Guerra Israele – Hamas e Siria, le ultime notizie di oggi 2 gennaio. DIRETTA

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Almeno 11 persone sono morte e altre 15 rimaste ferite in un attacco aereo israeliano che stanotte ha colpito una tendopoli che ospita famiglie di sfollati nel sud della Striscia di Gaza, secondo fonti mediche palestinesi citate dai media locali. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Il raid sarebbe avvenuto nella zona umanitaria di al-Mawasi. È emergenza sanitaria a Gaza con sette neonati morti per il freddo in una settimana. Il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico dell’Iran ha confermato in una nota l’arresto di Cecilia Sala \”per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran. Il suo caso è sotto inchiesta\”. In Vaticano si è tenuta la messa di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la pace.\n\n

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(AGI/EFE) – Roma, 2 gen. – Le  autorità iraniane hanno revocato il divieto in vigore da più di due anni  su WhatsApp e Google Play, bloccate durante le manifestazioni del 2022  innescate dalla morte di Mahsa Amini. Ma in realtà nessuno si è acciortio della revoca della misura perché  tutti usano le VPN per navigare eludendo le restrizioni. Olre a WhatsApp  e Google Play era stata bloccata anche Instagram, che rimane  formalmente vietata. La revoca dei blocchi \”mira a creare un minimo di soddisfazione  pubblica\”, ha affermato Amir Rashidi, direttore dei diritti e della  sicurezza digitale del gruppo Miaan, con sede a New York. Lo sblocco di Google Play \”non rappresenta una minaccia significativa  per la stabilità della Repubblica islamica, poiché non è una piattaforma  di dissenso politico\”, ha sottolineato Rashidi. Allo stesso modo,  WhatsApp \”è meno popolare in Iran\” rispetto ad altre applicazioni come  Instagram e Telegram. L’accesso a Facebook, X e YouTube è limitato dal  2009. L’ex presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi ha accusato le app  di fomentare le proteste dopo la morte di Mahsa Amini e ha detto che  saranno reintegrate solo se avranno avuto un rappresentante legale nel  Paese. Durante la sua campagna elettorale, l’attuale presidente Masud  Pezeshkian, entrato in carica a luglio, aveva promesso di allentare le  restrizioni su Internet. 

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Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

L’Ucraina si  sta \”preparando a riprendere le relazioni diplomatiche con la Siria e la  cooperazione nelle organizzazioni internazionali\”. Lo ha affermato il  presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver ascoltato il rapporto  della visita in Siria compiuto nei giorni scorsi dal ministro degli  Esteri, Andrii Sybiha.

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Un ufficiale della polizia israeliana è stato arrestato oggi con l’accusa di aver ignorato attacchi condotti da coloni ebrei, con l’intento di ottenere il riconoscimento e il sostegno del ministro della Sicurezza, Itmar Ben Gvir. Lo ha reso noto il dipartimento di indagini interne della polizia, precisando che il comandante Avishai Muallem, a capo dell’ufficio indagini e intelligence in Cisgiordania, è stato accusato di intralcio al corso della giustizia e abuso di potere. 

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Muallem era già stato sospeso dell’incarico durante il corso dell’indagine dopo che aveva chiesto al suo staff di \”ritirare documenti dal database della polizia e di consegnarli a lui\”, secondo quanto riferisce Times of Israel. E’ previsto che oggi stesso comparirà davanti ai giudici a Gerusalemme, dove i suoi avvocati chiederanno che sia rimesso in libertà con misure cautelari. 

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I procuratori lo accusano di aver condotto indagini false sui crimini commessi dai coloni estremisti contro i palestinesi in Cisgiordania, presunte indagini condotte in un ambiente di impunità il cui obiettivo era di compiacere alla fine Ben Gvir, leader del partito di estrema destra che sostiene i coloni estremisti.  

