Sassari Festa dell’Epifania con sciopero per i lavoratori della sede di Sassari Mondo Convenienza ai quali si aggiungono anche quelli dell’azienda Acqua e Sapone. L’astensione dal lavoro per un’ora e mezzo dalle 9 alle 10.30, è stata proclamata dalla segreteria della Filcams Cgil provinciale di Sassari. Uno sciopero costruito attorno al concetto del lavoro festivo “che non si vende e soprattutto non si obbliga”.
La mobilitazione rappresenta l’ultimo capitolo di una lunga battaglia che, da oltre due anni e mezzo, vede lavoratrici e lavoratori impegnati in scioperi nei giorni festivi per rivendicare un diritto fondamentale: «La possibilità di vivere le festività in modo sociale – dice Maria Teresa Sassu, segretaria generale della Filcams Cgil – , con famiglie e amici, senza pressioni o minacce di ritorsioni». Un gesto molto particolare nella giornata dell’Epifania. Le lavoratrici e i lavoratori consegneranno simbolicamente del carbone, affidatogli dalla Befana, a Mondo Convenienza. «Questo gesto – afferma ancora Maria Teresa Sassu – vuole rappresentare il giudizio severo verso un comportamento aziendale che penalizza la socialità e il benessere dei propri dipendenti.
Le ragioni dello sciopero Mondo Convenienza – secondo la Filcams Cgil – «continua a imporre il lavoro festivo come obbligatorio, ignorando le richieste di rendere questa scelta facoltativa e utilizzando la minaccia di lettere di contestazione per chi dovesse legittimamente non dare la propria disponibilità alla turnazione nei giorni di festa. Un atteggiamento rigido che denota il disinteresse dell’azienda verso il dialogo sindacale, verso il benessere e le condizioni di vita dei propri dipendenti. L’azienda finora si è distinta per la sua indisponibilità a trattare costruttivamente con i sindacati, rifiutando qualsiasi forma di mediazione, anche sui temi più cruciali, quali le turnazioni antisociali a cui da sempre obbliga i suoi dipendenti. Va sottolineato come con molte altre aziende nazionali e locali si siano già raggiunti accordi e mediazioni, ottenendo chiusure nei giorni di festa e trasformando il lavoro festivo da obbligo a facoltà. Ciò dimostra che il cambiamento è possibile. Inoltre, numerose sentenze, a tutti i livelli, confermano la validità della rivendicazione della Filcams Cgil che da anni porta avanti in tutta Italia la campagna “La festa non si vende”. Alcune di queste decisioni interessano proprio lavoratrici e lavoratori di Mondo Convenienza, stabilendo chiaramente che il lavoro festivo debba intendersi come facoltativo e non possa essere obbligatorio».
Benessere dei lavoratori Secondo la Filcams Cgil, in molte aziende virtuose si è sempre più spostata l’attenzione dal tema giuridico a quello del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, creando luoghi di lavoro a misura di persona. Questo approccio mette al centro l’umanità del lavoro, garantendo non solo diritti ma anche dignità e qualità della vita.
Lotta per i diritti Dal 2017, anno di apertura del punto vendita di Sassari, i dipendenti di Mondo Convenienza lamentano una condizione precaria che persiste: part time involontari, inquadramenti contrattuali inadeguati e turni festivi sistematici, con l’obbligo di lavorare tutte le domeniche. «Solo di recente, dopo anni di mobilitazioni, è stato “concesso” un weekend libero al mese – sottolinea Maria Teresa Sassu – , un risultato minimo ma significativo, frutto della determinazione e della resistenza dei lavoratori. Come Filcams invitiamo le istituzioni locali e i cittadini a sostenere questa giornata di sciopero, che non è solo una battaglia sindacale, ma una questione di dignità e rispetto per chi lavora. L’Epifania, come tutte le feste, deve rappresentare un momento di libertà e condivisione, non di sfruttamento e coercizione».
L’appello La Filcams, infine, rivolge un appello ai clienti: «Non effettuate acquisti nei giorni di festa. Questo gesto di solidarietà può contribuire a spingere l’azienda verso una maggiore attenzione verso i diritti e il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Le festività non devono essere sacrificate per il profitto, ma rispettate come momenti di socialità e comunità».
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