Stretta doganale e sanzioni inasprite per contanti e oro

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Il Consiglio dei ministri ha approvato in una recente seduta un decreto legislativo riguardante il trasferimento all’estero di denaro contante e di oro. Un provvedimento che si colloca nel contrasto al riciclaggio di denaro e metallo giallo di dubbia provenienza. Insomma, soldi sporchi che non sono solo quelli provenienti da traffico di droga, rapine o estorsioni, ma anche da reati finanziari, come l’evasione fiscale o la corruzione.

Un decreto legislativo che cambia, e non di poco, le regole per la circolazione da un Paese all’altro di denaro contante, strumenti finanziari e oro. E quando si dice ‘da un Paese all’altro’, scontato pensare a Como e Chiasso, che nella lunga storia del traffico di valuta hanno avuto un ruolo di primissimo piano.

Tra controlli e sequestri

Innanzitutto, le nuove disposizioni rafforzano i controlli in dogana e prevedono sequestri più semplici e sanzioni più severe per chi non rispetta gli obblighi di dichiarazione, ovvero il possesso di valuta oppure oro. Fra le nuove sanzioni c’è la possibilità di sequestrare l’intera somma, eccedente i 40mila euro, non dichiarata (attualmente il sequestro è pari al 50%). Oltre a banconote e monete, il decreto legislativo chiarisce che il concetto di contante include anche strumenti come assegni, vaglia cambiari e ordini di pagamento non intestati o intestati a beneficiari fittizi. Ma anche le carte prepagate e, novità in assoluto, le monete con un contenuto d’oro pari o superiore al 90%. Vengono considerati contante anche lingotti, barre, pepite e aggregati d’oro.

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Tutti strumenti che nel momento in cui il decreto legislativo sarà stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dovranno essere dichiarati in dogana. Il provvedimento legislativo prevede che le autorità doganali e la Guardia di finanza possano trattenere il contante (banconote e tutto ciò che ora è considerato come tale) anche se il valore complessivo è inferiore a 10mila euro, soprattutto in presenza di attività illecita. Il decreto legislativo inasprisce le sanzioni per chi non dichiara correttamente il possesso del contante. Se la somma non dichiarata è inferiore a 10mila euro, la sanzione è pari al 15% dell’importo; tra 10mila e 40mila euro di eccedenza si sale al 30%.

Come cambiano le sanzioni

Il provvedimento, in quattro articoli, apporta modifiche alla disciplina sul mercato dell’oro del 2000 e a un decreto legislativo del 2008 sulla normativa in materia valutaria. Per quanto riguarda il contante, rimane l’obbligo di dichiarazione per chi entra o esce dall’Italia, con importo pari o superiore a 10mila euro. A questo proposito viene chiarito che “l’obbligo non è soddisfatto non solo se le informazioni sono inesatte o incomplete, ma anche se il denaro non è messo a disposizione ai fini di controllo”. Esempio: se un transitante in dogana ha in tasca (o in borsa, in valigia o via di seguito) 10mila euro e viene scoperto sino a ora la fa franca. Con il nuovo decreto legislativo in vigore pagherà una sanzione del 15% sulla somma dimenticata in tasca. Inoltre, i sequestri di contante sono più semplici, in quanto è previsto un articolo, in base al quale l’Agenzia delle dogane e la Guardia di finanza possono trattenere il denaro “se gli obblighi di dichiarazione non sono stati assolti in tutto o in parte o emergono indizi che il denaro contante, a prescindere dall’importo, potrebbe essere correlato ad attività criminose”. Il trattenimento temporaneo ha una durata massima di trenta giorni, con possibile estensione a novanta giorni in casi particolari, “ed è finalizzato a individuare gli elementi richiesti per l’applicazione della legge penale”.

Non meno significativo il passaggio del decreto legislativo in cui si dice che “i controlli oltre che casuali potranno essere anche basati sull’analisi dei rischi facendo ricorso a procedimenti informatici e che i dati e le informazioni acquisiti potranno essere utilizzati a fini fiscali”.

Da ultimo il fatto che salgono le sanzioni per chi in dogana è trovato in possesso di oltre 40mila euro. Sono stati alzati i limiti stabiliti per il sequestro: le percentuali attuali del 30% e 50% dell’importo eccedente i 40mila euro passano a 50, 70 e 100%. Crescono anche le sanzioni che partono da un minimo di 900 euro, rispetto agli attuali 300. Insomma, misure dolorose per i trasgressori.



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