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La Farnesina  ha chiesto all’ambasciatore iraniano in Italia che Teheran garantisca  condizioni rispettose dei diritti umani a Cecilia Sala, detenuta dal 19  dicembre nel carcere di Evin, e nuovi accessi e visite consolari, oltre  al fatto che venga assicurata la consegna di beni di conforto.  Le richieste sono state presentate all’ambasciatore Mohammad Reza  Sabouri dal segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo  Guariglia, che su indicazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani  lo aveva convocato al Ministero. Nell’incontro, durato circa un’ora, da  parte italiana è stata chiesta la \”liberazione immediata della  connazionale, giunta in Iran con regolare visto giornalistico\” – si  legge in una nota – e di \”garantire piena assistenza consolare  permettendo all’ambasciata d’Italia a Teheran di visitarla e di fornirle  i generi di conforto che finora le sono stati negati\”.

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\”Chiedo l’immediata liberazione della reporter italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran. Nessuno dovrebbe essere trattenuto per aver fatto il proprio lavoro, il giornalismo non è un reato. Ogni giornalista deve avere la libertà di fare reportage senza paura di essere arrestato o perseguitato. Mentre il mondo affronta la crisi, il ruolo del giornalismo è più essenziale che mai\”. Lo dichiara l’Alta rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas.

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Cecilia Sala è in regime di isolamento completo da quindici giorni, non ha contatti ‘visivi’ con nessuno dal giorno del suo arresto, il 19 dicembre a Teheran. E’ quanto si legge in un articolo pubblicato online da Il Post, giornale per cui lavora il compagno di Cecilia, Daniele Ranieri, che descrive le condizioni di detenzione della giornalista nel penitenziario di Evin nella periferia della capitale iraniana. Sala ha visto soltanto l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, per trenta minuti il 27 dicembre. \”La cella d’isolamento – si legge sul sito – è un modo di detenzione usato nelle carceri per punire i detenuti, perché non vedere nessuno per periodi di tempo prolungati genera sofferenza, ansia e una forte sensazione di disagio. L’isolamento è da sempre uno strumento per fare pressione psicologica sui prigionieri. In Italia la legge dice che l’isolamento punitivo non può durare più di quindici giorni\”.

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Il caso della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran, sarà al centro di un vertice che si terrà questo pomeriggio a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano e i Servizi di intelligence. È quanto si apprende da fonti di governo, secondo le quali tra le ipotesi vi sarebbe anche un coinvolgimento delle opposizioni.

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Ha raggiunto i 145.000 euro la campagna straordinaria dell’ Anpi di raccolta fondi per la costruzione di una clinica di Emergency a Gaza. \”Un grande impegno di solidarietà concreta\” commenta l’associazione dei partigiani , che il 10 gennaio a Roma terrà una conferenza stampa sull’iniziativa. Realizzata attraverso i profili social dell’Anpi , la campagna era partita nell’ottobre scorso. All’incontro con i giornalisti ci saranno i presidente di Anpi e Emergency, Gianfranco Pagliarulo e Rossella Miccio. Prevista anche la testimonianza di un operatore a Gaza.

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L’ambasciatore iraniano in Italia è stato convocato alla Farnesina su  disposizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. \”Ho dato mandato  al Segretario generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore  iraniano a Roma.\” ha scritto Tajani su X, \”L’incontro avverrà alle ore  12. Il Governo, come dal primo giorno dell’arresto di Cecilia Sala,  lavora incessantemente per riportarla a casa e pretendiamo che vengano  rispettati tutti i suoi diritti. Fino alla sua liberazione, Cecilia e i  suoi genitori non saranno mai lasciati soli\”.

