operatività analizzata sembrerebbe
preordinata all’ottenimento dei descritti finanziamenti per il tramite di un’artificiosa rappresentazione
della propria solidità patrimoniale, attuata mediante operazioni straordinarie di aumento di capitale la cui
liberazione è risultata fittizia o effettuata con modalità che non consentono un’adeguata valutazione di
congruità economica.
L’analisi del secondo gruppo di segnalazioni ha rilevato invece criticità concernenti la fase successiva
all’erogazione del finanziamento, ove le imprese beneficiarie sono risultate inadempienti nel rimborso,
interessate da indagini e hanno impiegato la provvista per finalità apparentemente difformi rispetto a
quelle dichiarate all’intermediario in sede di richiesta del finanziamento.
Schema dell’operatività analizzata
Elementi caratterizzanti l’operatività anomala
Tratti da Comunicazione UIF dell’8 luglio 2010 – Operatività connessa con l’abuso di finanziamenti pubblici
(allegato)
– 1. Fase prodromica all’erogazione del finanziamento: […] l’entità del finanziamento richiesto
appare del tutto incompatibile con il profilo economico-finanziario del soggetto richiedente; i
soci o gli amministratori [ndr. dell’impresa richiedente] risultano […] di dubbio profilo
reputazionale (ad esempio perché sottoposti a procedimenti penali) ovvero privi di esperienza
nel settore in cui opera la società che richiede il finanziamento; le imprese [ndr. richiedenti sono]
interessate da processi di capitalizzazione attuati attraverso […] bonifici, assegni o altre modalità
di afflusso di capitali disposti da soggetti che non appaiono avere collegamenti societari o
operativi o comunque rapporti con l’impresa.
– 2. Fase di utilizzo dei finanziamenti: […] immediato trasferimento presso altro intermediario dei
fondi ricevuti, specie se per finalità non riconducibili al progetto finanziato; trasferimento dei
fondi ricevuti a soggetti terzi, effettuato con operazioni che non appaiono logicamente collegate
alle finalità per le quali il finanziamento è stato erogato.
Tratti dal Provvedimento UIF recante gli indicatori di anomalia del 12 maggio 2023
– 1. Il soggetto cui è riferita l’operatività si rifiuta o si mostra ripetutamente riluttante a fornire le
informazioni o i dati ordinariamente richiesti e intende svolgere operatività che, per caratteristiche
o importi, risulta inusuale, illogica o incoerente.
– 2. Il soggetto cui è riferita l’operatività fornisce informazioni o documenti che appaiono non
veritieri o che, anche a seguito di solleciti, risultano del tutto carenti, ovvero incoerenti tra loro o
con l’operatività richiesta o eseguita e intende svolgere operatività che, per caratteristiche o
importi, risulta inusuale, illogica o incoerente.
– 5. Il soggetto cui è riferita l’operatività è noto per il coinvolgimento in procedimenti penali o di
prevenzione (in corso o che si sono conclusi nei suoi confronti con provvedimenti sfavorevoli)
o per essere destinatario di connesse misure personali o patrimoniali ovvero gravato da eventi
pregiudizievoli (quali ipoteche, protesti o procedure concorsuali), ovvero è notoriamente
contiguo (per vincoli di parentela, affinità, convivenza, relazioni d’affari o altre connessioni note)
a soggetti sottoposti a misure della specie ovvero opera ricorrentemente con controparti note per
le medesime circostanze, laddove i procedimenti, le misure o gli eventi pregiudizievoli siano
comunque di epoca relativamente recente rispetto alla valutazione compiuta dal destinatario,
ovvero presenta un dubbio profilo reputazionale in relazione ad altre notizie pregiudizievoli e
aggiornate (ad es. assenza di prescritte autorizzazioni) desumibili da fonti informative
indipendenti e affidabili, e intende svolgere operatività che, per caratteristiche o importi, risulta
inusuale, incoerente o illogica.
