SULMONA. Era iniziato con la domenica nera sul Sirente quando una valanga aveva travolto un escursionista aquilano e si è chiuso con un’altra tragedia, quella sul Gran Sasso, che ha rovinato i giorni di festa. L’anno che volge all’epilogo, come quello passato e probabilmente come quello che verrà, ha stravolto il paradigma della cronaca sul territorio peligno che si è tolto definitivamente l’etichetta di isola felice. La collocazione geografica e strategica, seppur attrattiva sul piano turistico, diventa un crocevia anche per la micro e macro criminalità. A gennaio l’anno era partito con i tre decessi in un giorno, il 14: l’edicolante di piazza Garibaldi stroncato da un malore, il postino morto nello schianto sulla statale 17 in Alto Sangro e Luca Nunzi, travolto da una valanga sul Sirente. Dolori diversi ma uniti dal filo nero della cronaca e della fatalità. A febbraio si erano registrati dieci arresti in un giorno. Gli operatori di una ditta di pulizie avevano svaligiato il supermercato Lidl per gli stipendi da fame. A scoprire il furto di beni di prima necessità era stata la pattuglia dei carabinieri. Una notizia che aveva rimesso al centro dell’attenzione anche le condizioni di lavoro e le paghe non proprio dignitose. A marzo una delle notizie dell’anno: si schianta sulla statale, positivo alla cocaina. Non un giovane drogato o un pregiudicato, ma un prete, don Daniel, che per tale episodio era stato sospeso dal vescovo. Una vicenda, da noi portata alla luce, finita alla ribalta della cronaca nazionale. Ad aprile si era insediato il consiglio regionale nell’era del Marsilio bis con Marianna Scoccia eletta vice presidente dell’assemblea e Maria Assunta Rossi e Antonietta La Porta entrate in consiglio per surroga. Tre rappresentanti in Regione. A maggio era esploso il caso della palazzina di Roncisvalle, realizzata sul parco urbano, vicenda che aveva portato la procura ad indagare cinque persone e a sequestrate la struttura. A giugno un altro fatto di cronaca che ancora oggi viene revocato, il pestaggio del presidente del Sulmona Volley, Gianni De Angelis, picchiato per un parcheggio e finito in coma. Luglio è stato il mese degli incendi con il fiato sospeso per il Monte Urano sul versante subequano. Ad agosto protagonista assoluto della cronaca è stato il Tayson di Cocullo, ovvero il 46enne che aveva staccato l’orecchio a morsi ad un carabiniere. Un fatto oltre che grave anche raro. Settembre ha fatto cadere tutti dalle nuvole quando si è scoperto che Leonardo Ciaccio, braccio destro del boss Matteo Messina Denaro, prestava servizio nella biblioteca di Santa Chiara come volontario. Un beneficio riconosciuto dal Tribunale per la Liberà e revocato dalla Cassazione. Nelle biblioteca, nelle abitazioni e nelle attività, gli associati di mafia hanno ormai preso “casa”. Si arriva quindi ad ottobre con la notizia della famiglia di truffatori di Bagnaturo, scoperta dalla guardia di finanza. In tre sono riusciti a spillare 130 mila euro ad una persona con problematiche. Novembre è stato caratterizzato dalle polemiche per la mensa scolastica e per il pasto erogato in extremis al bimbo di quattro anni che risultata moroso per il sistema. Dicembre ha chiuso col botto, non solo per la caduta dell’amministrazione comunale, che resterà agli annali ma anche per la riapertura del Liceo Classico dopo 15 anni e il corteo di protesta dei 460 operai della Marelli. Che direi poi della incessante lotta allo spaccio. Solo i carabinieri della stazione di Sulmona e del nucleo operativo hanno arretato una ventina di persone. Ancora irrisolto il fenomeno degli incendi dolosi. Piena, anche quest’anno, ne è stata la cronaca. Troppe le tragedie in strada, quelle più significative ad agosto con il 40enne morto nella jeep precipitata da Frattura e il mortale del 2 novembre a Raiano: due vittime in una sola terribile notte. Non solo incidenti rocamboleschi e trasferimenti al nosocomio, pure questi divenuti parte integrante del linguaggio collettivo. D’altronde l’informazione in tempo reale, con una specificità sulla cronaca, non è mancata. Telefono alla mano, con correttezza ed essenzialità, vi abbiamo portato in tutti i luoghi, dentro la notizia, senza guardare ad orologio e calendario. La fidelizzazione dell’utenza si è quindi collaudata se si pensa che, per un semplice investimento, la diretta live ha raggiunto la soglia delle 27mila visualizzazioni. Numeri non proprio scontati su facebook con un contenuto live. Ma non sono i “conti” che ci interessano, quanto il rapporto con le persone, lettori e telespettatori, che ci carica di responsabilità per la garanzia dell’informazione. Non abbiamo bisogno di portare il pubblico dalla nostra parte essendo ormai parte integrante del pubblico. A tutti auguriamo un nuovo anno migliore e sereno con la consapevolezza che “sarà come gli uomini lo faranno”. Sarà migliore se noi saremo migliori di noi stessi e non degli altri.
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