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Saldo e stralcio

 

\”Dormo per  terra in cella e mi hanno tolto anche gli occhiali\”. Secondo il Corriere  della Sera, è uno dei passaggi delle tre chiamate – alla madre, al  padre e al compagno – concesse ieri, primo giorno dell’anno, a Cecilia  Sala, giornalista del Foglio e di Chora Media, arrestata il 19 dicembre e  rinchiusa nel carcere di Evin. \”Tratteremo la reporter italiana in modo dignitoso\”, avevano promesso  le autorità di Teheran ma secondo il quotidiano milanese a Sala \”è  riservato lo stesso trattamento delle prigioniere politiche che  affollano le celle del carcere simbolo della repressione della  Repubblica islamica\”. Come raccontato a chi ha potuto sentirla, \”nella  cella lunga quanto lei sdraiata, Cecilia non ha un materasso e dorme per  terra, su una coperta. Ne ha un’altra per proteggersi dal freddo di  Evin e congela. Non vede nessuno dal 27 dicembre, dal giorno in cui ha  incontrato l’ambasciatrice Paola Amedei\”. E ancora: \”non vede nemmeno le  guardie che la spiano e la controllano, perchè le passano il cibo –  molti datteri – da una fessura della porta. Non ha ricevuto nessun  pacco. Nessun panettone. Nessun cioccolato, né sigarette, né maglioni,  né i quattro libri che già immaginavamo tra le sue mani, né la  mascherina per proteggersi dalla luce al neon accesa 24 ore su 24, né  beni di prima necessità. Anzi: a Cecilia Sala sono stati confiscati gli  occhiali da vista”. \”Fate presto\”, ha detto la giornalista nella prima  chiamata dopo l’arresto. Lo ha ripetuto anche ieri: \”fate presto\”.

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\”Chiedo  l’immediato rilascio della giornalista italiana Cecilia Sala arrestata  in Iran\”. Lo afferma a Repubblica l’Alta rappresentante dell’Ue per la  Politica estera, Kaja Kallas. \”Nessuno dovrebbe essere detenuto per aver  svolto il proprio lavoro; il giornalismo non è un reato. Ogni  giornalista deve avere la libertà di riferire senza timore di arresto o  persecuzione. Mentre il mondo è in subbuglio, il ruolo del giornalismo è  più essenziale che mai\”, aggiunge.

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Anche il capo della polizia del movimento islamista palestinese Hamas e il suo vice, Mahmoud Salah e Hussam Shahwan, sono stati uccisi nel raid aereo israeliano che la notte scorsa ha colpito una tendopoli nella zona umanitaria di al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza: lo ha reso noto la Protezione civile di Gaza.

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\”Le ultime notizie sulla detenzione di Cecilia Sala sono molto gravi e preoccupanti. Le condizioni della vita di Cecilia nel carcere di Evin appaiono lontanissime da quelle descritte dal nostro ministero degli Esteri nei giorni scorsi. Nessuno di noi vuole far mancare il proprio sostegno al governo perché davanti all’arresto illegittimo di una cittadina italiana, a maggior ragione se giornalista, non c’è maggioranza e non c’è opposizione. C’è solo l’Italia. Ma la situazione è molto seria. In casi come questo è giusto che la premier riunisca subito i leader di tutti i partiti o i capigruppo\”. Lo scrive sui social, Matteo Renzi, leader di Italia Viva. \”Chiedo alla presidente Meloni di riunire in sua presenza i leader di maggioranza e opposizione o semplicemente i capigruppo già oggi. O al più tardi domani. Siamo pronti a raggiungerla a Palazzo Chigi oggi o domani, interrompendo tutti le vacanze, perché la situazione è molto più seria e più grave di come è stata descritta ai giornali\”, aggiunge l’ex premier.

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“,”postId”:”e41377f1-9ac4-4905-9075-2cecc7831b00″},{“timestamp”:”2025-01-02T08:28:30.469Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-02T09:28:30+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Raid Idf su Khan Younis, uccise 11 persone e capo polizia Hamas”,”content”:”

Nuovo raid dell’Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia dell’esercito israeliano hanno attaccato all’alba la ‘zona umanitaria’ di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas ‘Filastin’. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell’attacco hanno confermato che tra i morti c’erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan.