– 9.1. Operazioni di importo complessivo rilevante […] richieste da soggetto che non risulta
svolgere alcuna attività economicamente rilevante ovvero che versa in significativa difficoltà
economica o finanziaria o che comunque presenta un ridotto profilo economico-patrimoniale
(ad es. con fatturato limitato, capitale sociale o patrimonio netto minimo o negativo), anche
desumibile dalle dichiarazioni fiscali.
Transazioni in criptoattività potenzialmente collegate a scenari bellici
Abstract
Un soggetto italiano riceve criptoattività da un address riferibile a un gruppo paramilitare oggetto di
sanzioni internazionali per il coinvolgimento in uno degli attuali scenari bellici.
L’analisi condotta ha fatto emergere contatti del soggetto con ulteriori controparti che
presenterebbero a loro volta collegamenti con i paesi coinvolti in tale conflitto.
Soggetti
Persone fisiche:
– Tizio, soggetto italiano di giovane età che intrattiene legami con gli Stati X e Y dell’Europa
orientale; lo Stato X risulta coinvolto in uno degli attuali scenari bellici e oggetto di sanzioni
finanziarie a livello internazionale;
– Caio, soggetto italiano che intrattiene legami con l’Europa orientale e il Medio Oriente;
– Sempronio, soggetto originario del Medio Oriente, titolare di attività ricettiva in Italia e avente
connessioni con l’Europa orientale.
Persone giuridiche:
– Alfa, gruppo paramilitare con sede nello Stato X;
– Beta, centro studi con sede in Italia specializzato in materia di geopolitica e intelligence.
Il caso
Il caso trae origine dall’analisi di una segnalazione, pervenuta da un intermediario attivo nel settore
delle criptoattività, inerente alla ricezione di crypto-asset da parte di Tizio. Sebbene di importo contenuto,
i fondi provengono da un address presente in una lista extra UE di soggetti sottoposti a sanzioni finanziarie
in quanto presumibilmente riconducibile ad Alfa, gruppo paramilitare con sede nello Stato X dell’Europa
orientale, direttamente coinvolto in uno degli attuali scenari bellici e destinatario di sanzioni anche
dall’Unione Europea.
In ragione del profilo della citata controparte Alfa, si è deciso di analizzare la posizione soggettiva e
finanziaria di Tizio. Da fonti aperte è emerso che lo stesso collabora con il centro studi Beta con riguardo
alle vicende belliche che coinvolgono lo Stato X, meta di numerosi suoi viaggi per asseriti motivi di studio.
È stata sviluppata un’analisi volta a verificare l’operatività complessiva di Tizio – anche attraverso
l’impiego di applicativi per l’esame della blockchain a disposizione dell’Unità – al fine di ricercare eventuali
operazioni analoghe a quella segnalata, di meglio qualificarne il sospetto e di ricostruire, anche tramite
legami finanziari, la rete di relazioni di Tizio.
L’analisi della movimentazione del wallet di Tizio ha evidenziato acquisti da controparti terze, contro
euro, di crypto-asset caratterizzati da sufficiente stabilità nel loro valore (c.d. stablecoin) e il loro impiego per
l’acquisto di valuta avente corso legale nello Stato X. Inoltre, l’esame degli indirizzi IP di accesso al wallet
ha rilevato collegamenti anche da località relativamente distanti dal luogo in cui Tizio risulterebbe
frequentare i presunti corsi di studio, indice di una sua certa mobilità nello Stato X o dell’utilizzo di sistemi
di schermatura della connessione (VPN).
Stante che il wallet è risultato operare con rapporti esteri riferibili allo stesso Tizio incardinati negli
Stati X e Y, anche quest’ultimo Paese dell’Europa orientale, per ricostruirne l’operatività si è attivato il
canale della collaborazione internazionale con la FIU dello Stato Y. Ne è emerso che, a fronte di una
provvista costituita da fondi provenienti da Sempronio e dallo stesso Tizio, quest’ultimo disponeva
trasferimenti a favore di Caio e di soggetti presumibilmente originari dell’Europa orientale. Inoltre, è stato
possibile rilevare che al conto radicato nello Stato Y sono associate diverse carte virtuali monouso, ovvero
carte che ad ogni utilizzo risultano estinte, cambiando numero al successivo impiego.
