Winston Churchill, nato nell’Oxfordshire nel 1874 e morto a Londra nel 1965, è stato un leader politico conservatore, primo ministro del Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale. Apparteneva a una famiglia aristocratica ed entrò in Parlamento nel 1900 a soli 26 anni. Dal 1908 al 1929 fu più volte ministro e durante la Prima Guerra Mondiale promosse la disastrosa spedizione militare di Gallipoli contro l’Impero ottomano. Negli anni ’30 restò lontano dal governo, ma nel maggio del 1940 fu nominato primo ministro. In questa veste, fu uno dei principali artefici della strategia degli Alleati e condusse il Regno Unito alla vittoria contro la Germania nazista. Nel dopoguerra fu leader dell’opposizione per alcuni anni e di nuovo primo ministro dal 1951 al 1955. Nel 1953 fu insignito del premio Nobel per la letteratura, ma due anni più tardi si ritirò a vita privata.
Famiglia e gioventù di Winston Churchill
Winston Leonard Spencer Churchill nacque a Woodstock, presso Oxford, il 30 novembre 1874. Apparteneva a una famiglia aristocratica molto in vista. Suo padre Randolph era membro della Camera dei Comuni; sua madre, l’americana Jennie Jerome, era figlia di un importante uomo d’affari.
Churchill poté frequentare le scuole migliori e da giovane si arruolò nell’esercito come ufficiale, prestando servizio in India e in Sudafrica. Rientrato in Inghilterra, nel 1900 si candidò alla Camera dei comuni per il collegio di Woodstock nelle file del Partito conservatore, risultando eletto. Iniziò così la sua lunghissima carriera politica. Sin da giovane sviluppò abitudini che lo avrebbero accompagnato per tutta la vita: i sigari, gli alcolici e il gioco d’azzardo.
La carriera politica di Churchill
Con il passare degli anni, Churchill assunse incarichi politici sempre più importanti. Nel 1906 divenne sottosegretario alle colonie, nel 1908 ministro del commercio e nel 1911 primo lord dell’Ammiragliato, carica equivalente grosso modo a quella di ministro della marina. Nel primo decennio del Novecento cambiò anche la sua vita privata: nel 1904 conobbe Clementine Hozier, che sposò nel 1908. La donna gli darà cinque figli e resterà sua moglie per tutta la vita.
Durante la Prima Guerra Mondiale Churchill fu tra i principali ideatori dello sbarco di un contingente militare nella penisola di Gallipoli, presso lo stretto dei Dardanelli, per attaccare l’Impero Ottomano. La campagna si concluse con una cocente sconfitta e Churchill fu costretto a lasciare il suo incarico. Prese parte per un periodo alla guerra sul fronte francese, ma nel 1917 tornò al governo come ministro degli approvvigionamenti. Due anni più tardi fu nominato ministro della guerra e dell’aeronautica e prese parte alla conferenza di pace di Parigi.
Nel 1921, nominato ministro delle colonie, dovette affrontare la questione del Medio Oriente, appena liberato dalla dominazione ottomana. Presiedette la Conferenza del Cairo, nel corso della quale fu stabilito l’assetto del territorio mediorientale. Fu inoltre uno dei negoziatori del Trattato anglo-irlandese, che consentì la creazione dello Stato libero d’Irlanda.
Nel 1924 divenne cancelliere dello scacchiere, cioè una sorta di ministro dell’economia. In questa veste promosse una politica deflazionistica, che gli valse molte critiche, e cercò di ridurre il ruolo dello stato nell’economia. Nel 1927 visitò l’Italia e mostrò una certa ammirazione per il fascismo, ma dichiarò che non poteva essere applicato nel Regno Unito.
Gli anni ’30 e le critiche al governo britannico
Nel 1929, in seguito alla vittoria elettorale dei laburisti, per Churchill iniziò una fase di relativo isolamento, nel corso della quale conservò il seggio alla Camera dei comuni, ma non ottenne altri incarichi governativi. Continuò però a esprimere le sue idee e prese posizione contro i movimenti indipendentisti sviluppatisi nell’Impero britannico, criticando aspramente Gandhi e l’India National Congress.
Fu uno dei primi, però, a capire il pericolo rappresentato dal nazismo e nella seconda metà degli anni ’30 criticò duramente la politica dell’appeasement, cioè la ricerca di un compromesso con Hitler, portata avanti dal primo ministro Neville Chamberlain.
Churchill alla guida del Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Churchill assunse nuovamente l’incarico di primo lord dell’Ammiragliato; nel maggio del 1940, dopo che Hitler aveva ottenuto vittorie su tutti i fronti, fu nominato primo ministro al posto di Chamberlain.
Iniziò così la fase più nota della vita di Churchill, che si dimostrò abile e deciso a condurre fino in fondo la lotta contro il nazismo. Guidò il Paese durante la battaglia d’Inghilterra del 1940 e strinse rapporti cordiali con il presidente americano Roosevelt, con il quale nel 1941 firmò la Carta Atlantica, un documento che riconosceva il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Si alleò anche con il leader sovietico Stalin, mettendo da parte l’ideologia anticomunista in nome della lotta contro i nazisti. Prese parte a tutti i vertici internazionali più importanti, come quelli di Casablanca, Teheran, Mosca e Yalta, nel corso dei quali fu stabilita la strategia da usare contro la Germania e deciso l’assetto postbellico dell’Europa e del mondo.
Il dopoguerra: la sconfitta elettorale, il ritorno al governo, il ritiro e la morte di Churchill
Churchill fu sconfitto alle elezioni del luglio del 1945 e lasciò la guida del governo dal leader laburista Clement Atlee. Il popolo inglese, pur avendolo apprezzato come primo ministro del tempo di guerra, non lo riteneva idoneo a guidare il Paese in tempo di pace. Churchill divenne perciò leader dell’opposizione.
Nel 1946 Churchill pronunciò un celebre discorso negli Stati Uniti, asserendo che sull’Europa era calata una “cortina di ferro” tra il blocco occidentale e quello orientale. L’espressione “cortina di ferro” si affermò nell’uso comune. Nello stesso periodo Churchill scrisse il suo libro di memorie sulla Seconda Guerra Mondiale, che nel 1953 gli varrà il premio Nobel per la letteratura.
Nel 1951 divenne di nuovo primo ministro. Conservò le riforme promosse dai laburisti negli anni precedenti, ma nel 1955 fu costretto a dimettersi causa della salute sempre più precaria e si ritirò a vita privata. Morì a Londra il 24 gennaio 1965.
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