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Il nuovo ministro degli Esteri siriano, Hasan al Shibani, ha dichiarato durante la sua prima visita ufficiale all’estero da quando è entrato in carica dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, che spera che il suo viaggio in Arabia Saudita apra un \”una nuova pagina luminosa\” nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi. \”Sono appena arrivato nel regno fratello dell’Arabia Saudita, accompagnato dal ministro della Difesa, Murhaf abu Qasra, e dal capo dell’intelligence, Anas Jatab. Attraverso questa prima visita nella storia di una Siria libera, aspiriamo ad aprire un dialogo nuovo e una brillante pagina nelle relazioni siro-saudita, in linea con la lunga storia condivisa\”, ha scritto al Shibani in un post su X. 

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Il leader del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha assicurato che dal 27 novembre – data in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco con Israele in Libano – il gruppo \”ha ripreso salute\”, diventando più forte. \”La resistenza continua e ha ripreso salute. Ha una fede profondamente radicata\”, ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, in cui si è detto convinto che i sostenitori di Hezbollah possano \”diventare più forti in futuro\”, soprattutto dopo che Israele è \”smascherato davanti al Paese e il mondo come entità brutale e criminale, con il sostegno criminale americano\”. Riguardo al cessate il fuoco, ha assicurato che il gruppo \”ha cominciato ad attuarlo\”, anche se è \”lo Stato libanese ad essere responsabile di monitorarlo e mantenerlo\” fino a quando le truppe israeliane non lasceranno il territorio. Pertanto, ha definito questa \”un’opportunità per lo Stato libanese di dimostrare il proprio valore attraverso l’azione politica\”.

\n”,”postId”:”d7e0a5c3-4446-4315-b64d-d51bbe38f06d”},{“timestamp”:”2025-01-02T05:16:10.135Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-02T06:16:10+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gallant si dimette da Knesset”,”content”:”

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L’ex ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, si dimette dalla Knesset, pur rimanendo membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riferisce il Times of Israel. In un annuncio trasmesso in diretta dalla televisione israeliana, ricorda i suoi decenni di servizio militare e politico e si attribuisce il merito di aver degradato le capacità militari di Hamas, Hezbollah e dell’Iran, affermando al contempo di assumersi la responsabilità, in qualità di ex ministro della Difesa, del percorso che ha portato all’assalto di Hamas del 7 ottobre 2023 e all’attuale guerra.

\n”,”postId”:”55c27aaf-08d2-4153-9ac2-f59eb563db71″},{“timestamp”:”2025-01-02T05:14:22.287Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-02T06:14:22+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Autorità Palestinese sospende Al-Jazeera nei Territori”,”content”:”

L’Autorità Nazionale Palestinese ha sospeso le trasmissioni di Al Jazeera in Cisgiordania, ha temporaneamente chiuso gli uffici dell’emittente e ha sospeso i permessi di lavoro dei suoi dipendenti. L’agenzia di stampa Wafa dell’Autorità Nazionale Palestinese accusa Al Jazeera di aver trasmesso notizie \”fuorvianti\” che \”hanno interferito con gli affari interni palestinesi\”.

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Almeno 11 persone sono morte e altre 15 rimaste ferite in un attacco aereo israeliano che stanotte ha colpito una tendopoli che ospita famiglie di sfollati nel sud della Striscia di Gaza, secondo fonti mediche palestinesi citate dai media locali. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Il raid sarebbe avvenuto nella zona umanitaria di al-Mawasi. 

