Un anno fa la morte di Morgan Algeri, l’auto nel lago e l’ipotesi del guasto

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Brembate di Sopra. 6 gennaio 2024, un anno fa esatto. Morgan Algeri e Tiziana Tozzo, 38 anni lui e 45 lei, si erano dati per la prima volta appuntamento. Una cena al ristorante seguita da una passeggiata sul lago di Como. Una data da ricordare, se quell’amicizia nata sui social si fosse trasformata in altro. Una data che nessuno avrebbe immaginato sarebbe coincisa anche con la loro morte.

La ricostruzione

È sabato sera, mancano pochi minuti alle 23. Morgan e Tiziana raggiungono il piccolo spiazzo dove il 38enne di Brembate Sopra ha parcheggiato la sua auto: un suv Mercedes Glc acquistato da poco in leasing, con il quale si è recato a Cantù per incontrare la 45enne, operaia in un’azienda alimentare e mamma di un ragazzino di 14 anni. Algeri, invece, è istruttore di volo e guida subacquea. In un video sui social, lo si vede alle prese con un’esercitazione: simula una situazione identica a quella che di lì a poco gli costerà la vita.

Quando Morgan e Tiziana salgono in auto, il suv parte a tutta velocità, sfonda il parapetto e si inabissa nelle fredde e buie acque del lago, profonde una ventina di metri già a poca distanza dalla riva. Tiziana e Morgan restano intrappolati nell’abitacolo. Lui fa di tutto per salvare la persona che gli è accanto, come in quell’esercitazione pubblicata sui social. Ma le cose vanno diversamente. I sommozzatori dei vigili del fuoco lavorano tutta la notte, individuano e recuperano i corpi senza vita.

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Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti ci sono l’errore umano, un malore o un guasto alla vettura. Nient’altro viene preso in considerazione, anche perché niente di strano emerge dai primi accertamenti. I pompieri recuperano anche il suv di Algeri, sequestrato per essere analizzato con l’obiettivo di fare luce sulle cause della tragedia.

Le indagini

A un anno di distanza “le indagini della Procura di Como sono ancora in corso”, fa sapere Giovanni Giorgino, legale della famiglia Algeri. Dopo l’autopsia, dopo gli accertamenti tecnici sul luogo dell’incidente e sul veicolo, sono state estratte alcune componenti elettroniche del suv Mercedes, fatte analizzare all’estero dalle case produttrici. “L’obiettivo principale – spiega l’avvocato – è quello di riuscire ad estrarre in piena sicurezza (per l’eventuale presenza di acqua ndr) i dati elettronici, al fine di verificare quanto avvenuto al veicolo e al suo interno quella sera. Ossia, riscontrare la presenza di anomalie e ricostruire il grafico delle velocità con le corrispondenti pressioni sul pedale dell’acceleratore”.

 

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Un’altra foto di Morgan Algeri

 

Una parte di questi dati sarebbe già in possesso degli inquirenti, in attesa di essere completati. Nel frattempo, anche i consulenti tecnici nominati dalla difesa si sono mossi. E hanno prodotto alcune  valutazioni: “Orientate, per il momento, verso l’impossibilità di ritenere sussistente un errore umano quale causa di quanto avvenuto – prosegue il legale -. Una ricostruzione che, naturalmente, potrà trovare o meno conferma quando le indagini della Procura saranno concluse”. Quando sarà possibile, di conseguenza, accedere a tutti i dati estratti dal veicolo e agli altri elementi raccolti dagli investigatori.

Le segnalazioni

La tragedia ha avuto molta risonanza, anche a livello mediatico. “Nel corso di questi mesi abbiamo ricevuto da tutta Italia una ventina di segnalazioni spontanee, segnalazioni di altri proprietari o conducenti per incidenti cagionati dal comportamento anomalo dei loro veicoli (anche di diverso modello e marca, precisa l’avvocato Giorgino), quasi sempre legato a problemi di elettronica o correlato all’utilizzo del cruise control“, il sistema elettronico che permette la regolazione automatica dell’andatura ovvero della velocità di una vettura.

“Fortunatamente, nella maggior parte dei casi hanno riguardato danni alle cose, pochi alle persone – specifica subito il legale -. Ad ogni modo, a tutte le segnalazioni è stato dato il giusto peso e doveroso riscontro suggerendo, di volta in volta, i passi da compiere per la tutela dei diritti degli interessati e cercando di limitare il ricorso agli approfondimenti peritali soltanto ai casi che presentavano un adeguato rapporto tra costi e benefici. Queste segnalazioni sono risultate comunque molto preziose perché hanno rappresentato e continuano a rappresentare una fonte unica di dati, circostanze ed elementi tecnici nuovi che hanno permesso di comprendere dinamiche ed effettuare ricostruzioni spesso difficili da ottenere diversamente”.

Il ricordo

In questi dodici mesi, gli amici di Morgan Algeri hanno organizzato diverse iniziative e commemorazioni. “Ora, più che mai, lui e Tiziana continuano a vivere nella memoria di chi gli ha voluto bene – commenta l’avvocato Giorgino -. Oggi restano due famiglie che fino al 6 gennaio 2024 neppure si conoscevano. Legate, in quei giorni, soltanto dal dolore straziante dell’incomprensibile perdita”. Un legame che nel corso del tempo si è trasformato: “In grande affetto reciproco. Quasi come se il rapporto tra Morgan e Tiziana si fosse davvero esteso, sino a coinvolgere i rispettivi familiari come naturalmente accade. Purtroppo senza loro due, ma comunque e grazie a loro due. Da un anno – conclude il legale – i familiari di Morgan stanno affrontando il dolore con dignità e riserbo encomiabili. Il loro silenzio, però, chiede di essere ascoltato ugualmente, affinché quanto successo a Morgan e Tiziana non capiti più”.

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