Grosseto, il sindaco di Magliano regala tutti i suoi stipendi: 40 mila euro alle associazioni del territorio. «Non potevo rinunciare ai soldi, allora li restituisco» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

È un sindaco a costo zero. Nel senso che quel che guadagna come primo cittadino lo restituisce al territorio che lo ha eletto sotto forma di contributi alle associazioni locali e alle famiglie del territorio in difficoltà.

Gabriele Fusini, 55 anni, imprenditore, va avanti così da quando è entrato in carica dopo le elezioni del maggio 2023: 18 mesi nei quali ha sempre versato lo stipendio di amministratore (2200 euro al mese lordi) in favore di tutte le iniziative sociali del comune di cui Magliano è il capoluogo e che comprende anche altre due frazioni, Montiano e Pereta.

I conti si fa presto a farli: diciotto mesi di contributi per un totale di circa 40 mila euro. Finora Fusini aveva fatto tutto in silenzio, come da promessa fatta in campagna elettorale, quando si era messo a capo di una lista civica che, come spiega lui, «comprende persone sia di centrodestra che di centrosinistra, tutte animate dalla voglia di fare qualcosa per il loro territorio. Io personalmente sono di centrosinistra».

Ma il fare senza raccontarlo aveva ingenerato qualche incomprensione, i soliti maligni che insinuavano: si è impegnato ma poi i soldi se li è tenuti in tasca. Così, alla vigilia di Natale, il sindaco si è messo al computer e ha preparato un post su Facebook in cui fa l’elenco di tutte le associazioni e di tutti gli eventi ai quali ha garantito il suo contributo, una trentina di voci. «Non ho messo le cifre perchè i soldi li ho distribuiti a mio insindacabile giudizio, a seconda di quelli che mi parevano i più meritevoli di essere aiutati».

La lista, comunque, è lunga e comprende Avis, Uips, polisportive del comune, pro-loco dei centri principali, parrocchie, banda, Croce Rossa e via dicendo. Le famiglie che godono dell’aiuto del primo cittadino sono una decina, «più o meno le stesse in questo anno e mezzo».

Fra l’altro, ma lui lo dice con pudore, Fusini ci rimette di tasca due volte, perchè lui distribuisce il lordo, cioè quanto gli entra in busta paga, senza calcolare che quegli emolumenti vanno a far cumulo con la sua attività di imprenditore, titolare di un’azienda di materiali elettrici ed elettronici che dà lavoro a una decina di persone, e che quindi alzano il suo imponibile fiscale, il che significa più tasse alla fine dell’anno.

«Lo faccio – spiega lui – perchè voglio dimostrare che si può fare politica in modo diverso, senza guadagnarci sopra. Allo stipendio per legge non posso rinunciare, ma posso restituirlo al mio territorio sotto forma di contributi. Certo, mi rendo conto che io sono un privilegiato, nel senso che ho un’altra attività che mi dà da vivere. Quelli che fanno il sindaco a tempo pieno e non hanno altri redditi, devono pur campare, senza chiedere l’elemosina».

Su Facebook il commento finale: «Mi rendo conto che non tutti condividono questo mio modo di fare politica, ma non mi interessa, è una mia scelta personale».

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