“,”postId”:”723990e9-1345-45c6-be48-7faa3b8189d0″},{“timestamp”:”2025-01-02T05:13:27.376Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-02T06:13:27+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata”,”content”:”

L’attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i  riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non  si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L’APPROFONDIMENTO

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Almeno 11 persone sono morte e altre 15 rimaste ferite in un attacco aereo israeliano che stanotte ha colpito una tendopoli che ospita famiglie di sfollati nel sud della Striscia di Gaza, secondo fonti mediche palestinesi citate dai media locali. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Il raid sarebbe avvenuto nella zona umanitaria di al-Mawasi. È emergenza sanitaria a Gaza con sette neonati morti per il freddo in una settimana. Il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico dell’Iran ha confermato in una nota l’arresto di Cecilia Sala “per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran. Il suo caso è sotto inchiesta”. In Vaticano si è tenuta la messa di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la pace.

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Iran, revocato il divieto di WhatsApp già aggirato da tutti

(AGI/EFE) – Roma, 2 gen. – Le  autorità iraniane hanno revocato il divieto in vigore da più di due anni  su WhatsApp e Google Play, bloccate durante le manifestazioni del 2022  innescate dalla morte di Mahsa Amini. Ma in realtà nessuno si è acciortio della revoca della misura perché  tutti usano le VPN per navigare eludendo le restrizioni. Olre a WhatsApp  e Google Play era stata bloccata anche Instagram, che rimane  formalmente vietata. La revoca dei blocchi “mira a creare un minimo di soddisfazione  pubblica”, ha affermato Amir Rashidi, direttore dei diritti e della  sicurezza digitale del gruppo Miaan, con sede a New York. Lo sblocco di Google Play “non rappresenta una minaccia significativa  per la stabilità della Repubblica islamica, poiché non è una piattaforma  di dissenso politico”, ha sottolineato Rashidi. Allo stesso modo,  WhatsApp “è meno popolare in Iran” rispetto ad altre applicazioni come  Instagram e Telegram. L’accesso a Facebook, X e YouTube è limitato dal  2009. L’ex presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi ha accusato le app  di fomentare le proteste dopo la morte di Mahsa Amini e ha detto che  saranno reintegrate solo se avranno avuto un rappresentante legale nel  Paese. Durante la sua campagna elettorale, l’attuale presidente Masud  Pezeshkian, entrato in carica a luglio, aveva promesso di allentare le  restrizioni su Internet. 

Siria, Zelensky: pronti a ristabilire relazioni con Damasco

L’Ucraina si  sta “preparando a riprendere le relazioni diplomatiche con la Siria e la  cooperazione nelle organizzazioni internazionali”. Lo ha affermato il  presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver ascoltato il rapporto  della visita in Siria compiuto nei giorni scorsi dal ministro degli  Esteri, Andrii Sybiha.

Arrestato comandante polizia israeliana in Cisgiordania, ‘ha ignorato attacchi coloni’

Un ufficiale della polizia israeliana è stato arrestato oggi con l’accusa di aver ignorato attacchi condotti da coloni ebrei, con l’intento di ottenere il riconoscimento e il sostegno del ministro della Sicurezza, Itmar Ben Gvir. Lo ha reso noto il dipartimento di indagini interne della polizia, precisando che il comandante Avishai Muallem, a capo dell’ufficio indagini e intelligence in Cisgiordania, è stato accusato di intralcio al corso della giustizia e abuso di potere. 

Muallem era già stato sospeso dell’incarico durante il corso dell’indagine dopo che aveva chiesto al suo staff di “ritirare documenti dal database della polizia e di consegnarli a lui”, secondo quanto riferisce Times of Israel. E’ previsto che oggi stesso comparirà davanti ai giudici a Gerusalemme, dove i suoi avvocati chiederanno che sia rimesso in libertà con misure cautelari. 

I procuratori lo accusano di aver condotto indagini false sui crimini commessi dai coloni estremisti contro i palestinesi in Cisgiordania, presunte indagini condotte in un ambiente di impunità il cui obiettivo era di compiacere alla fine Ben Gvir, leader del partito di estrema destra che sostiene i coloni estremisti.  

