Un tuffo e una lunga nuotata di ben un chilometro e mezzo nelle gelide acque del lago per dire no all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. È stata senza dubbio un’iniziativa originale e degna di attenzione quella andata in scena nella mattinata di oggi, sabato 4 gennaio a Mandello del Lario. Dalla riva è partita una “eco nuotata” organizzata da diverse associazioni ambientaliste lecchesi per sensibilizzare l’opinione pubblica contro le plastiche abbandonate nell’ambiente (in particolare in mari e laghi), il climate change e gli sprechi, per un futuro più verde e sostenibile.
21 partecipanti, ben 1.500 metri di lago a bracciate
Sono stati ben 21 i partecipanti e ben 1.500 i metri di lago percorsi tra la zona cannone e la Canottieri a suon di vigorose bracciate. Un’impresa non per tutti, visto il clima molto freddo e la lunga distanza della tratta percorsa a nuoto. Protagonisti in particolare gli atleti di IISA Italy (squadra italiana di nuoto in acque gelide) così come nelle edizioni passate dell’iniziativa, proposta sempre a Mandello a inizio anno.
Protagonisti e sostenitori
Ai nuotatori è andato il sostegno del pubblico presente e soprattutto dei volontari di Legambiente, Wwf, coordinamento Lecchese Rifiuti Zero, Asd remiera “I Laghèè”, Zero Waste Italy e altri ancora. Chiaro e green il messaggio lanciato sostenendo i nuotatori: “Swimming in the ice against climate change for zero waste”: nuotando nelle acque ghiacciate contro i cambiamenti climatici e per i rifiuti zero. L’iniziativa di oggi è giunta alla sua settima edizione e ancora una volta ha colto nel segno richiamando, comprensibilmente, l’attenzione del pubblico.
L’obiettivo: sensibilizzare tutti sui temi ambientali
“Abbiamo scelto Mandello per vari motivi – spiega Enzo Favoino, il coordinatore del team di nuotatori – Qui abbiamo il sostegno delle associazioni ambientaliste e dell’amministrazione comunale, oltre all’appoggio delle barche. E poi ci troviamo in uno dei più bei comuni con un ampio spazio affacciato sul lago di Como. E siccome questa è soprattutto una nuotata per la valorizzazione del lago allora abbiamo scelto di essere qui. Tra l’altro, avere un lungolago con diversi punti di approdo ci consente di far partecipare tutti secondo le proprie possibilità, con tratte anche più brevi rispetto al percorso completo”.
Enzo Favoino: “Nuotiamo in acque tra 2 e 5 gradi”
“Abbiamo nuotato e ci alleniamo anche in altri laghi più piccoli e più freddi – ha aggiunto il promotore dell’eco nuotata – In questo periodo ci stiamo allenando al Lago del Segrino dove la temperatura è di soli 2 gradi per preparare al meglio i campionati mondiali che si terranno settimana prossima a Molveno. Si tratta della prima volta di questa competizione in Italia. Il nuoto in acque gelide si svolge tra gli zero e i 5 gradi”.
Atleti che hanno nuotato anche in Antartide
E fuori dal territorio nazionale? “Siamo andati in Russia, in Estonia, in Slovenia, in Germania… ovunque ci sono gare noi andiamo. C’è anche chi di noi ha nuotato perfino in Antartide o nell’Artico”. Spazio quindi al rilancio dell’importante messaggio green: “Come potete vedere anche in questa occasione, noi stiamo cercando di sfruttare il potere di attrazione di uno sport estremo per richiamare l’attenzione rispetto a un tema importante che ci sta particolarmente a cuore”.
L’allarme plastiche a danno di mari, laghi e fiumi
“In realtà sono due i temi ambientali. Uno è la lotta al cambiamento climatico. Noi diciamo: sono belle le stagioni, è gradevole l’acqua calda d’estate, ma allo stesso tempo è bella pure l’acqua fredda d’inverno. Noi stiamo vedendo che negli ultimi inverni l’acqua sta diventando più calda e questo non è positivo. La sostenibilità negli stili di vita contribuisce alla riduzione nell’emissione complessiva di gas serra. Il secondo tema riguarda poi la lotta alla dispersione del monouso nei nostri corpi d’acqua. Abbiamo infatti un grosso problema: sono 10 milioni le tonnellate di plastica e microplastiche che ogni anno finiscono nei fiumi, nei mari, nei laghi e negli oceani”.
“Su questo stanno lavorando le Nazioni Unite cercando di concludere un trattato globale sulla plastica e l’Unione Europea che ha adottato delle direttive e dei regolamenti contro l’eccesso di monouso. Ma noi pensiamo che il cambiamento debba partire soprattutto dal basso, da tutti noi. Per questo – conclude Favoino – abbiamo organizzato questa nuotata per sensibilizzare la popolazione sul tema. E noi stessi, per dare il buone esempio, ci siamo portati i bicchieri riutilizzabili invece di quelli monouso per sorseggiare il tè caldo preparato dagli alpini”. (Si ringrazia Alberto Bottani per le foto e la collaborazione)
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