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sit-in a Palazzo di Città #finsubito prestito immediato


Fp Cgil Taranto, Cisl Fp Taranto-Brindisi e Uil Fpl Taranto «denunciano con forza» la decisione dell’Amministrazione Comunale di esternalizzare il servizio degli asili nido comunali, e chiamano lavoratrici, lavoratori e cittadini a una mobilitazione per domani, dalle ore 10 alle 14, presso Palazzo di Città, in Piazza Castello. Questa scelta «non solo ignora il necessario confronto con le organizzazioni sindacali, ma si pone in totale controtendenza rispetto alla strada che tante amministrazioni italiane stanno intraprendendo: riportare i servizi educativi nel perimetro pubblico. A Taranto, invece, si fa il percorso opposto, con una decisione che disperde un patrimonio prezioso di competenze e conoscenze costruito nel tempo, mettendo in discussione la continuità educativa dei bambini e la qualità del servizio per le famiglie».

La questione privatizzazione degli asili nido comunali continua a tenere banco. I sindacati hanno annunciato una mobilitazione per domani aggiungendo: «Questa mobilitazione vuole essere un monito: la qualità dell’educazione e la dignità del lavoro non si svendono. I bambini di Taranto hanno diritto a un servizio educativo pubblico e di qualità, le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto a una stabilità che consenta loro di continuare a costruire un legame educativo stabile e duraturo».

E oggi pomeriggio ci sarà la grande manifestazione, la cosiddetta “Marcia dei passeggini”, nelle vie del centro. Ormai il tema è diventato terreno di scontro anche in politica. Nelle ultime ore, è intervenuta la Cisl Funzione pubblica per replicare alle parole del consigliere comunale Giuseppe Fiusco: quest’ultimo, in una diretta Facebook, aveva detto che «in più riprese io da genitore non ho ricevuto da parte delle educatrici degli asili nido comunali un atteggiamento cordiale, un sorriso» aprendo, sostanzialmente, all’esternalizzazione «laddove ci fosse un privato che può migliorare la qualità del servizio».

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Per la Cisl, la privatizzazione «appare in contrasto con le finalità del Pnrr, che punta a potenziare i servizi pubblici per garantire maggiore equità e accessibilità. Gli asili nido comunali rappresentano una risorsa fondamentale per le famiglie, soprattutto per quelle più vulnerabili. La privatizzazione rischierebbe di compromettere questi principi, escludendo chi non può permettersi un servizio a pagamento». Le educatrici comunali, ricorda il sindacato, sono figure chiave per il successo degli obiettivi del Pnrr. «È necessario valorizzare la loro professionalità con investimenti in formazione continua, stabilità lavorativa e risorse adeguate, non ridimensionarne il ruolo attraverso scelte privatistiche. Piuttosto che cedere ai tagli o alla privatizzazione, l’amministrazione comunale dovrebbe utilizzare le risorse disponibili per migliorare le strutture esistenti, garantendo che i fondi del Pnrr siano impiegati per raggiungere gli standard di qualità richiesti e per ampliare l’offerta educativa». L’invito finale è a tutti gli attori coinvolti «nonché al consigliere comunale», a promuovere «un confronto serio e a tenere conto degli obiettivi nazionali e a collaborare in modo costruttivo, evitando generalizzazioni che rischiano di sminuire il lavoro di chi opera quotidianamente per il benessere dei più piccoli e delle famiglie». Alla marcia per le vie del centro di oggi sono attesi diversi manifestanti. Tra loro, anche il consigliere comunale Piero Bitetti che ha annunciato così la sua presenza: «Uno dei fiori all’occhiello della città di Taranto è sempre stato il servizio che si occupa della gestione degli asili nido comunali nei quali operano professionisti, soprattutto dell’ambito psicopedagogico, altamente qualificati. Trovo perciò profondamente sbagliato la decisione del sindaco Melucci e della sua giunta di esternalizzare questo servizio, affidandolo di fatto ai privati».

Per Bitetti, le incognite che produce questo tipo di scelta sono molte: «dal futuro lavorativo degli operatori, su cui a giusta ragione sono intervenuti anche i sindacati, alla qualità del servizio stesso. Né si può giustificare la privatizzazione con la necessità di fare cassa. Comprendo, da pubblico amministratore, l’urgenza di far quadrare i conti ma se c’è un settore che andrebbe preservato dalle alchimie contabili questo è proprio quello educativo e scolastico. Il servizio comunale degli asili nido deve rimanere pubblico e accessibile a tutti. Farò la mia parte, per quel che mi compete, affinché si possa raggiungere questo obiettivo».

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