Cecilia Sala, Farnesina chiede nuove visite consolari

La Farnesina  ha chiesto all’ambasciatore iraniano in Italia che Teheran garantisca  condizioni rispettose dei diritti umani a Cecilia Sala, detenuta dal 19  dicembre nel carcere di Evin, e nuovi accessi e visite consolari, oltre  al fatto che venga assicurata la consegna di beni di conforto.  Le richieste sono state presentate all’ambasciatore Mohammad Reza  Sabouri dal segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo  Guariglia, che su indicazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani  lo aveva convocato al Ministero. Nell’incontro, durato circa un’ora, da  parte italiana è stata chiesta la “liberazione immediata della  connazionale, giunta in Iran con regolare visto giornalistico” – si  legge in una nota – e di “garantire piena assistenza consolare  permettendo all’ambasciata d’Italia a Teheran di visitarla e di fornirle  i generi di conforto che finora le sono stati negati”.

Kallas: ‘L’Iran liberi immediatamente Sala’

“Chiedo l’immediata liberazione della reporter italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran. Nessuno dovrebbe essere trattenuto per aver fatto il proprio lavoro, il giornalismo non è un reato. Ogni giornalista deve avere la libertà di fare reportage senza paura di essere arrestato o perseguitato. Mentre il mondo affronta la crisi, il ruolo del giornalismo è più essenziale che mai”. Lo dichiara l’Alta rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas.

Cecilia Sala in isolamento totale dal 19 dicembre

Cecilia Sala è in regime di isolamento completo da quindici giorni, non ha contatti ‘visivi’ con nessuno dal giorno del suo arresto, il 19 dicembre a Teheran. E’ quanto si legge in un articolo pubblicato online da Il Post, giornale per cui lavora il compagno di Cecilia, Daniele Ranieri, che descrive le condizioni di detenzione della giornalista nel penitenziario di Evin nella periferia della capitale iraniana. Sala ha visto soltanto l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, per trenta minuti il 27 dicembre. “La cella d’isolamento – si legge sul sito – è un modo di detenzione usato nelle carceri per punire i detenuti, perché non vedere nessuno per periodi di tempo prolungati genera sofferenza, ansia e una forte sensazione di disagio. L’isolamento è da sempre uno strumento per fare pressione psicologica sui prigionieri. In Italia la legge dice che l’isolamento punitivo non può durare più di quindici giorni”.

Oggi vertice a Palazzo Chigi su Cecilia Sala con Meloni

Il caso della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran, sarà al centro di un vertice che si terrà questo pomeriggio a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano e i Servizi di intelligence. È quanto si apprende da fonti di governo, secondo le quali tra le ipotesi vi sarebbe anche un coinvolgimento delle opposizioni.

Anpi: raccolti 145.000 euro per una clinica Emergency a Gaza

Ha raggiunto i 145.000 euro la campagna straordinaria dell’ Anpi di raccolta fondi per la costruzione di una clinica di Emergency a Gaza. “Un grande impegno di solidarietà concreta” commenta l’associazione dei partigiani , che il 10 gennaio a Roma terrà una conferenza stampa sull’iniziativa. Realizzata attraverso i profili social dell’Anpi , la campagna era partita nell’ottobre scorso. All’incontro con i giornalisti ci saranno i presidente di Anpi e Emergency, Gianfranco Pagliarulo e Rossella Miccio. Prevista anche la testimonianza di un operatore a Gaza.

Cecilia Sala, ambasciatore Iran convocato alla Farnesina

L’ambasciatore iraniano in Italia è stato convocato alla Farnesina su  disposizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Ho dato mandato  al Segretario generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore  iraniano a Roma.” ha scritto Tajani su X, “L’incontro avverrà alle ore  12. Il Governo, come dal primo giorno dell’arresto di Cecilia Sala,  lavora incessantemente per riportarla a casa e pretendiamo che vengano  rispettati tutti i suoi diritti. Fino alla sua liberazione, Cecilia e i  suoi genitori non saranno mai lasciati soli”.

