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La Strategia per la crescita digitale e il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione hanno definito la azioni di intervento dedicate all’ecosistema della sanità digitale e le principali soluzioni finalizzate a migliorare i servizi sanitari.

L’ecosistema comprende lo sviluppo dei servizi sanitari per i cittadini, i professionisti e le aziende sanitarie, nonché l’analisi dei dati sanitari per finalità di ricerca e governo. Al centro dell’ecosistema si pone il Fascicolo sanitario elettronico (FSE), al quale sono collegati i servizi digitali che migliorano la fruibilità delle cure, dei servizi di diagnosi e assistenza oltre che della consulenza medica a distanza.

All’interno del Piano Triennale, per l’Ecosistema Sanità, sono stati evidenziati tre progetti di particolare interesse:

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  1. Fascicolo Sanitario Elettronico (come citato sopra), come esempio di infrastruttura abilitante;
  2. Centro unico di prenotazione (CUP), come esempio di semplificazione dell’interazione tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino;
  3. Telemedicina, come esempio del rapporto con il territorio. 

In particolare l’FSE e la Telemedicina sono stati individuati come riferimento per i finanziamenti del PNRR.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), attraverso la Missione 6 “Salute”, vuole realizzare strutture italiane più moderne, digitali e inclusive, favorendo equità di accesso ai migliori servizi sanitari del nostro Paese per tutti i cittadini.

Il Dipartimento per la trasformazione digitale opera in sinergia con il Ministero della Salute, coerentemente agli obiettivi di Italia digitale 2026 e a quanto previsto dal PNRR per agevolare il raggiungimento di due obiettivi macro che spieghiamo di seguito.

Fascicolo Sanitario Elettronico

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola in maniera sicura ed efficiente con gli operatori sanitari. La condivisione dei dati clinici consente una migliore prevenzione e cura dei pazienti, garantendo i servizi essenziali per un’offerta di prestazioni di sanità digitale omogenea e uniforme su tutto il territorio nazionale.

Il PNRR, attraverso l’investimento “Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione”, intende arricchire e armonizzare i Fascicoli Sanitari Regionali, rendendoli interoperabili e collegando le infrastrutture tra loro. Questo passo è fondamentale per realizzare le componenti centrali necessarie alla ricerca e alle politiche sanitarie.

L’intervento finanziato dal PNRR intende potenziare il Fascicolo (con il fascicolo sanitario 2.0) e farlo diventare l’unico punto di accesso alla storia clinica dell’assistito da parte dei cittadini, dei medici, nonché il punto di accesso ai servizi sanitari dei vari sistemi regionali.

In questo modo, il cittadino potrà avere accesso ai suoi dati e ai servizi sanitari digitali ovunque risieda, riducendo i divari territoriali e la frammentazione delle informazioni. Tali servizi saranno basati sui dati raccolti dai professionisti sanitari per la diagnosi e cura dei propri assistiti. Inoltre, il Fascicolo sarà utile per le strutture e le istituzioni sanitarie che potranno utilizzare le informazioni in esso contenute per effettuare analisi di dati e migliorare l’erogazione dei servizi sanitari stessi.

Gli obiettivi indicati dal PNRR prevedono che

  • l’85% dei medici di base alimenteranno il Fascicolo entro la fine del 2025;
  • tutte le Regioni e Province Autonome adotteranno e utilizzeranno il Fascicolo entro metà 2026.

Telemedicina

Dalle televisite alla teleassistenza domiciliare, passando per il telemonitoraggio attraverso sensori e apparecchi personali, la telemedicina consente agli operatori sanitari di fornire una migliore assistenza ai pazienti, anche a distanza, grazie a dati accessibili in sicurezza.

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La strategia nazionale nell’ambito del PNRR mira a promuovere e finanziare lo sviluppo di una piattaforma nazionale di telemedicina e la diffusione di nuovi progetti e soluzioni innovative all’interno dei sistemi sanitari regionali. La strategia è un fattore chiave per l’attuazione di un un approccio rafforzato di assistenza alla salute a distanza, con particolare attenzione ai pazienti cronici.

Il potenziamento dei servizi domiciliari, anche attraverso soluzioni di telemedicina, è previsto dall’investimento del PNRR “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”.

Gli obiettivi indicati dal PNRR prevedono che la telemedicina assista oltre 200mila pazienti entro il 2025.

In particolare gli interventi associati al PNRR sono così definiti nelle rispettive componenti:

M6C1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale

  1. Case della Comunità e presa in carico della persona;
  2. Casa come primo luogo di cura e telemedicina:
    1. Casa come primo luogo di cura (ADI);
    2. Implementazione delle Centrali operative territoriali (COT);
    3. Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici.
  3. Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità).