Si è pertanto ritenuto opportuno estendere il perimetro di analisi anche a Caio e Sempronio, in
quanto anch’essi residenti in Italia. In particolare, da fonti aperte Caio è risultato attivo su diversi social
network, anche radicati nello Stato X, nell’ambito dei quali promuoverebbe da tempo i rapporti tra questo
Paese e l’Italia, esprimendo posizioni caratterizzate da una crescente radicalizzazione. Dalle stesse fonti
sono emersi diversi viaggi di Caio verso lo Stato Z dell’Europa orientale (anch’esso coinvolto nel conflitto
bellico) e verso lo Stato W del Medio Oriente. Inoltre Caio risulta presente in alcune segnalazioni in virtù
di bonifici di ammontare non trascurabile e incoerenti con la sua situazione reddituale provenienti da un
suo rapporto incardinato proprio presso lo Stato W, ma di cui non è mai stata giustificata l’origine.
Sempronio, invece, oltre che titolare di un’attività ricettiva in Italia, è risultato in passato essere stato
rappresentante presso lo Stato X di una comunità del proprio Paese di origine. Lo stesso figura, inoltre,
in alcune segnalazioni ricevute dall’Unità relative a rimesse di denaro da e verso connazionali che si
troverebbero nello Stato Z dell’Europa orientale e a un’operatività in bonifici complessa e stratificata,
con controparti stanziate in aree geografiche diverse e non coerenti con il profilo finanziario del soggetto.
L’analisi delle controparti di Tizio ha quindi permesso di evidenziare contatti con Caio e Sempronio,
anch’essi collegati allo Stato X, la cui posizione è stata portata all’attenzione degli Organi investigativi
anche in ragione del rilevato legame finanziario di Tizio con il gruppo paramilitare Alfa, concretizzatosi
nello scambio di crypto-asset.
Il caso evidenzia come l’impiego di criptoattività, rendendo più ardua la ricostruzione dei flussi
finanziari e l’identificazione dei soggetti coinvolti, possa essere sfruttato per eludere sanzioni finanziarie
internazionali, specie nell’ambito di schemi e operatività complesse.
Schema dell’operatività analizzata
Elementi caratterizzanti l’operatività anomala
Tratti dal Provvedimento UIF recante gli indicatori di anomalia del 12 maggio 2023
– 9. Operatività che, per caratteristiche o importi, risulta non coerente con l’attività svolta ovvero
con il profilo economico, patrimoniale o finanziario del soggetto, tenuto anche conto, in caso di
soggetto diverso da persona fisica, del relativo gruppo di appartenenza.
– 33.2. Operatività riferibile a soggetto che ha assunto comportamenti o espresso posizioni che,
anche da fonti aperte, ivi compresi i social media, denotano un probabile percorso di adesione a
ideologie radicali o ad ambienti noti dell’estremismo religioso o politico.
– 33.3. Trasferimenti di disponibilità, specie se attraverso money transfer, carte prepagate o
crypto-assets, che coinvolgono una pluralità di soggetti diversi, residenti in o originari di aree
geografiche che notoriamente finanziano o sostengono attività terroristiche o nei quali operano
organizzazioni terroristiche ovvero in zone limitrofe o di transito rispetto alle predette aree.
Peculato di un funzionario amministrativo di enti locali
Abstract
Il responsabile dell’area finanziaria di due enti locali ha ricevuto denaro dai medesimi enti, a titolo di
emolumenti, in misura superiore rispetto all’importo risultante dalle dichiarazioni fiscali. La provvista è
stata trasferita, per presunti investimenti finanziari, a società estere fra le quali figura una persona giuridica
attiva nel settore della produzione di software che, da notizie di stampa, risulta coinvolta in una serie di
truffe informatiche.