Cecilia Sala: “Dormo per terra e mi hanno tolto anche occhiali”

“Dormo per  terra in cella e mi hanno tolto anche gli occhiali”. Secondo il Corriere  della Sera, è uno dei passaggi delle tre chiamate – alla madre, al  padre e al compagno – concesse ieri, primo giorno dell’anno, a Cecilia  Sala, giornalista del Foglio e di Chora Media, arrestata il 19 dicembre e  rinchiusa nel carcere di Evin. “Tratteremo la reporter italiana in modo dignitoso”, avevano promesso  le autorità di Teheran ma secondo il quotidiano milanese a Sala “è  riservato lo stesso trattamento delle prigioniere politiche che  affollano le celle del carcere simbolo della repressione della  Repubblica islamica”. Come raccontato a chi ha potuto sentirla, “nella  cella lunga quanto lei sdraiata, Cecilia non ha un materasso e dorme per  terra, su una coperta. Ne ha un’altra per proteggersi dal freddo di  Evin e congela. Non vede nessuno dal 27 dicembre, dal giorno in cui ha  incontrato l’ambasciatrice Paola Amedei”. E ancora: “non vede nemmeno le  guardie che la spiano e la controllano, perchè le passano il cibo –  molti datteri – da una fessura della porta. Non ha ricevuto nessun  pacco. Nessun panettone. Nessun cioccolato, né sigarette, né maglioni,  né i quattro libri che già immaginavamo tra le sue mani, né la  mascherina per proteggersi dalla luce al neon accesa 24 ore su 24, né  beni di prima necessità. Anzi: a Cecilia Sala sono stati confiscati gli  occhiali da vista”. “Fate presto”, ha detto la giornalista nella prima  chiamata dopo l’arresto. Lo ha ripetuto anche ieri: “fate presto”.

Iran, Kallas: chiedo rilascio immediato di Cecilia Sala

“Chiedo  l’immediato rilascio della giornalista italiana Cecilia Sala arrestata  in Iran”. Lo afferma a Repubblica l’Alta rappresentante dell’Ue per la  Politica estera, Kaja Kallas. “Nessuno dovrebbe essere detenuto per aver  svolto il proprio lavoro; il giornalismo non è un reato. Ogni  giornalista deve avere la libertà di riferire senza timore di arresto o  persecuzione. Mentre il mondo è in subbuglio, il ruolo del giornalismo è  più essenziale che mai”, aggiunge.

Gaza, ad al-Mawasi ucciso anche capo polizia di Hamas

Anche il capo della polizia del movimento islamista palestinese Hamas e il suo vice, Mahmoud Salah e Hussam Shahwan, sono stati uccisi nel raid aereo israeliano che la notte scorsa ha colpito una tendopoli nella zona umanitaria di al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza: lo ha reso noto la Protezione civile di Gaza.

Renzi: “Situazione Sala molto grave, Meloni riunisca subito leader tutti i partiti”

“Le ultime notizie sulla detenzione di Cecilia Sala sono molto gravi e preoccupanti. Le condizioni della vita di Cecilia nel carcere di Evin appaiono lontanissime da quelle descritte dal nostro ministero degli Esteri nei giorni scorsi. Nessuno di noi vuole far mancare il proprio sostegno al governo perché davanti all’arresto illegittimo di una cittadina italiana, a maggior ragione se giornalista, non c’è maggioranza e non c’è opposizione. C’è solo l’Italia. Ma la situazione è molto seria. In casi come questo è giusto che la premier riunisca subito i leader di tutti i partiti o i capigruppo”. Lo scrive sui social, Matteo Renzi, leader di Italia Viva. “Chiedo alla presidente Meloni di riunire in sua presenza i leader di maggioranza e opposizione o semplicemente i capigruppo già oggi. O al più tardi domani. Siamo pronti a raggiungerla a Palazzo Chigi oggi o domani, interrompendo tutti le vacanze, perché la situazione è molto più seria e più grave di come è stata descritta ai giornali”, aggiunge l’ex premier.

