Comune, le sfide del 2025. Dalla sicurezza ai rifiuti, ecco tutti i nodi da sciogliere

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Dalla sicurezza in una città punteggiata di aggressioni, furti e rapine alla trasformazione della raccolta rifiuti che dovrebbe portare al superamento dei sacchi a terra attraverso una maggiore presenza di bidoncini e cassonetti. Passando per il tentativo di risolvere il nodo casa e per la crisi dell’automotive. Chissà se il 2025 fornirà le risposte giuste ai desiderata che i modenesi affidano al nuovo anno. Sfide nevralgiche per l’amministrazione comunale e per gli attori principali della città: sindacati, associazioni del terzo settore, associazioni di categoria, imprese, forze dell’ordine, istituzioni religiose.

RIFIUTI

Niente più sacchi a terra, spazio ai carrellati e ai cassonetti. Già, ma dove e quanti? Nel 2025 sarà avviata la trasformazione della raccolta dei rifiuti (che ha portato la differenziata dal 60 al 74 per cento) annunciata dal sindaco Massimo Mezzetti e dall’assessore Vittorio Molinari. Al momento poche certezze e tanti interrogativi. Tra i punti fermi si sa che il nuovo ‘regime’ partirà dal centro storico: previsti oltre ai carrellati nei palazzi, 30 coppie di cassonetti sui viali (plastica e carta) utilizzabili con la carta smeraldo. Nel resto della città, secondo gli intenti della giunta, i carrellati si alterneranno ai cassonetti nei quartieri più popolosi. Molto conta anche come andrà a finire la partita con Atersir, l’agenzia che gestisce il servizio e che ha commissionato l’appalto: la modifica della raccolta (più contenitori, più ritiri) comporterà oneri economici maggiori? L’altro dubbio che circola è: la trasformazione della raccolta garantirà la stessa qualità di differenziato ottenuta in questi due anni? O nei cassonetti si (ri)comincerà a gettare di tutto, vanificando i risultati raggiunti?

SICUREZZA

Neppure a Natale c’è stata una tregua: petaggi, aggressioni e rapine non stop. Vicende che si somigliano: malviventi più o meno giovani che si muovono in branco, il coltello usato con disinvoltura, il centro storico come terreno di scorribande. La sicurezza è soprattutto prerogativa delle forze dell’ordine ma l’amministrazione, nel momento in cui ha individuato un assessorato alle Sicurezze, ricoperto dall’ex prefetta Alessandra Camporota, ha lanciato il messaggio che intende assumere un ruolo, ribadito nell’incontro pubblico tra il sindaco, l’amministrazione e i genitori degli studenti. Tra le ultime iniziative, il bando rivolto alle associazioni per reclutare cittadini addestrati a sorvegliare le scuole, aumento delle forze dell’ordine e della polizia locale nei luoghi sensibili.

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CASA

L’amministrazione ha annunciato l’aumento di mille unità abitative disponibili per l’affitto a canoni agevolati entro due anni attraverso la trasformazione degli uffici sfitti. Un piano che, aumentando l’offerta, cerca di arginare la fame di alloggi a prezzi ragionevoli che cresce in città. La vera svolta sarebbe un eventuale piano di costruzioni di edilizia sociale vera, non case cioè presentate come Ers ma che costano 3-4mila euro al metro quadro. Sarà possibile realizzarle in città visto che il Pug prevede consumo di suolo zero?

CONSUMO DI SUOLO

L’assessora Francesca Maletti ha detto nell’intervista dopo Natale che il Pug non contempla consumo di suolo, ma se si intende costruire edilizia popolare e residenziale le deroghe sono possibili. La strategia prevede di utilizzare la leva fiscale per agevolare la rigenerazione di aree dismesse da destinare a libero mercato in cambio di nuove costruzioni a prezzi meno onerosi. Anche l’assessora all’Urbanistica Carla Ferrari ha aperto alla possibilità di realizzare edilizia sociale vera.

MASERATI

“Modena diverrà polo dell’alta gamma di Stellantis per il nostro Paese”, ha promesso il responsabile europeo di Stellantis Jean Philippe Imparato. Le forze politiche però chiedono al gruppo industriale di giocare a carte scoperte. “Per troppo tempo la prassi sono state vaghezza o addirittura silenzio: servono investimenti per puntare su ricerca e sviluppo e presentare un serio e dettagliato piano industriale dedicato alla città”. La stessa Fiom Cgil chiede chiede di puntare su nuovi modelli di vetture: “I lavoratori sono stanchi, non possono sopportare un altro anno devastante come il 2024”. Tanto più dopo la buonuscita a Tavares di “cento milioni di euro. Un doppio schiaffo ai lavoratori che ancora oggi sentono sulle spalle il peso degli ammortizzatori sociali e vedono in media 500-600 euro in meno sulla busta paga. Nel 2024 abbiamo lavorato meno del 50 per cento rispetto all’anno scorso”. A Modena nello stabilimento di via Menotti l’ultimo giorno di lavoro in produzione è stato il 22 novembre, con una tredicesima risicatissima. “E se ne riparlerà a febbraio”.

TRASPORTI

Dopo che l’anno scolastico è iniziato malissimo – corse saltate, bus affollati, attese infinite alle fermate – i sindaci di Modena, Reggio e Piacenza hanno inviato un ultimatum (praticamente il terzo in pochi mesi) a Seta minacciando di non entrare nella futura Holding regionale assieme a Tper. “Nella holding – hanno scritto gli azionisti pubblici – vogliamo portare un’azienda come Seta che non si limiti a dire ‘ho i conti in ordine, ma che sia efficiente’. La richiesta è “di un piano entro la fine di gennaio che indichi gli investimenti necessari per mettere in campo servizi congrui rispetto alle esigenze di lavoratori, famiglie, studenti”.

ALLAGAMENTI

A metà ottobre una parte di Modena è finita sott’acqua. I cambiamenti climatici sfidano le città fortemente urbanizzate e anche Modena risente di questi eventi estremi, soprattutto nelle zone più ‘basse’. Che fare? Il problema non è tanto e solo la pulizia delle caditoie (quella è la condizione necessaria ma purtroppo non sufficiente), ma l’inadeguatezza dei canali che attraversano la città rispetto ai mutamenti meteorologici in corso. Le reti fognarie non riescono a scaricare e vanno in pressione: l’acqua rifluisce dalle caditoie allagando i livelli interrati. L’unica è potenziare le casse d’espansione non solo del Secchia e del Panaro, che hanno tenuto, ma anche dei bacini per le aste minori: si pensi al canale Minutara che ha esondato contribuendo all’allagamento della zona Musicisti e di Modena est.



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