M6C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario

  1. Aggiornamento tecnologico e digitale;
  2. Formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico (Quaderno di Monitor “Corso di formazione manageriale Agenas: i project work dei discenti sullo sviluppo dell’assistenza territoriale” – LINK)

Le risorse messe in campo per la Salute in Italia dal 2021 al 2026:

  • 15,63 miliardi di euro dal Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), uno dei due principali fondi che alimentano il programma Next Generation Europe e la principale risorsa della Missione Salute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
  • 2,89 miliardi di euro dal Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al PNRR (PNC), istituito dal Governo italiano per integrare e potenziare i contenuti del PNRR, di questi 2,387 miliardi sono assegnati al Ministero della Salute.
  • 1,71 miliardi di euro dal Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (Recovery Assistence for Cohesion and the Territories of Europe – REACT-EU), altra linea di finanziamento dell’Unione Europea nell’ambito del programma Next Generation Europe per sostenere la ripresa negli Stati membri dopo la pandemia da Covid-19.
  • 625 milioni di euro in collaborazione con il Ministero per la coesione territoriale, sono i fondi dell’Unione Europea per il Programma  Nazionale – Equità nella Salute, il primo finanziato attraverso il programma di coesione dell’UE destinato a potenziare la salute in sette Regioni del Mezzogiorno.

Queste risorse si aggiungono al finanziamento pubblico del Servizio sanitario nazionale pari a 131,7 miliardi del 2022 a 131,1 miliardi del 2023. Nel 2024 si ipotizza una spesa di 136 miliardi circa (ancora stimata).

Fonte: https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=124048

In aggiunta a quanto previsto dal PNRR esistono dei tasselli ulteriori fondamentali per la costruzione dell’ecosistema sanitario digitale.

Centro unico di prenotazione (CUP)

Come indicato nei tre obiettivi pre-PNRR, il CUP è il sistema centralizzato informatizzato per la prenotazione unificata delle prestazioni, in modo da favorire l’accessibilità dell’assistenza e la riduzione dei tempi di attesa. Per approfondimenti, consultare le Linee Guida Nazionali

Tessera sanitaria

La Tessera sanitaria (TS) abilita all’accesso delle prestazioni sanitarie erogate dal SSN su tutto il territorio nazionale ed è Tessera di assicurazione malattia ai fini del riconoscimento dell’assistenza sanitaria nei Paesi UE, oltre a fungere da codice fiscale. Per maggiori informazioni consultare il sito del Sistema TS

Ricette digitali

Costituiscono un processo verso la completa dematerializzazione delle prescrizioni farmaceutiche e specialistiche cartacee, sostituendole con gli equivalenti documenti digitali, su tutto il territorio nazionale.  Una grossa spinta al loro utilizzo è stata data all’emergenza Covid19.

Dematerializzazione dei referti medici e delle cartelle cliniche 

La dematerializzazione dei referti medici e delle cartelle cliniche è un processo che ha come obiettivo la creazione di un flusso di documenti digitali aventi pieno valore giuridico che porterà alla sostituzione di tutti gli equivalenti cartacei, allo scopo migliorare i servizi ai cittadini.

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In questo contesto sono state redatte le “Linee guida per la Dematerializzazione del Consenso Informato in Diagnostica per Immagini“, in collaborazione con la Società italiana di Radiologia Medica e Interventistica (SIRM).

La sfida della sanità nel futuro sarà sempre più centrale perchè ci saranno sempre più anziani, sempre meno fondi per i servizi e sempre più necessità di monitoraggio fuori dalle strutture sanitarie e attività di prevenzione per limitare le ospedalizzazioni. Inoltre con l’avanzare dell’età media dei cittadini, cambierà il concetto di sanità “all inclusive”. I servizi diventeranno un misto di pubblico e privato, in presenza (ospedale) e remoto (casa) e quindi il digitale diventerà sempre più centrale in un ottica di prevenzione, cura e gestione soprattutto delle malattie croniche. Solo delle solide basi dati dematerializzate e unificate (FSE) possono permettere di sostenere con fondi sempre più ridotti un sistema sanitario come quello del futuro nel nostro Paese.

fonti

  1. https://www.agid.gov.it/it/piattaforme/sanita-digitale
  2. https://innovazione.gov.it/italia-digitale-2026/il-piano/sanita-digitale/
  3. https://www.agenas.gov.it/pnrr/missione-6-salute
  4. https://www.pnrr.salute.gov.it/portale/pnrrsalute/dettaglioContenutiPNRRSalute.jsp?lingua=italiano&id=5833&area=PNRR-Salute&menu=missionesalute
  5. https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=124048



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