Raid Idf su Khan Younis, uccise 11 persone e capo polizia Hamas

Nuovo raid dell’Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia dell’esercito israeliano hanno attaccato all’alba la ‘zona umanitaria’ di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas ‘Filastin’. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell’attacco hanno confermato che tra i morti c’erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan.

Siria, ministro Esteri a Riad: “Apriamo nuova pagina per nostre relazioni”

Il nuovo ministro degli Esteri siriano, Hasan al Shibani, ha dichiarato durante la sua prima visita ufficiale all’estero da quando è entrato in carica dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, che spera che il suo viaggio in Arabia Saudita apra un “una nuova pagina luminosa” nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi. “Sono appena arrivato nel regno fratello dell’Arabia Saudita, accompagnato dal ministro della Difesa, Murhaf abu Qasra, e dal capo dell’intelligence, Anas Jatab. Attraverso questa prima visita nella storia di una Siria libera, aspiriamo ad aprire un dialogo nuovo e una brillante pagina nelle relazioni siro-saudita, in linea con la lunga storia condivisa”, ha scritto al Shibani in un post su X. 

Leader Hezbollah: “Resistenza continua e ha ripreso salute, nostra fede radicata”

Il leader del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha assicurato che dal 27 novembre – data in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco con Israele in Libano – il gruppo “ha ripreso salute”, diventando più forte. “La resistenza continua e ha ripreso salute. Ha una fede profondamente radicata”, ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, in cui si è detto convinto che i sostenitori di Hezbollah possano “diventare più forti in futuro”, soprattutto dopo che Israele è “smascherato davanti al Paese e il mondo come entità brutale e criminale, con il sostegno criminale americano”. Riguardo al cessate il fuoco, ha assicurato che il gruppo “ha cominciato ad attuarlo”, anche se è “lo Stato libanese ad essere responsabile di monitorarlo e mantenerlo” fino a quando le truppe israeliane non lasceranno il territorio. Pertanto, ha definito questa “un’opportunità per lo Stato libanese di dimostrare il proprio valore attraverso l’azione politica”.

Gallant si dimette da Knesset

L’ex ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, si dimette dalla Knesset, pur rimanendo membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riferisce il Times of Israel. In un annuncio trasmesso in diretta dalla televisione israeliana, ricorda i suoi decenni di servizio militare e politico e si attribuisce il merito di aver degradato le capacità militari di Hamas, Hezbollah e dell’Iran, affermando al contempo di assumersi la responsabilità, in qualità di ex ministro della Difesa, del percorso che ha portato all’assalto di Hamas del 7 ottobre 2023 e all’attuale guerra.

Autorità Palestinese sospende Al-Jazeera nei Territori

L’Autorità Nazionale Palestinese ha sospeso le trasmissioni di Al Jazeera in Cisgiordania, ha temporaneamente chiuso gli uffici dell’emittente e ha sospeso i permessi di lavoro dei suoi dipendenti. L’agenzia di stampa Wafa dell’Autorità Nazionale Palestinese accusa Al Jazeera di aver trasmesso notizie “fuorvianti” che “hanno interferito con gli affari interni palestinesi”.

Gaza, 11 morti e 15 feriti in raid Israele su al-Mawasi

Almeno 11 persone sono morte e altre 15 rimaste ferite in un attacco aereo israeliano che stanotte ha colpito una tendopoli che ospita famiglie di sfollati nel sud della Striscia di Gaza, secondo fonti mediche palestinesi citate dai media locali. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Il raid sarebbe avvenuto nella zona umanitaria di al-Mawasi. 

La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i  riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non  si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L’APPROFONDIMENTO



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