Soggetti
Persone fisiche:
– Tizio, responsabile amministrativo-contabile in Alfa e in Beta;
– Caia, titolare effettiva di Gamma e impiegata presso la Pubblica Amministrazione.
Persone giuridiche:
– Alfa e Beta, enti locali;
– Gamma, società estera attiva nel settore della produzione di software.
Il caso
Il caso trae origine da una segnalazione trasmessa da un intermediario concernente l’operatività
sospetta e non adeguatamente giustificata registrata sul conto personale di Tizio.
Il rapporto in esame è alimentato in via pressoché esclusiva da bonifici disposti dagli enti locali Alfa
e Beta a titolo di emolumenti o generici rimborsi.
La provvista è stata impiegata, in prevalenza, per disporre bonifici verso l’estero a titolo di presunti
investimenti finanziari, gran parte dei quali a favore di Gamma, da fonti aperte responsabile di alcune
frodi informatiche e riconducibile a Caia, già nota all’Unità per pregresse segnalazioni riguardanti schemi
di truffa.
Le informazioni riportate dal segnalante, corroborate dalla consultazione da parte dell’Unità dei siti
internet dei due enti sopra menzionati, hanno consentito di appurare che Tizio ricopriva ruoli di
responsabilità nell’area amministrativo-contabile di entrambi.
Dagli approfondimenti, eseguiti anche attraverso la consultazione dell’Anagrafe tributaria, è poi
emerso che le somme corrisposte a titolo di emolumenti a Tizio da Alfa e Beta erano considerevolmente
più alte rispetto a quanto dichiarato.
Inoltre l’esame dell’estratto conto del funzionario pubblico ha evidenziato che, in diverse
circostanze, nelle causali dei pagamenti corrisposti dagli enti locali a titolo di rimborso erano indicati dei
codici identificativi di gara (CIG). Le verifiche sul Portale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
(ANAC) hanno evidenziato come tali CIG fossero relativi a gare in cui figuravano, quale Responsabile
Unico di Procedimento (RUP), lo stesso Tizio ma anche altri soggetti che in passato avevano ricoperto
tale ruolo.
I risultati dell’analisi hanno portato a ipotizzare che Tizio, ricoprendo ruoli apicali in due enti locali,
abbia sfruttato la propria posizione per appropriarsi di fondi di cui aveva disponibilità in ragione del suo
ufficio, tesi supportata da successive notizie reperite su fonti aperte, secondo le quali Tizio sarebbe stato
oggetto di un provvedimento di custodia cautelare, con le accuse di peculato e riciclaggio.
Schema dell’operatività analizzata
Elementi caratterizzanti l’operatività anomala
Tratti dal Provvedimento UIF recante gli indicatori di anomalia del 12 maggio 2023
– 5. Il soggetto cui è riferita l’operatività è noto per il coinvolgimento in procedimenti penali o di
prevenzione (in corso o che si sono conclusi nei suoi confronti con provvedimenti sfavorevoli)
o per essere destinatario di connesse misure personali o patrimoniali ovvero gravato da eventi
pregiudizievoli (quali ipoteche, protesti o procedure concorsuali), ovvero è notoriamente
contiguo (per vincoli di parentela, affinità, convivenza, relazioni d’affari o altre connessioni note)
a soggetti sottoposti a misure della specie ovvero opera ricorrentemente con controparti note per
le medesime circostanze, laddove i procedimenti, le misure o gli eventi pregiudizievoli siano
comunque di epoca relativamente recente rispetto alla valutazione compiuta dal destinatario,
ovvero presenta un dubbio profilo reputazionale in relazione ad altre notizie pregiudizievoli e
aggiornate (ad es. assenza di prescritte autorizzazioni) desumibili da fonti informative
indipendenti e affidabili, e intende svolgere operatività che, per caratteristiche o importi, risulta
inusuale, incoerente o illogica.
– 7. Il soggetto cui è riferita l’operatività è una persona politicamente esposta o è noto per ricoprire
un grado apicale in un ente di natura pubblica o con finalità pubbliche o in società da questo
controllate ovvero è noto per essere collegato (ad es. per vincoli di parentela, affinità, convivenza,
relazioni d’affari o altre connessioni) a colui che ricopre il predetto grado apicale e intende
svolgere operatività ovvero è beneficiario di operazioni che, per caratteristiche o importi,
risultano inusuali, incoerenti o illogiche.
– 9. Operatività che, per caratteristiche o importi, risulta non coerente con l’attività svolta ovvero
con il profilo economico, patrimoniale o finanziario del soggetto, tenuto anche conto, in caso di
soggetto diverso da persona fisica, del relativo gruppo di appartenenza.
– 10.16. Operazioni di trasferimento, spesso giustificate dal soggetto come investimenti finanziari,
a favore di entità estere che appaiono svolgere attività finanziarie in assenza delle prescritte
autorizzazioni o con sede in paesi privi di un regime di vigilanza adeguato ovvero in paesi o aree
geografiche a rischio elevato o non cooperativi o a fiscalità privilegiata, specie se il profilo
economico, patrimoniale o finanziario del soggetto non risulta adeguato.
Monetizzazione nel commercio di gioielli e metalli di provenienza illecita
Abstract
Una rete di operatori professionali in oro realizza un’attività di compro-oro al dettaglio con volumi
di operatività particolarmente elevati e non coerenti con la dimensione aziendale.
L’oro, di presumibile origine illecita, viene acquistato da privati e rivenduto a diverse controparti per
la successiva fusione; i relativi proventi sono poi inviati in forma frazionata a una vasta pletora di persone
fisiche ricorrenti per la monetizzazione o a società operanti in settori non compatibili per il trasferimento
su conti esteri.
Soggetti
Persone fisiche:
– Tizia, amministratrice e socia unica di Alfa;
– Caia, amministratrice unica di Beta;
– Sempronio, legato ad Alfa da un contratto di associazione in partecipazione e delegato a operare
sul relativo conto corrente;
– Mevia, socia unica di Delta;
– Filana, delegata a operare sui conti di Gamma.
Persone giuridiche:
– Alfa, operatore professionale in oro, attiva nel commercio al dettaglio di orologi e articoli di
gioielleria in esercizi specializzati;
– Beta, società attiva nel commercio all’ingrosso di metalli non ferrosi e prodotti semilavorati;
– Gamma, società operante nel settore del commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria,
abilitata anche come operatore professionale in oro;
– Delta, società operante nel settore del commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria in
esercizi specializzati;
– Epsilon, operatore professionale in oro;
– Zeta, operatore specializzato nel recupero e nell’affinazione di metalli preziosi dagli scarti di
lavorazioni industriali;
– Eta, società attiva nel settore edile.
Il caso
Il caso trae origine da numerose segnalazioni, trasmesse da IMEL e istituti bancari, relative ad alcuni
operatori professionali, attivi principalmente nel settore dei metalli, che sembrano svolgere anche l’attività
di compro-oro.
L’Unità ha sviluppato gli approfondimenti finanziari avvalendosi di strumenti di analisi di rete, con
l’obiettivo di individuare i soggetti collegati per operatività a quelli principali e ricostruire origine e
destinazione dei fondi. Ai fini dell’analisi sono state consultate anche ulteriori banche dati, come le
Comunicazioni oggettive4 e l’Anagrafe tributaria, per individuare eventuali incoerenze tra redditi
dichiarati dalle persone fisiche e flussi monetari effettivamente ricevuti.
L’analisi degli estratti conto di Alfa, Beta e Gamma ha evidenziato la presenza di legami finanziari
tra le tre società nonché la disposizione di pagamenti a loro favore da parte dell’operatore professionale
Epsilon, verosimilmente a titolo di corrispettivo per la vendita di oro. A sua volta, Epsilon riceve



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